Voto: 
5.0 / 10
Autore: 
Edoardo Baldini
Genere: 
Etichetta: 
Metal Minds Production
Anno: 
2007
Line-Up: 

- Paulina Maslanka - voce
- Jarek Baran - chitarra
- Marek Tkocz - basso
- Ziemowit "Ziemo" Rybarkiewicz - batteria
- Jakub "Cube" Kubica - tastiera
- Grzegorz Gustof - chitarra


Tracklist: 

1. Divided (03:32)
2. Sleep With The Light On (03:35)
3. In Too Deep (03:16)
4. Reasons (03:33)
5. Fire (03:23)
6. Every Time (03:35)
7. Emotune (03:26)
8. More (04:00)
9. Juliet (03:35)
10. All Alone (03:38)
11. Your Name (04:21)
12. Bare Tree (04:13)

Delight

Breaking Ground

I polacchi Delight devono avere un sound davvero “alla moda” se sono riusciti ad attirare l’attenzione della Roadrunner Records in Germania, permettendo un’ampia promozione di Breaking Ground, quinto full-lenght di studio prodotto da Rhys Fulber, già attivo con Fear Factory e Paradise Lost.
Il sestetto originario di Skawina è poco conosciuto fuori dalla terra madre, dove la casa discografica Metal Mind Production svolge da diversi anni un lavoro più che dignitoso per scoprire tutte le interessanti realtà del panorama nazionale: i Delight fanno parte di quella schiera di bands con a capo Evanescence e Lacuna Coil che propongono un Alternative Metal provvisto di voce portante femminile. Per molti appassionati del genere questo viene addirittura denominato Gothic, ma per coloro che conoscono la radice e l’evoluzione del Gothic tale etichetta apparirà quasi una blasfemia.

Le dodici tracce che formano Breaking Ground sono infatti un immenso calderone di influenze, dall’Elettronica/Industrial Metal all’Alternative, ma non vengono proprosti quegli elementi distintivi del Gothic odierno: i Delight sembrano provenire dalla scena americana, come dimostrano brani come Sleep With The Light On, certamente ben eseguito, ma dotato di una parvenza commerciale insapore e ripetitiva.
Non mancano degli episodi dotati di chiaroscuri, come In Too Deep, piacevole nella sua evoluzione ma prevedibile nella sua scontata forma-canzone, fortemente debitrice degli Evanescence.
Troppi i suoni campionati, che non lasciano spiraglio ad uno stile già di per sé pieno e compatto: profondi aspetti Pop rendono le canzoni gradevoli e scorrevoli, ma le trasformano anche in un’accozzaglia di idee povere e scarse. Fire alza leggermente la media con il suo approccio melodico e disteso, ma Every Time rovina le atmosfere con la sua irruenza per nulla elegante; la voce di Paulina Maslanka rimane sempre nello stesso registro, senza apportare variazioni tonali evidenti o ricercate.

In definitiva è lecito interrogarsi sulla validità di progetti come quello Delight, dove l’originalità viene abbastanza soffocata dalle mode del momento e dalle necessità del successo: non si discute certo la costanza con cui la Metal Minds dia visibilità alle bands del proprio roster, ma quando interviene il fattore “business internazionale” allora spesso il sound di una formazione cade in un baratro da cui non riesce a rialzarsi. La testimonianza più evidente di questa morte musicale è il passaggio dal timbro dei precedenti Eternity e Od Nova, ancora poco maturo, ma decisamente meno votato all’emulazione dei canoni di Evanescence e Lacuna Coil, a quello di Breaking Ground, fuori da qualsiasi logica del gusto personale.

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