Voto: 
6.5 / 10
Autore: 
Edoardo Baldini
Genere: 
Etichetta: 
ATP Recordings
Anno: 
2006
Line-Up: 

- Gareth Liddiard - chitarra, voce
- Fiona Kitschin - basso
- Dan Luscombe - chitarra
- Michael Noga - batteria


Tracklist: 

1. Jezebel
2. Dog Eared
3. I'm Here Now
4. Words From The Executioner To Alexander Pearce
5. I Don't Ever Want To Change
6. Work For Me
7. I Looked Down The Line And I Wondered
8. Are You Leaving For The Country
9. Sixteen Straws

Drones, The

Gala Mill

Stile cantautoriale, reminescenze Punk, distensioni Alternative ed effetti psichedelici: la musica degli australiani The Drones è un miscuglio di questi diversi generi ma va anche oltre, giungendo a quella malinconia tipica delle ballate decadenti dello storico Nick Cave.
Gala Mill, titolo che si riferisce alla fattoria dove l’album è stato registrato dai quattro musicisti australiani, è un disco spontaneo e fluido, che risulta alla lunga abbastanza ripetitivo e leggermente privo di mordente, ma che può costituire un’esperienza interessante per chi apprezza le ballads dei cantautori vecchio stampo.

Jezebel ha un incedere monotono e sforzato, dato dal sapore acido delle chitarre e dalla voce determinata, mesta e a tratti scherzosa: il Rock cantautoriale si fonde qui con un feeling prettamente alternativo, che trasporta l’ascoltatore nei meandri di Gala Mill.
Dog Eared è più votata alla riflessione e si struttura in modo abbastanza semplice e diretto, ricalcando Bob Dylan ed aggiungendo punte di psichedelia che conferiscono effetti ricercati alla composizione.
Tra gli altri episodi degni di nota ci sono anche I Don't Ever Want To Change, una traccia costruita attorno accelerazioni Punk che smuovono il contesto statico di alcune sezioni di Gala Mill, e I Looked Down the Line and I Wondered, provvista di un’atmosfera sentita e fresca nelle sue influenze settantiane.
Altri capitoli appaiono invece soporiferi e di difficile ascolto anche per gli amanti del genere, strutturandosi per diversi minuti e prolungandosi attraverso il binomio voce-chitarra classica: tra questi si possono ricordare la lunga I’m Here Now e la conclusiva Sixteen Straws, sulle quali è abbastanza difficile lasciarsi trascinare.

Tuttavia, si consiglia l’album a chi desidera addentrarsi nei timbri del passato senza abbandonare completamente uno stile moderno, che si ritrova nella riproposizione in chiave alternativa di brani non alquanto elaborati. Si può pertanto considerare originale e personale l’esperimento dei The Drones, ma esistono decine di altre realtà nel panorama internazionale che sanno colpire l’attenzione dell’ascoltatore sin dal primo approccio. E’ infatti complesso confrontarsi con Gala Mill e il risultato può spesso non essere del tutto soddisfacente.

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