Voto: 
7.5 / 10
Autore: 
Gioele Nasi
Genere: 
Etichetta: 
Prophecy Productions/Audioglob
Anno: 
2008
Line-Up: 

- Eviga – Chitarra e Voce
- Inge – Violino

Tracklist: 


01. Drang
02. Unruhe
03. Jagd
04. Freitanz
05. Sehnlauf
06. Flügel in Fels
07. Meer
08. Aufbruch
09. Dem Wind geboren
10. Zauberzeichen

Dornenreich

In Luft Geritzt

Nonostante siano pressochè ignorati dal pubblico italiano, i Dornenreich hanno sempre un seguito di tutto rispetto nei paesi di madrelingua tedesca fin dai loro primi dischi, che a cavallo del cambio di millennio proposero un particolare Black Metal melodico, condito da qualche sinfonismo ben integrato con la notturna proposta degli austriaci, da sempre vicina a tonalità sonore ben rappresentate dalle copertine dei loro dischi, interamente giocate tra blu, celeste e nero: e la scelta di dipingere di azzurro e bianco quella di “In Luft Geritzt” ('scolpito nell'aria') non è stata certamente effettuata a caso. Già nell'atto di recensire “Hexenwind” (Prophecy, 2005), ebbi a dire che il gruppo era “a cavallo tra un passato Black Metal e un futuro NeoFolk” – ebbene, quell'intuizione si è infine completata con questo nuovo prodotto dei Dornenreich (oramai esclusivo dominio di Eviga dopo l'abbandono del co-fondatore Valñes) che si lascia definitivamente alle spalle la dimensione elettrica in favore di quella acustica.

Ad aiutare Eviga (chitarra acustica e voce) troviamo solamente il nuovo innesto Inge al violino, per una formazione minimale, ridotta all'osso, per un'idea che si rispecchia anche nella musica, giocata sui duetti tra i due strumenti (più un leggerissimo sonaglio in alcune occasioni), cui si aggiunge la sempre particolarissima interpretazione vocale di Eviga tra grida, scatti di rabbia, momenti di tenerezza e delicate descrizioni: la peculiarità sta nel fatto che tutto ciò viene recitato con dei sussurri, come se il vocalist stesse bisbigliando direttamente all'orecchio dell'ascoltatore (anche se va detto che questa scelta rende l'album praticamente strumentale).
“In Luft Geritzt” è un disco arioso e leggero, cui danno nerbo gli scatti impetuosi dell'acustica, trattata con pennate incisive e potenti, scelta quasi obbligata vista la mancanza di una sezione ritmica e la contemporanea predisposizione dei Dornenreich a movimentare i propri pezzi. Più dolce  l'interpretazione del violino di Inge, dal suono non particolarmente brillante (il disco è stato registrato quasi come un 'live' all'interno di una villa tirolese, scelta non particolarmente felice) ma comunque apprezzabile; il sound è in generale piacevole e i brani hanno diversi momenti di ispirazione notevole e qui e là sbucano melodie davvero indovinate: se preso a piccole dosi, si tratta di un lavoro sicuramente godibile, a tratti anche notevole (alcuni passi di "Flügel in Fels" si rivelano davvero poetici).
Il problema principale di “In Luft Geritzt” sta nella sua ridotta varietà: i brani finiscono facilmente per assomigliarsi, distinguere le melodie delle canzoni (in mancanza di un'interpretazione vocale chiara e decisa che aiuti nell'impresa) non è facile specialmente ai primi ascolti – scelta che rende più difficile 'entrare' in questo disco acustico che non nei precedenti, metallici capitoli targati Dornenreich – e l'alternanza di momenti più vivaci e sanguigni con altri più dolci e delicati diventa alla lunga piuttosto prevedibile; non aiuta altresì la sensazione che le partiture del violino siano tutte piuttosto simili (sensazione forse dettata dal suono poco sfavillante dello strumento, oltreché dal suo uso continuato, senza momenti di 'stacco' che ne valorizzino gli interventi), in quanto non pare che Inge sia un musicista dalla caratura tale da essere in grado di sostenere da solo tutto l'impatto melodico del disco.

Chi segue con piacere la band tirolese non manchi l'appuntamento, poiché pur non brillando, “In Luft Geritzt” presenta infatti abbastanza buone melodie e piacevoli intuizioni da giustificare l'interesse dell'appassionato; specialmente chi proviene, come gli stessi Dornenreich, dal mondo del Metal potrà trovare curioso e fascinoso questo disco, porta d'ingresso verso un altro mondo; per chi invece è già avvezzo a queste sonorità si consiglia un ascolto preventivo per verificare la compatibilità con i propri gusti della particolare e personale visione del mondo acustico da parte dei Dornenreich, una visione sinuosa ed impetuosa ma anche relativamente monodimensionale e strumentalmente povera in termini di varietà.

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