Voto: 
5.0 / 10
Autore: 
Edoardo Baldini
Genere: 
Etichetta: 
Tiefdruck/Andromeda
Anno: 
2008
Line-Up: 

Nella miriade di gruppi nati nella sfera Nu Metal d’oltreoceano, i Devil’s Gift costituiscono l’ennesimo fallimento di una cultura musicale che ha perso gran parte delle potenzialità delle origini. I tempi dei Korn dell’omonimo album sono ormai trascorsi e troppe bands hanno solcato gli stessi meandri timbrici senza lasciare un’impronta significativa nel genere; i Devil’s Gift, originari di Orlando, oltre a possedere una biografia davvero scarna, giungono alla pubblicazione dell’album d’esordio omonimo quasi dal nulla, senza avere alle spalle una solida storia da band.

Di questo risente parecchio la qualità di un album che al suo interno riunisce il lavoro congiunto di musicisti e tecnici del suono di ottimo calibro, come la bella Lennon Murphy, famosa negli Stati Uniti per aver supportato in tour gli immortali Aerosmith e Motley Crue, come Jason Suecof (produttore dei vari Trivium, All That Remains, DevilDriver e Chimaira), o come Shawn Glass, ex leader dei Soil, che dà alle stampe il disco sotto la sua etichetta.
Con uno stile che richiama da vicino le sonorità più incisive degli Evanescence, ricco di chiaroscuri ma anche troppo colmo di aperture melodiche scontate e banali, il platter scorre via in modo anonimo, lasciando spazio solo alle discrete soluzioni dell’opener Looking For Jesus.
Altre tracce più violente come Shadow Never Ending richiamano da vicino lo stile degli Otep, senza comunque conferire un taglio personale che permetta all’ascoltatore di memorizzare qualche riff o intreccio di chitarra o qualche melodia vocale.
Sebbene la produzione sia stata curata nei minimi dettagli, ciò che traspare è solo una fotocopia di numerose altre opere che presentano una voce femminile al di sopra di un tessuto Nu Metal e che spesso vengono erroneamente catalogate sotto l’etichetta “Gothic”, facendo rabbrividire i cultori del genere.

Non si discute pertanto il background tecnico della formazione o la personalità ed interpretazione della cantante Lennon Murphy, ma se si instaura un confronto con altre valide realtà dotate di cantato femminile e celate solo perché non trascinate dall’onda della moda musicale, si comprende la vera sostanza del progetto Devil’s Gift.
Si consiglia quindi l’album solo a chi, non ancora annoiato dalla staticità musicale della scena emergente americana più votata alla logica del successo televisivo, vuole accostarsi ai nuovi progetti di una promettente cantante, ormai sempre meno convincente.

Tracklist: 

1. Looking For Jesus
2. Shadow Never Ending
3. Victim
4. Damned Angels
5. Final Words
6. Sacrifice
7. Beautiful You
8. All That You Left
9. Nobody
10. Hold On
11. Bleed You Out
12. Game Show Winner
13. One On One

Devil's Gift

Devil's Gift

Nella miriade di gruppi nati nella sfera Nu Metal d’oltreoceano, i Devil’s Gift costituiscono l’ennesimo fallimento di una cultura musicale che ha perso gran parte delle potenzialità delle origini. I tempi dei Korn dell’omonimo album sono ormai trascorsi e troppe bands hanno solcato gli stessi meandri timbrici senza lasciare un’impronta significativa nel genere; i Devil’s Gift, originari di Orlando, oltre a possedere una biografia davvero scarna, giungono alla pubblicazione dell’album d’esordio omonimo quasi dal nulla, senza avere alle spalle una solida storia da band.

Di questo risente parecchio la qualità di un album che al suo interno riunisce il lavoro congiunto di musicisti e tecnici del suono di ottimo calibro, come la bella Lennon Murphy, famosa negli Stati Uniti per aver supportato in tour gli immortali Aerosmith e Motley Crue, come Jason Suecof (produttore dei vari Trivium, All That Remains, DevilDriver e Chimaira), o come Shawn Glass, ex leader dei Soil, che dà alle stampe il disco sotto la sua etichetta.
Con uno stile che richiama da vicino le sonorità più incisive degli Evanescence, ricco di chiaroscuri ma anche troppo colmo di aperture melodiche scontate e banali, il platter scorre via in modo anonimo, lasciando spazio solo alle discrete soluzioni dell’opener Looking For Jesus.
Altre tracce più violente come Shadow Never Ending richiamano da vicino lo stile degli Otep, senza comunque conferire un taglio personale che permetta all’ascoltatore di memorizzare qualche riff o intreccio di chitarra o qualche melodia vocale.
Sebbene la produzione sia stata curata nei minimi dettagli, ciò che traspare è solo una fotocopia di numerose altre opere che presentano una voce femminile al di sopra di un tessuto Nu Metal e che spesso vengono erroneamente catalogate sotto l’etichetta “Gothic”, facendo rabbrividire i cultori del genere.

Non si discute pertanto il background tecnico della formazione o la personalità ed interpretazione della cantante Lennon Murphy, ma se si instaura un confronto con altre valide realtà dotate di cantato femminile e celate solo perché non trascinate dall’onda della moda musicale, si comprende la vera sostanza del progetto Devil’s Gift.
Si consiglia quindi l’album solo a chi, non ancora annoiato dalla staticità musicale della scena emergente americana più votata alla logica del successo televisivo, vuole accostarsi ai nuovi progetti di una promettente cantante, ormai sempre meno convincente.

TRACKLIST:
1. Looking For Jesus
2. Shadow Never Ending
3. Victim
4. Damned Angels
5. Final Words
6. Sacrifice
7. Beautiful You
8. All That You Left
9. Nobody
10. Hold On
11. Bleed You Out
12. Game Show Winner
13. One On One

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