Voto: 
7.5 / 10
Autore: 
Iacopo Fonte
Genere: 
Etichetta: 
Massacre Records/Audioglobe
Anno: 
2006
Line-Up: 

- Stefan Ackermann - testi, voce
- Bruno Kramm - musica, strumenti, voci aggiuntive
- Marianne Iser - voce su Nahe


Tracklist: 

1. Moritat
2. Atemlos
3. Macht
4. Paradigma
5. Fluch
6. Opferzeit
7. Schwarzes Gift
8. Nahe
9. Zuckerbrot & Peitsche
10. Cabaret

Das Ich

Cabaret

I Das Ich, leader indiscussi della scena electro/gothic mondiale, tornano sul palcoscenico nel 2006 con un nuovo full-length, Cabaret. E dire palcoscenico risulta davvero appropriato come del resto consiglia lo stesso artwork. L’intenzione come è subito testimoniata dal titolo del disco è quella di rendere l’atmosfera del cabaret. Dal punto di vista tematico, ci troviamo ad ascoltare pezzi di critica alla società, che approfondiscono tematiche pessimiste e oscure. Cabaret è il risultato di un anno di attente modifiche: dalla realizzazione musicale, avvenuta ai Dance Macabre, loro studio personale, fino ai lavori fotografici. Viene espressa quindi anche qui la loro profonda attenzione per i particolari estetici, che di fatto si ripresenta in modo palese ad esempio nelle loro performance live.

Il sound in generale sembra allinearsi ai primi platters. La componente electro è appunto molto forte e si consolida su toni imponenti grazie all’autorevole voce di Stefan Ackermann, ideatore anche delle lyrics. Subito con la prima track, Moritat, l’ascoltatore è invitato a entrare in questo teatro di suoni e immagini, attirato dalla dimensione oscura di mistero che l’avvolge. Appena entrato non può evitare l’ improvviso impatto che crea Atemlos, con lo stravolgimento di atmosfera rispetto all’intro. Si entra appieno nelle svariate sfumature industrial che risultano perfette per rendere l’idea da una parte della finzione che appunto questo teatro ai limiti della realtà crea, dall’altra quella delle varie esperienze e sensazioni umane che accompagnano queste scene. E’ esempio di ciò la track Nahe, ben interpretata da Marianne Iser, che descrive la teatralità nella sfera sessuale dell’uomo.
A finire poi con una fisarmonica stanca, la title-track cala il sipario. I Das Ich chiudono baracca e burattini e gli spettatori ne escono soddisfatti o no a seconda che piaccia loro un mood barocco e oscuro, provocante; un sound che risulta ballabile e che al contempo analizza interessanti spaccati di società contemporanea.

NUOVE USCITE
Filastine & Nova
Post World Industries
Montauk
Labellascheggia
Paolo Spaccamonti & Ramon Moro
Dunque - Superbudda
Brucianuvole
Autoprod.
Crampo Eighteen
Autoprod..
BeWider
Autoprod..
Disemballerina
Minotauro
Accesso utente