Voto: 
9.0 / 10
Autore: 
Gioele Nasi
Genere: 
Etichetta: 
Sub Pop
Anno: 
1993
Line-Up: 

- Dylan Carlson – Chitarra
- Dave Harwell – Basso

 

Tracklist: 

1. Seven Angels (15:35)
2. Teeth of Lions Rule the Divine (27:04)
3. Like Gold and Faceted (30:21)

Earth

2 - Special Low Frequency Version

Inizio degli anni ’90, West Coast americana: il leader e chitarrista degli Earth Dylan Carlson, dopo aver fondato la band ad Olympia, Washington, si trasferisce a Seattle, città locata nello stesso stato ma in quel momento punto d’origine di un movimento musicale che andrà a sconvolgere la scena musicale degli anni ’90, il Grunge, e dunque assolutamente fertile ed attiva a livello artistico.
A Seattle il gruppo si ambienta in fretta e Carlson stringe amicizie con alcuni personaggi della scena locale, una delle più importanti e profonde delle quali è certamente quella con Kurt Cobain, che porterà il leader dei Nirvana a registrare alcune tracce con gli Earth in veste di ospite. Proprio a Seattle inoltre, dopo una girandola di musicisti, la line-up della band viene a modificarsi ulteriormente e si stabilizza per diversi mesi: Carlson viene raggiunto da Joe Preston e Dave Harwell, e grazie a questa formazione e ai suoi live-shows gli Earth riescono ad ottenere un contratto presso una nota label della zona, la Sub Pop, che aveva pubblicato il debut album dei Nirvana, “Bleach”, e i primi due EPs dei Soundgarden. La collaborazione con la label portò alla pubblicazione di un primo episodio, “Extra Capsular Extraction”, di tre pezzi per circa mezz’ora di musica. Quando Preston, dopo aver peraltro pubblicato un paio di bootleg degli Earth senza il consenso di Carlson, lasciò il gruppo per passare ai seminali (ed influenti sull’Earth-sound) Melvins, non venne rimpiazzato e il gruppo divenne dunque un duo; la nuova visione musicale di Dylan Carlson, ispirato sempre più dagli esperimenti Drone di LaMonte Young e da quelli minimalisti di Terry Riley, non prevedeva l’utilizzo della voce, di batteria neanche a parlarne, ed i sintetizzatori che comparivano negli Earth dei primi tempi sono solo un lontano ricordo: ora, solo basso e chitarra. Si arriva così alla registrazione del primo ‘vero’ disco della band dopo le prove generali dell’EP “Extra Capsular Extraction”, vale a dire “2: Special Low Frequency Version”, un mastodontico trip mentale destinato a rimanere il capolavoro della band e una pietra miliare in ambito Drone.

L’ho definito “trip”, viaggio. Perché nell’ora e un quarto di “2”, Carlson riesce ad annichilire il concetto di canzone o di disco, e per tutta la durata del cd troverete null’altro che la distruzione di qualsiasi struttura musicale definita: “2” è un monumento che rigetta il concetto di ‘costruzione’ ed è tenuto in piedi dalla capacità di creare uno ‘state of mind’ allucinante ed estraniante nell’ascoltatore.

Descrivere musicalmente “Earth 2” è tanto semplice quanto impossibile: è una maratona infinita di feedbacks ed echi, riff dilatatissimi e lentissimi, distorsioni pesantissime, vibrazioni, drones estenuanti e minimali, che raccoglie elementi di Ambient, Drone, Stoner, Doom Metal, capace di coniugare la ripetitività della Drone Music all’elettricità dell’Hard Rock. Come ascolto propedeutico può essere proposta l’opener “Seven Angels”: un riff sabbathiano è indiscusso protagonista, rallentato all’estremo ed appesantito dai riverberi, caratterizzato da note allungate fino all’impossibile, ed il tutto è supportato dal rimbombare sordo del basso di Harwell.
Badate bene: quando scrivo ‘appesantito’ intendo che al confronto i Kyuss suonano con leggerezza e delicatezza da jazzisti, e i Black Sabbath paiono una versione leggermente più oscura dei Beatles – ogni riff di Dylan Carlson su “2” è un macigno impenetrabile, enorme, schiacciante, una coltre di vibrazioni che vi renderà impossibile il movimento, con il vostro fisico che parrà sottoposto e circondato da una pressione enorme, e il vostro pensiero inibito dagli ipnotici e allucinati suoni di Carlson e del suo mondo parallelo, distorto e allucinato.
A seguire, la mezz’ora scarsa della meravigliosa “Teeth of Lions Rule the Divine” ridurrà ai minimi termini ogni tentativo di resistenza, catturando completamente l’ascoltatore con la propria magnificenza devastatrice, ed è successivamente coadiuvata da un altro brano di trenta minuti, il conclusivo “Like Gold and Faceted”, dalle atmosfere di piombo, capace di comprimere e annebbiare la mente esattamente come la miglior Psichedelia era abile ad espanderla.

E’ comunque innegabile il fatto che questo disco sarà apprezzato da una fetta risibile di ascoltatori, data la sua peculiarità estrema, il suo minimalismo, la sua difficoltà d’assimilazione per chi non ‘mastica’ musica estrema o ripetitiva; quindi consiglio l’acquisto con estrema attenzione e previo un ascolto orientativo di questa band o di suoi derivati.
Per chi invece vuole provare a entrare nelle più profonde viscere della ‘Terra’, avrà in questo “2: Special Low Frequency Version” un punto fermo di quello che verrà definito come Drone-Doom Metal, fondamentale ispiratore per acts che ora iniziano a conoscere un relativo successo nel genere, quali i Sunn O))). “Earth 2” è un esemplare avamposto, ideale per scoprire i lati più pesanti ed asfissianti del Rock, ed iniziare il percorso di scoperta alle contaminazioni odierne della Drone Music con il Rock duro e il Metal.
Innovativo quando fu composto, innovativo ancor oggi ed innovativo anche fra vent’anni: “2” è un disco senza tempo né spazio in cui collocarsi, dalle chiavi di lettura che possono apparire scarse ad una lettura superficiale ma che si riveleranno infinite a chi lo capirà; una pericolosa mina vagante di ritorni d’eco, distorsioni chilometriche e riff schiacciasassi. Ascoltare con cautela...
 

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