Voto: 
7.0 / 10
Autore: 
Edoardo Baldini
Etichetta: 
Lion Music/Frontiers
Anno: 
1978
Line-Up: 

- Coste Apetrea - chitarra acustica, chitarra elettrica
- Stefan Nilsson - pianoforte, Moog
- Peter Sundell - batteria
- Georg Wadenius - basso
 

Tracklist: 


1. Havanna Boogie
2. Kelt visan
3. Samballad
4. De Gladas Kapell
5. Morgonlåt
6. Rio déja vu
7. Lösnäsor åt konstaplarna (bonus track)
8. Nyspolat (bonus track)

De Gladas Kapell

Spelar Nilsson

Sconosciuto ai più, Spelar Nilsson dei De Gladas Kapell, rappresenta una delle risposte più significative in campo Progressive Rock/Fusion della Svezia degli anni ’70.
Registrato in un solo giorno, il 13 marzo del 1978, Spelar Nilsson è tornato in vita alla fine del 2005 grazie all’intervento della casa discografica finlandese Lion Music, che ha stanziato una somma per la rimasterizzazione moderna di un’opera così particolare per il panorama scandinavo, e così dimenticata.

I De Gladas Kapell, e cioè i quattro musicisti più esperti della scena Progressive/Jazz svedese (Coste Apetrea, Stefan Nilsson, Peter Sundell e Gorge Wadenius), lo portarono a termine con una spontaneità ritrovabile solo nei datati lavori Progressive dei Settanta. Spelar Nilsson è formato da otto tracce strumentali, che scavano indietro nella prima tradizione Prog/Fusion europea, tra cui spiccavano la Mahavishnu Orchestra e gli italianissimi Perigeo.
Tutti gli strumenti sono equilibrati nell’architettura musicale, con pianoforte e chitarra a delineare dei fantastici temi sulle basi ritmiche del basso e della varia batteria: forse alla lunga le canzoni possono stancare perché giunte a noi solo dopo quasi trent’anni dal loro concepimento e quindi successive a tutta la vastissima produzione Jazz di questi ultimi decenni.

Le collaborazioni seguenti da parte dei quattro mostri sacri della musica “impegnata” svedese furono straordinarie, comprendendo artisti come Aretha Franklin, i Blood, Sweat & Tears, Simon & Garfunkel e attualmente addirittura i Backstreet Boys.
L’album risalente al 1978 era costituito solo dalle prime sei canzoni, registrate neanche professionalmente; attraverso la nuova masterizzazione le tracce conservano il loro fascino settantiano, assumendo una produzione molto più moderna, che evidenzia le qualità strutturali della musica dei De Gladas Kapell: i passaggi atmosferici, come quelli della quinta Morgonlåt sono ben contrapposti ad altri episodi più intensi, che percorrono la quasi totalità del disco.
Consigliato agli amanti della Fusion, Spelar Nilsson potrà far godere quasi quaranta minuti di ottimi spunti compositivi, nella riesplorazione di meandri sonori lontani e oggi troppo spesso riadattati dalle giovani band senza inventiva. Grande rispetto perciò va sia alla Lion Music che ha riscoperto questo lavoro, sia ai quattro musicisti che possono trasmettere il loro messaggio settantiano, in modo ancora più convincente ed efficace.

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