Voto: 
7.7 / 10
Autore: 
Stefano Magrassi
Genere: 
Etichetta: 
Autoproduzione/Necrotorture
Anno: 
2004
Line-Up: 

- Pozza - Chitarra e voce


- Daniele - Basso


- Rambo - Batteria





Tracklist: 

1. Unknown Pathology


2. Necrothecnology


3. War Mechanism


4. Fusion-Man-Weapon






CONTATTI:

3402898379

pine.p@libero.it

Death Mechanism

Necrotechnology

Thrash metal europeo che trasuda da ogni traccia. Ecco come descrivere nella maniera migliore la proposta musicale dei veronesi Death Mechanism. In una ricetta alquanto accattivante (per il semplice fatto che ormai da tempo mancavano gruppi di questo tipo sul mercato) questi tre ragazzi uniscono perfettamente la potenza sonora, il gusto melodico e più bay-area tipico dei Kreator ai tempi dei fantastici Extreme Aggression e Coma Of Souls, con la venatura punk e la voce graffiante di Tom Angelripper e soci.

Nulla da dire: il genere proposto non è sicuramente innovativo, anzi sembra proprio che i Death mechanism abbiamo ricercato apposta sonorità così ottantiane, contenti di suonare il loro Thrash d'impatto e senza fronzoli. Ovviamente, però, liquidare il gruppo come una semplice band fotocopia sarebbe ingiusto. anche perchè i riff ci sono, si fanno sentire e coinvolgono al massimo (come nella tradizone teutonica), come pure la produzione, ben curata per essere un demo.

La quattro tracce dell'album scorrono via velocemente, forse troppo, e ciò alimenta le speranze nei confronti dell'uscita di un full length, a conferma di quanto di buono è stato fatto fin qui. Altre parole per descrivere il gruppo sarebbero sprecate: chi ama il Thrash coriaceo; chi non dorme se al suo fianco non ha almeno una copia di Pleasure To Kill; chi, pittosto che rinunciare al prossimo concerto dei Sodom (che. visto le pessime condizioni dovute all'alcol di Tom Angelripper, potrebbe essere sempre l'ultimo) venderebbe la propria famiglia, allora sicuramente amerà i Death Mechanism.
Per quanto riguarda la mera assegnazione del voto, conta anche l'innovatività e purtroppo i nostri calano da questo punto di vista. Però la buona produzione, la buona tecnica del gruppo e quell'attitudine che da troppo tempo manca nello scenario europeo non posssono essere dimenticati.

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