Voto: 
9.0 / 10
Autore: 
Davide Merli
Genere: 
Etichetta: 
Nuclear Blast/Audioglobe
Anno: 
2004
Line-Up: 

- Tobias Sammet - Voce

- Dirk Sauer - Chitarra

- Jens Ludwig - Chitarra

- Tobias Exxel - Basso

- Felix Bohnke - batteria




Tracklist: 

1. Mysteria
2. The Piper Never Dies
3. We Don't Need Ahero
4. Down To The Devil
5. King Of Fools
6. Forever
7. Under The Moon
8. Lavatory Love Machine
9. Rise Of The Morning Glory
10. Lucifer In Love
11. Navigator
12. The Spirit Will Remain
13. Childern Of Steel (Bonus Track)
14. Mysteria feat. Mille Petroza (Bonus Track)

Edguy

Hellfire Club

Ne hanno fatta di strada questi ragazzi da quando suonavano nei piccoli locali-pub tedeschi per un paio di birre gratis: prima si sono fatti notare prima in Germania con gli ottimi dischi d’esordio e poi in Europa con Vain Glory Opera e con l’ormai celebre Theater of Salvation ed infine nel mondo intero con il più recente Mandrake.
Ora a distanza di dieci anni dall’esordio discografico per in nostri è avvenuto anche il meritato passaggio ad una delle case discografiche che sanno davvero valorizzare e pubblicizzare i gruppi metal in tutto il mondo: la Nuclear Blast .
Questo Hellfire Club quindi ci viene naturale considerarlo come il vero e proprio disco che consacrerà gli Edguy nell’aristocrazia del Metal.

Il segreto di questo successo? Semplice, la passione per quello che si fa.
Una persona come Tobias Sammet che oltre che ai suoi Edguy, ha trovato il tempo di mettere d’amore e d’accordo quasi tutti i personaggi più famosi della storia della scena power nel suo celebre progetto di nome Avantasia non ha certamente fatto tutto ciò per soldi ma solo per passione.
E gli Edguy nella loro musica rispecchiano perfettamente questa filosofia di vita.
La loro musica è un misto tra follia e serietà, tra allegria e tristezza e ogni loro canzone emana stati d’animo totalmente differenti da qualsiasi altra canzone dello stesso disco.
Ma allora cosa ci riserverà l’ ascolto di questo disco?
Penso che la risposta ve la dia lo stesso Tobias nell’ intro della prima canzone questo disco:
"Ladies and gentlemen, welcome to the freak show!"

Mysteria (che originariamente doveva essere anche il titolo del disco) apre il disco con un riff roccioso in pieno stile power e con un refrain che colpisce fin dal primo ascolto che non potrete fare a meno di cantare all’infinito.
Fin dalle prime note della canzone si capisce che Tobias Sammet è un cantante eccezionale e che gli Edguy sono consapevoli delle sue doti a tal punto di costruire le canzoni sulla sua voce e questa Mysteria ne è la prova.
La canzone che segue è il vero e proprio gioiello del lotto: nella sua lunghezza (più di 10 minuti) The Piper Never Dies esprime tutte le doti compositive della band. La canzone scorre in modo fluido e non annoia mai e non presenta parti volutamente allungate o ripetitive per superare i 10 minuti di durata. Inoltre essa è dotata di un pre-chorus davvero da brividi .
La successiva è una tra le più veloci e che richiamano molto i tempi di Theater of Salvation: We Don't Need a Hero richiama anche molto il power storico di dischi classici come Walls of Jericho degli Helloween e non per niente gli Edguy sono considerati il futuro del power metal da un signore di nome Kai Hansen.
Una breve intro di piano precede l’inizio di Down to the Devil, brano molto heavy sia per i riff sia per il modo energico con cui Tobias canta; ispirato ai canoni Heavy Metal dei Rage dell’ultimo periodo e dotato di in conseguenza di un buon ritornello molto catchy.
Dopo queste prime quattro canzoni, ci troviamo di fronte a King of Fools, che aveva fatto da singolo apripista all’ album e che rispecchia perfettamente cosa sono gli Edguy: suoni elettronici usati come intro, riff molto rocciosi, testi folli e soprattutto ritornelli maledettamente coinvolgenti.
Prima parlavamo nell’introduzione dell’imprevedibilità e della diversità di stati d’animo che le canzoni degli Edguy? Questa ballad ne è la prova.
I nostri hanno piazzato questa bellissima ballad subito dopo ad una canzone con un testo volutamente stupido come King of Fools e forse è questa la miscela davvero migliore per valorizzare le canzoni: mettere un episodio totalmente diverso dai precedenti induce l’ascoltatore sempre a prestare il massimo orecchio all’ ascolto e a capire meglio e subito i sentimenti espressi.

