Voto: 
8.0 / 10
Autore: 
Paolo Bellipanni
Genere: 
Etichetta: 
Columbia
Anno: 
2004
Line-Up: 

- Dj Krush - Tutti gli strumenti

Tracklist: 

1. Still Island [Feat. Shuuzan Morita]
2. Road To Nowhere
3. Nosferatu [Feat. Mr. Lif]
4. The Beginning
5. Transition
6. Stormy Cloud [Feat. Ken Shima]
7. Univearth [Feat. Tetsuro Naito]
8. Decks-athron [Feat. Tatsuki]
9. Kill Switch [Feat. Aesop Rock]
10. Pretense
11. Slit Of Cloud [Feat. Akira Sakata]
12. Passage
13. Beyond Raging Waves [Feat. Shinichi Kinoshita]
14. Distant Voices
15. Song 2

DJ Krush

Jaku

L'elettronica è sempre stata una sfera con cui molti hanno giocato senza conoscerne realmente la recondita essenza, il suo vero significato. Eppure in quel mondo in bilico tra le radici del passato e le allucinanti sperimentazioni di un futuro sempre più tangibile, hanno preso vita grandissimi esempi di musica e di composizione d'assoluta avanguardia. Ma non è solo questo che rende l'elettronica un genere di per sè interessantissimo, perchè è la "filosofia" ad essa retrostante la chiave per apprendere fino in fondo gli innumerevoli linguaggi di questo stile. L'elettronica pulsazione del cuore e il conseguente movimento del petto di quell'uomo nudo che, snaturandosi in spazi privi di dimensione, suona il suo strumento razionale: il cervello, ma si tratta naturalmente di un cervello in cui batte un cuore.
Perfetta incarnazione di ciò è Dj Krush, il geniale folletto che dal Sol Levante ha compiuto nel tempo una grande evoluzione stilistica e compositiva che lo ha reso una delle più interessanti e brillanti figure dell'elettronica moderna. E' infatti anche grazie alle sue invenzioni che oggi questo genere ha raggiunto livelli musicali altissimi: Krush ha rinnovato da capo a piedi il modo di intendere la produzione elettronica e lo stesso modo di fare dj-set attraverso uno stile che affonda le sue radici tanto nella musica sperimentale quanto in quella popular. Perciò non c'è da sconvolgersi se i calibrati e incalzanti battiti della drum machine sono affiancati da pianoforti jazz, coronati da atmosfere e voci orientali o immersi in andature tipicamente hip hop.

Con Jaku, risalente alla seconda metà del 2004, Krush ha aggiunto una nuova perla alla sua bacheca di piccoli capolavori. Il disco convince subito con le sue atmosfere che passano da tratti estremamente meditativi ( conditi da flauti e tastiere eteree) ad accelerazioni possenti e trainanti. Se i sognanti e misteriosi toni dell'opener Still Island colpiscono per la propria raffinatezza nascosta, è Transition a spostare l'ascoltatore su ritmi più sostenuti sopra i quali violini campionati ed altri effetti si fondono in un'unica ed emozionante miscela sonora.
E anche quando Krush si accinge a prendere nuove vie come quelle dell'hip hop lo fa sempre con una precisione disarmante, nonostante i sifatti brani siano quelli di minor livello (Nosferatu, Decks-athron e Kill Switch) che non hanno quasi nulla a che spartire con vere e proprie gemme come l'affascinante Stormy Cloud, caratterizzata da un eccellente mixing di ritmi e pianoforti jazz con gradevoli soundscapes elettronici di contorno.
Di ottimo livello sono anche Univearth e The Beginning, due canzoni a cui bisogna sottomettersi per le atmosfere ipnotiche e meditative che sono in grado di evocare, come anche per la seconda Road To Nowhere.
La varietà stilistica di Krush continua a farsi sentire nonostante Jaku rimanga sospeso in una sorprendente eterogeneità; si passa infatti dalle ariose ed eteree atmosfere della trascinante Slit Of Clouds alle progressioni ritmiche di Passage, o ancora ai refrain orientaleggianti di Beyond Raging Waves e alle morbide melodie di Song 2 che danno fine al disco, con una semplicità impressionante.

Per tutti i motivi sopra elencati Jaku è quindi un'opera da avere e da cui lasciarsi conquistare, soprattutto per gli appasionati di elettronica che non possono lasciarsi sfuggire un lavoro così interessante nelle sue innumerevoli sfumature stilistiche. Dj Krush si è dimostrato ancora una volta pioniere di nuove sonorità e creatore di un linguaggio musicale estremamente variopinto e visionario, frutto della sapiente e abile commistione dei generi musicali più disparati, fusi da Krush in questa vera e propria poesia elettronica.

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