Voto: 
6.8 / 10
Autore: 
Mariella Lazzarin
Etichetta: 
My Kingdom Music/Masterpiece
Anno: 
2008
Line-Up: 

- Marcello Fattore - batteria
- Marco Paddeu - chitarra, voce
- Adriano Magliocco - basso
- Guests: Tommy Salamanca - tastiera


Tracklist: 


1. Blood And Water
2. Council From Kaos
3. Ethik
4. Dilemma
5. Magma
6. Art Of Rebellion
7. Polydrome
8. Skinless

Demetra Sine Die

Council From Kaos

Council From Kaos è la prima vera esperienza discografica per i Demetra sine Die, dopo il debutto con la demo omonima nel 2004. Il suono della band genovese si struttura su una fusione “conflittuale” tra linee decadenti e oscure da un lato ed elementi psichedelici ed irregolari dall’altro, seguendo le strade già percorse in passato da bands come Tool, Katatonia e Porcupine Tree.

I riff claustrofobici si sentono già infatti dalla prima traccia dell’album Blood and Water, frenetica ma nello stesso tempo compatta, i cui ritmi ossessivi non fanno altro che aumentare l’ansia e l’agitazione nell’ascoltatore.
Council From Kaos, degno tributo ai Tool, di Ænima, inizia con un riff cerebrale ben eseguito che continua come sottofondo per tutta la durata della prima parte della canzone. La sessione ritmica, volutamente penetrante, è sicuramente la protagonista in questa seconda traccia dell’album, insieme ad alcuni giochi elettronici che ne seguono pienamente l’andamento.
Ethik è ancora più misteriosa, poiché la linea strumentale sembra rallentare per incupirsi ulteriormente, ma invece è solamente l’ascesa verso un'aggressività celata e metallica che si percepisce soprattutto negli intriganti riff e nelle percussioni sorde.
Dilemma è la traccia più concettuale dell’album, basata su chitarre distorte e battiti nervosi che si snodano su tempi diversi e sulla voce strascicata del cantante.

Purtroppo il disco continua senza distaccarsi dai temi elaborati nelle prime canzoni che, seppur sviluppati bene, rischiano di far allontanare l’ascoltatore dalla portata alternativa del suono per avvicinarlo ad un clima di “già sentito”, quindi privo di qualsiasi novità.
Il gruppo nostrano compie un errore non tralasciabile: di fatto sembra immobilizzato e congelato su stili di alcuni gruppi di riferimento ( maggiormente Tool e Anathema), di cui si sente la presenza maniacale in ogni traccia.
Niente è però irrecuperabile, perché il gruppo gode di un’ottima maestria musicale con cui potrebbe “rimodernizzare” in chiave sicuramente più personale stile e suono.

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