La ballad Forever, pur essendo molto lenta, riesce a coinvolgere da subito con un ritornello in crescendo. Molto bella la parte centrale della canzone (assolo compreso).
Con la successiva Under the Moon si ritorna sui tempi molto veloci degli Edguy dei tempi di Theater of Salvation: stupisce ancora come facciano questi ragazzi a non cadere mai nel banale (il difetto più pericoloso per i gruppi Power) e a tirare fuori canzoni sempre molto valide.
Lavatory Love Machine è la canzone che non ti aspetteresti mai di ascoltare in un disco degli Edguy: la song sprizza Hard Rock fuori da tutti i pori con Tobias sempre magnifico e con i chitarristi Dirk Sauer e Jens Ludwig che ci dilettano con riff indiscutibilmente inspirati al caro Jimmy Page.
Il pezzo successivo è forse quello più “normale” del lotto e rimane un po’ nell’ombra a confronto delle sue precendeti. Rise of the Morning Glory rimane lo stesso una canzone veloce ed ascoltabile con un assolo molto distorto ed apprezzabile ed un buon ritornello.
Gli Edguy poi ci concedono una pausa con la breve ed introduttiva Lucifer in Love dove sotto alle note di un piano si sentono dei mugugni strani.
La canzone ed esser introdotta è Navigator, probabilmente una delle più belle di Hellfire Club anche se davvero la scelta è molto difficile vista la qualità molto altra di tutte le song presenti in questo disco. In essa tutto funziona a meraviglia: le parti soliste delle chitarre si mescolano perfettamente con i riff d’accompagnamento sempre potenti ed azzeccati. Ritornello molto coinvolgente ed in sintonia con il contesto.
The Spirit Will Remain, la conclusiva del disco, è quasi una questione tra Tobias ed il pubblico: la sua voce è solo accompagnata da un orchestra che si sente nella sua completezza solo nel ritornello. Canzone molto commovente e toccante.

La versione di Hellfire Club distribuita in Europa presenta due bonustrack: Children of Steel (coinvolgente e veloce, risalente al primo demo targato Edguy e oggi riproposta risuonata e remixata) e una versione alternativa di Mysteria che vede la collaborazione di Mille Petroza, frontman storico dei Kreator. La canzone non presenta notevoli differenze dalla versione inserita nel disco se non la voce di Mille che rende la canzone ancora più potente ma è una cosa davvero minima.
In tutto abbiamo quattordici canzoni per più di 70 minuti di ottima musica con moltissimi alti e praticamente esente da cali vistosi di qualità.
In questi 70 minuti gli Edguy ci hanno mostrato tutto il loro repertorio: da canzoni in pieno stile Power a canzoni rapide, da capitoli Heavy-oriented a ballate molto commoventi ed orchestrali, tutte di ottima fattura e qualità.
Non poteva esserci davvero miglior debutto nel mondo delle “major” per gli Edguy che, restando con i piedi a terra, ci hanno proposto tutta la loro follia e spensieratezza dichiarandosi apertamente il futuro del power-happy metal che ha visto la sua nascita con gli Helloween, la sua continuazione con i Gamma Ray e che appunto vivrà il suo futuro proprio con gli Edguy. Un disco davvero ottimo per una delle band più in forma degli ultimi 5-10 anni.

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