Voto: 
7.8 / 10
Autore: 
Edoardo Baldini
Genere: 
Etichetta: 
Metal Mind Productions
Anno: 
2006
Line-Up: 

- Nera - voce femminile
- Flauros - voce maschile
- Chris - chitarra
- Spectre - tastiera
- Bacchus - basso
- Darkside - batteria


Tracklist: 

1. Sanguinarius (Intro)
2. Vampiric Prose
3. Hallucinations
4. Inhumatus (Intro)
5. The Burning Times
6. Letter from Hell
7. Blackward
8. Recurring Yell
9. Araneum (Intro)
10. Labyrinth of Anxiety
11. Virus
12. The Old Form of Worship
13. Tempted by Rot
14. Tribute to...

Darzamat

Transkarpatia

Quinto album di studio per i polacchi Darzamat che, dopo aver militato per anni nel panorama underground della propria nazione, riescono ad uscire allo scoperto pubblicando Transkarpatia, un disco che mischia Gothic a Black sinfonico in maniera magistrale, superando qualitativamente la proposta dei tanto gettonati Cradle Of Filth. Lo stile di base è appunto quello dei vampiri inglesi, ma le atmosfere create dai Darzamat in Transkarpatia van ben oltre, avvicinandosi maggiormente a realtà del panorama sinfonico est-europeo come i russi Tvangeste.
Aiutati dalla Metal Mind a costituirsi un successo graduale e meritato, i Darzamat compongono quattordici tracce di elevato spessore tecnico e dotate di un alone mistico, di cui trasuda l’intera opera.

Vampiric Prose presenta un intreccio vocale complesso e contorto, dove il tono della cantante Nera si equilibra ad uno scream che incide il tessuto di sottofondo; i sei polacchi manifestano apertamente le influenze derivate dai Dimmu Borgir in brani come Hallucinations, soffocante e diabolica per tutto il suo incedere.
I suoni degli archi sono perfetti e misurati, grazie soprattutto alla impeccabile registrazione e alla produzione effettuata dal celebre King Diamond; le sequenze orchestrali si legano con efficacia alle architetture delle chitarre distorte e nulla è lasciato al caso in Transkarpatia.
The Burning Times è opprimente ma lascia intravedere spiragli sinfonici di notevole bellezza, che trascinano gli ascoltatori in un contesto demoniaco ed inquietante.
Temi di pianoforte si susseguono sotto un intreccio di voci agghiacciante, creato soprattutto dalle urla e dai sospiri maligni di Nera; Recurring Yell si può considerare il capitolo migliore di Transkarpatia, per il suo approccio gotico estremo mai scontato e per il ritmo coinvolgente scandito dalle chitarre.
Le voci in parecchie sezioni diventano filtrate elettronicamente, ma il timbro femminile riporta sempre la composizione verso un equilibrio originale e mai scontato.

In definitiva si consiglia questo lavoro a tutti gli amanti delle sonorità estreme che conservano un fascino mistico e che corrono parallelamente alla tradizione di acts quali Dimmu Borgir e Cradle Of Filth. La band polacca si è ritrovata a condividere il palco in festival dove gli headliners erano Cannibal Corpse, Katatonia, Napalm Death, Arcturus, Tiamat, Entombed e gli stessi Cradle Of Filth: ciò ha solo giovato all’immagine dei sei vampiri est-euopei, come dimostra questa release interessante e valida sotto diversi punti di vista.
Sebbene la copertina non costituisca un’invitante proposta, il moniker della band riassume perfettamente lo spirito del gruppo: Darzamat è il nome del dio-guardiano delle foreste e dei giardini secondo la mitologia slava e ciò rappresenta il contesto in cui si pongono il leader Flauros e compagni.

NUOVE USCITE
Filastine & Nova
Post World Industries
Montauk
Labellascheggia
Paolo Spaccamonti & Ramon Moro
Dunque - Superbudda
Brucianuvole
Autoprod.
Crampo Eighteen
Autoprod..
BeWider
Autoprod..
Disemballerina
Minotauro
Accesso utente