Voto: 
7.0 / 10
Autore: 
Iacopo Fonte
Genere: 
Etichetta: 
Nuclear Blast/Audioglobe
Anno: 
2005
Line-Up: 

- Leif Jensen - voce
- Hendrik Bache - chitarra
- Alexander Pahl - basso
- Uwe Werning - batteria
- Marvin Vriesde - chitarra


Tracklist: 

1. Processing Life (04:09)
2. Rituals of Time (05:06)
3. Turn to Ash (03:07)
4. Ruins of Hope (04:12)
5. Out of the Self (03:41)
6. The Prison of Reason (04:48)
7. Bled Dry (03:57)
8. In Defeat (03:52)
9. Never to Return (04:22)
10. Vortex (04:15)
11. Conceptual End (03:18)
12. Evil Dead (01:01)

Dew-Scented

Issue VI

Issue VI è il titolo del nuovo full-lenght dei Dew Scented, gruppo tedesco che aveva esordito nel 1993. Questo targato 2005 è pertanto il loro sesto album, a prova di come sia ormai consolidato il loro modo di fare musica. All’insegna di uno spietato thrash/death il combo di Braunschweig inizia questo lavoro con Processing Life. Song nella quale viene subito esaltata la furia musicale.
Sprizza infatti energia da ogni riff di chitarra, dal basso, dall’accompagnamento martellante di batteria. Un andamento che la line-up manterrà inalterato per tutta la durata dell’album.

Sono quindi quarantacinque minuti di pura rabbia, violenza che sembra quasi evidenziare un tentativo di imitare i più grandi Slayer di Reign In Blood, che con trenta minuti di mera euforia musicale avevano infiammato il pubblico di mezzo mondo.
Insomma questa opera appartiene alla categoria del “Thrash 'til death” e riesce benissimo quindi nel suo intento.

Pertanto a fianco di una voce urtante, grezza si hanno continui soli di una fantasia spiccata, improntati alla velocità più esasperata, che si scambiano vicendevolmente con graffianti rivolti sempre di chitarra e di basso che certamente giganteggia. Proseguendo con l’ascolto la seconda track, Rituals of Time, offre un’ulteriore possibilità di inquadrare il sound dei Dew Scented con un prezioso intro segnato dall’avvicendarsi di riff di chitarra naturalmente sempre molto distorte.

Un insieme davvero notevole quindi che risulta pertanto consigliato agli amanti di questo genere. Però proprio per il fatto della spiccata violenza che caratterizza questo lavoro appare d’altra parte monotono e difficile da avvicinare a un pubblico più vasto. Con ciò non si può criticare Issue VI che rimane stilisticamente un’ ottima opera concepita nei ristretti limiti del Thrash/Death.

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