Voto: 
6.0 / 10
Autore: 
Alessandro Mattedi
Genere: 
Etichetta: 
Century Media
Anno: 
2004
Line-Up: 

:
- Mikael Stanne - voce
- Niklas Sundin - chitarra
- Martin Hendriksson - chitarra
- Michael Nicklasson - basso
- Anders Jivarp - batteria
- Martin Brandstrom - tastiera


Tracklist: 

:
1. Lost to Apathy
2. Derivation TNB
3. The Endless Feed (Chaos Seed remix)
4. UnDo Control (live)

Dark Tranquillity

Lost to Apathy EP

You're an island of tranquillity
in a sea of chaos...


Poco prima della pubblicazione del loro atteso settimo album studio, i Dark Tranquillity fanno accrescere l'attesa con questo EP, intitolato Lost to Apathy.
L'impressione iniziale data dalla splendida cover di Niklas Sundin è che ci si dovrebbe aspettare un suono ancora più oscuro da parte degli svedesi, nonché sempre più moderno e futuristico. Il titolo inoltre preannuncia tematiche probabilmente molto psicologiche e decadenti.

L'iniziale titletrack Lost to Apathy tuttavia non risponde appieno a queste ipotesi, suonando molto più energica, orecchiabile, grintosa e relativamente allegra. Stilisticamente, però, si può notare un'estremizzazione rispetto al precedente disco Damage Done nella batteria, più semplice e martellante, e nei riff di chitarra che abbondano di uscite veloci thrashy/melodeath a "martello pneumatico". La melodia però è davvero accattivante, soprattutto nel ritornello che promette di essere una hit trascinantissima live, ed il growl acutizzato di Stanne è ferocissimo, il vocalist possiede una forma invidiabile. Il testo invece rimane, come sempre, profondo ed introspettivo (particolarmente significativo proprio il chorus: "look at the shell that is you, empty, fragile, weak; soon the battle is over, lost to apathy"). Da notare inoltre il buon video, realizzato sotto l'egida di Roger Johansson (che ha già lavorato con In Flames, Haunted ed Hammerfall).
Il secondo brano Derivation TNB invece corrisponde molto di più alla descrizione all'inizio di questa recensione, ma non è metal, è un cupo e soffuso pezzo fra atmosfere oscure, sonorità post-industriali, arpeggi malinconici, growl basso, testo minimale ed ermetico (anche qui con passi abbastanza significativi come la frase che apre questa recensione, un sample estratto da Star Trek). Per contro può apparire un po' scarna e ripetitiva dopo un po', ma rimane una canzone densa, fumosa, evocativa - che non avrebbe sfigurato affatto su Character rappresentando inoltre un piacevole intermezzo dai toni contenuti fra i brani metal; invece, come si sarebbe visto, sarebbe stato ripreso solo un pezzo dell'arpeggio inserito alla fine di Through Smudged Lenses come outro suggestiva.
Infine c'è The Endless Feed, altra anticipazione dall'imminente album, seppur in versione remixata. Anche qui l'impressione detta ad inizio recensione sembra trovare conferma, il brano infatti è un'irresistibile ed oscura marcia dai riff meccanici derivati dall'industrial metal e contorno elettronico che, seppur con l'immancabile melodia, rende più alienante e desolata l'atmosfera del pezzo. Esso tuttavia sembra un po' macchinoso ed incompleto, ciò probabilmente è però dovuto al remix che rende il brano poco efficace (aggiornamento: infatti la versione originale su Character suona molto più scorrevole, compatta e soprattutto esaltata nelle atmosfere oscure e nel songwriting).
Chiude l'EP un'inutile esecuzione live di UnDo Control da Projector pescata dal concerto a Cracovia poi confluito nel già pubblicato Live Damage.

I brani proposti sono interessanti e fanno crescere la curiosità per il prossimo disco dei Dark Tranquillity, ma proprio perché questi sarà a breve rilasciato l'EP diviene in pratica quasi inutile. Sicuramente però i fan e i collezionisti vorranno avere anche questa release per via dell'inedito e del remix.

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