Voto: 
7.0 / 10
Autore: 
Marco Maculotti
Genere: 
Etichetta: 
Warner/Sire
Anno: 
2003
Line-Up: 

- Tony Bradley - chitarra, voce
- Brody Dalle - chitarra, voce
- Andy Granelli - batteria
- Ryan Sinn - basso, voce

Guests:
- Dan Druff - chitarra
- Mike Fazano - batteria

Tracklist: 


1. Drain the Blood – 3:08
2. Dismantle Me – 2:26
3. Die on a Rope – 2:39
4. The Gallow Is God – 4:35
5. Coral Fang – 2:09
6. The Hunger – 5:27
7. Hall of Mirrors – 3:49
8. Beat Your Heart Out – 2:48
9. Love Is Paranoid – 2:07
10. For Tonight You're Only Here to Know – 3:18
11. Death Sex – 12:17

Distillers, The

Coral Fang

Il 2003 è senz'altro un anno importante per Brody Dalle, sotto tutti i punti di vista. In primo luogo è l'anno del divorzio da Tim Armstrong, chitarrista dei Rancid, suo inseparabile compagno sin dal momento che l'aveva tolta dalla dura strada australiana mettendole sotto il naso un contratto per la sua Hellcat; divorzio che segna in modo indelebile entrambi ed influisce sul modo di comporre musica della cantante dei Distillers, che sforna con la sua band un album diverso dal precedente, anche se lontano dai ritmi hardcore di Sing Sing Death House.
E' un lavoro molto importante per lei, che scrive tutte le canzoni (ormai è praticamente una donna-gruppo) in cui riflette tutta sè stessa, ed è per questo che spesso si considera quest'album come quello in cui Brody cresce e matura.

Ma parliamo di Coral Fang, un album, come già detto, diverso dai precedenti lavori e più incentrato sul rock di Nirvana e Queens Of The Stone Age piuttosto che sull'hardcore e punk di Rancid e Social Distortion.
11 canzoni (a dire il vero sono 10 più una sessione strumentale), non tantissime, ma alcune di queste aprono un orizzonte interessante alla band più odiata dalla comunità punk californiana. Prima di iniziare la recensione però evidenziamo una nota dolente: l'artwork originale dell'album, censurato in ogni sua parte. Davvero un peccato, visto che il lavoro grafico era ottimo...

Ed ora veniamo alla musica. Si parte con Drain The Blood, canzone esplosiva che si distingue fin dal primo ascolto; non a caso scelta come primo singolo. Segue Dismantle Me, caratterizzata dai ritmi alti e bassi che si fondono perfettamente grazie alla splendida voce di Brody. Ed è qui che appare la prima novità: allora è vero che la ragazzina è cresciuta! Canta con una disinvoltura da paura, nulla a che vedere con Courtney Love, a cui spesso viene paragonata. Anche il resto delle canzoni confermano le prime impressioni: Die On A Rope è un pugno diretto in pieno petto, una autentica scarica punk rock; anche Coral Fang è un gran pezzo, un rock acido che diventa melodico nel ritornello, mentre The Hunger si distingue per l'incredibile calma a inizio canzone, che lascia poi spazio ad un urlo liberatorio (un ruggito più che altro!). Non è finita: merita una menzione anche Hall of Mirrors, forse la migliore canzone dell'album e senz'altro uno dei pezzi più riusciti in assoluto della band di Brody. La canzone seguente, Beat Your Heart Out, è molto simile tecnicamente e ribadisce ancora una volta la strada rock intrapresa dalla band. Le ultime canzoni sono le più melodiche: dopo canzoni così trascinanti, cosa c'è di meglio che rilassarsi con ritmi più calmi? For Tonight You're Only Here To Know per esempio è dedicata a Josh Homme, nuovo compagno di vita per Brody, nonchè chitarrista dei QOTSA. Chiude Deathsex, una sessione strumentale presa in diretta, probabilmente ideata per mostrare l'abilità del nuovo chitarrista e per chiudere degnamente ogni concerto della band.

Questo è l'ultimo album dei Distillers, che avrebbero rilasciato in seguito soltanto il singolo Beat Your Heart On nel 2004; successivamente, Brody e Tony avrebbero formato un nuovo gruppo punk rock nel marzo del 2007, gli Spinnerette, subito scritturati dalla Sire Records e con una canzone demo già disponibile nel loro sito intitolata Case of the Swirls (attualmente il debutto su full-lenght è previsto per giugno 2009).

Sotto il punto di vista "live", le canzoni di Coral Fang non hanno affatto sfigurato a confronto con i vecchi classici della band, anche se è scontato un pensiero alle vecchie Seneca Falls, City Of Angels, Girl Fixer... a quei tempi i Distillers erano più immaturi sì, ma senz'altro più feroci e arrabbiati, e per una band che si definisce punk rock non è certo un particolare da poco.

NUOVE USCITE
Filastine & Nova
Post World Industries
Montauk
Labellascheggia
Paolo Spaccamonti & Ramon Moro
Dunque - Superbudda
Brucianuvole
Autoprod.
Crampo Eighteen
Autoprod..
BeWider
Autoprod..
Disemballerina
Minotauro
Accesso utente