Voto: 
7.3 / 10
Autore: 
Edoardo Baldini
Genere: 
Etichetta: 
E Works/Vagrant
Anno: 
2010
Line-Up: 

- E
- Koool G Murder
- The Chet
- Knuckles
- P-Boo


Tracklist: 

1. In Gratitude for This Magnificent Day (01:25)
2. I'm a Hummingbird (03:14)
3. The Morning (02:17)
4. Baby Loves Me (03:27)
5. Spectacular Girl (03:15)
6. What I Have to Offer (02:55)
7. This Is Where It Gets Good (06:18)
8. After the Earthquake (01:39)
9. Oh So Lovely (04:17)
10. The Man (03:51)
11. Looking Up (02:57)
12. That's Not Her Way (03:48)
13. I Like the Way This Is Going (02:35)
14. Mystery of Life (04:22)

Bonus EP
1. Swimming Lesson
2. St. Elizabeth Story
3. Let's Ruin Julie's Birthday
4. For You

Eels

Tomorrow Morning

Il magico progetto del cantautore Mark Oliver Everett, ormai noto al panorama alternativo e indipendente sotto lo pseudonimo di E., giunge al suo nono sigillo discografico con Tomorrow Morning, concept album conclusivo della trilogia iniziata nel 2009 con Hombre Lobo. Tre album in soli due anni spiegano l’assenza di pubblicazioni da parte degli Eels dal 2005, anno in cui uscì Blinking Lights And Other Revelations, splendido episodio intimo e meditativo.
Tomorrow Morning si presenta fin da subito come un’opera estremamente variegata, che affonda le proprie radici in tradizioni diametralmente opposte della scuola alternativa: dal minimalismo che affiora in più sezioni, gelido e delicato, alla patina elettronica che tesse intrecci particolari con la venatura Indie, dal malinconico approccio cantautorale all’esplosione di reminescenze retro’, il disco cerca di riassumere l’anima di E. dopo ben quindici anni di attività.

La drammaticità che aveva caratterizzato i trascorsi della band è ancora percepibile nel sound della dimensione Eels, ma il gusto sperimentale è divenuto più acceso e si avverte un fondo di ottimismo, quasi di speranza, che permea le canzoni: l’introduzione In Gratitude For This Magnificent Day delinea dei tratti quasi Dream Pop, prima di entrare nella deliziosa atmosfera cantautorale di I'm a Hummingbird, costruita attorno distensioni antitetiche al timbro diretto di Hombre Loco.
Gli intervalli squisitamente minimalisti rimangono poi incastonati tra la sensibilità onirica nordeuropea e il calore del song-writing d’oltreoceano, come testimonia la breve pausa The Morning.
Sebbene l’album non sia privo di tracce meno efficaci e competitive, quali Baby Loves Me, riescono a emergere momenti memorabili con il binomio Spectacular Girl - What I Have To Offer, che trasudano spontaneità ed evocano immagini lontane e dimenticate.
Successiva alla parentesi simil-elettronica di This Is Where It Gets Good, bilanciata su beat dal sapore Trip Hop, interviene la bizzarra After The Earthquake, dai toni giocosi e vellutati. Come usualmente proposto in passato, gli Eels impiegano una gamma di strumentazioni abbastanza ampia, privilegiando le architetture di chitarra e tastiera, ma non trascurando fiati, archi e organi dai toni solenni.
Tomorrow Morning appare dunque come un full-length primaverile, in cui i dolci aloni plasmati dal musicista californiano rimangono sì saldamente ancorati ad un passato intramontabile (Looking Up e I Like The Way This Is Going), ma riescono anche a rinnovarsi trovando una loro indipendenza: basti accostarsi alla posata That’s Not Her Way per comprendere come siano peculiari e raffinate le idee di E., perché dense di un contenuto esistenziale comune a poche realtà del panorama alternativo.
Mystery Of Life riscopre il lato più ritmato degli Eels, rimasto sopito per tutta la lunghezza del disco, sancendo l’esito positivo di un disco composto forse troppo frettolosamente; sebbene siano molte le parti apparentemente incomplete, che non consentono di elevare Tomorrow Morning ai fasti passati, è evidente l’esperienza e la qualità artistica di un cantautore divenuto rappresentativo di una sensibilità ormai diffusa in tutta la scena Indie americana ed europea.

Il tema della redenzione trattato nei testi di E. in un’opera come Tomorrow Morning segue in modo naturale quelli del desiderio e della sconfitta analizzati negli episodi precedenti, chiudendo una delle tante trilogie giunte a compimento nel sottobosco alternativo americano. Un plauso deve essere quindi avanzato nei confronti del progetto Eels, che da quindici anni riesce a dipingere tele di notevole effetto con la propria tavolozza timbrica, ricca e carica di cromatismi.
Come nota finale, si deve rammentare che il nono album di studio degli Eels è accompagnato da un ep di bonus-tracks, non eccezionali ma pur comunque di gradevole ascolto.

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