Voto: 
8.5 / 10
Autore: 
Emanuele Mancino
Genere: 
Etichetta: 
A&M Records
Anno: 
1988
Line-Up: 

- Darren Wharton - Cantante, tastiere
- Vinny Burns - Chitarra
- Shelley - Basso
- James Ross - Batteria
- Brian Cox - Tastiere



Tracklist: 


1. Abandon
2. Into The Fire
3. Nothing Is Stronger Than Love
4. Runaway
5. Under The Sun
6. The Raindance
7. King Of Spades
8. Heartbreaker
9. Return The Heart
10. Don’t Let Go

Dare

Out of the Silence

Come in tanti altri “settori”, anche nella musica esistono numerosissime realtà ingiustamente sommerse: gruppi che, nonostante abbiano suonato con grande talento ed originalità per anni ed anni, non hanno ancora (o mai) riscosso il meritato successo. Una di queste realtà porta il nome di Dare, una band che, dopo due decenni di attività, resta ancora insufficientemente ricambiata dalla musica dei tanti capolavori che le ha donato. Il primo in ordine cronologico si chiama Out Of The Silence, un piccolo (ed introvabile) gioiello per gli amanti dell’hard rock melodico, un must per i più accaniti. Il disco nasce dalla collaborazione tra il leader della band Darren Wharton, nel cui curriculum spicca il suo passato lavoro alle tastiere degli storici Thin Lizzy, e Vinny Burns, ottimo chitarrista che negli anni seguenti entrerà nei Ten di Gary Hughes. Dopo quasi due anni di duro lavoro, nel 1988 i Dare riescono finalmente ad avere un contratto con la A&M Records e, con la produzione di Mike Shipley e Larry Klein, danno alla luce un debut album che ha ben poco da invidiare ai contemporanei del genere.

Il cammino dei Dare comincia con Abandon, una canzone accattivante nell’apertura e durante le strofe, trascinante ed orecchiabile nel ritornello, il tutto senza mai cadere nella trappola della banalità. La band mostra subito le sue carte migliori: melodia, inventiva, originalità e sentimento; l’assolo di Vinny Burns è perfetto, la ritmica impeccabile, la voce in totale armonia con la musica. Tutti questi elementi positivi sono riproposti senza indugio anche nella seconda traccia, Into The Fire, caratterizzata da un giro di tastiere che le dona un’agile andatura dall’inizio fino alla fine. Si passa quindi al fascino dei tasti del pianoforte nell’incipit di Nothing Is Stronger Than Love, la qu ale si sviluppa con ritornelli da ritmi più decisi, ma mai troppo pesanti quanto vorrebbe l’hard rock melodico degli anni ’80; ciò è dovuto soprattutto alle tastiere, che attenuano i toni graffianti della chitarra rendendo la canzone (e non solo questa canzone) più leggera e suadente. Al quarto posto nella tracklist troviamo Runaway, altro brano melodicamente energico, in cui fanno la differenza un’eccellente ritmica e gli avvincenti passaggi tra strofe e ritornelli, e viceversa. Nella canzone successiva, Under The Sun, da un malinconico incontro tra pianoforte e chitarra si erge un ritmo sommesso ma ben scandito, su cui perfettamente si adagia la voce di Darren Wharton: la sua drammaticità tinge questa intensa ballata di particolari sfumature che la rendono assolutamente più profonda; a completare il quadro c’è lo stupendo assolo di Vinny Burns che collega il secondo ritornello alla terza strofa. È la volta quindi di The Raindance, nel cui ritmo giocano un ruol o di prim’ordine le tastiere; risulta inoltre vincente la scelta della band di affiancare alla voce del singer possenti cori, che rendono il brano molto più appassionante. Ancora più saldi alla forza dei sentimenti, i Dare ci regalano quindi uno dei pezzi più importanti della loro discografia: King Of Spades. Dedicata a Phil Lynott (indimenticabile leader dei Thin Lizzy, morto per overdose il 4 gennaio del 1986), la canzone è un monumento fatto di commozione e malinconia, caratterizzato da un cantato sincero e sentito ed un finale da applausi; questo è un pezzo che non stanca mai, capace anzi di rinnovare l’emozione ad ogni nuovo ascolto. L’hard rock più ruvido torna a farsi sentire con ferma autorità fin dall’inizio dell’ottava traccia, Heartbreaker, tenuta in pugno dal sound ruggente della sei corde di Vinny Burns; rimaste qui un po’ troppo sullo sfondo, le tastiere si rifanno vive in modo evidente nella successiva Return The Heart, il cui stile anticipa di qualche anno quello che caratterizzerà la band in lavori come Calm Before The Storm o Belief; melodie incisive miste ad una voce dal timbro caldo creano atmosfere nelle quali si respira il profumo dell’Irlanda e delle Highlands. L’inizio di Don’t Let Go, canzone di chiusura di Out Of T he Silence, è scandito dai tasti di un dolce pianoforte, che, unito alla morbida voce di Darren Wharton, dà vita ad un bel brano che si scalda nei vivaci ritornelli grazie anche alla sapiente chitarra di Burns, artefice qui di un assolo molto profondo.

Registrato nello studio “Hook End” di David Gilmour e negli studi privati di Joni Mitchell a Los Angeles, Out Of The Silence è un lavoro notevole che merita tutt’ora l’attenzione che (forse) solo in passato ha ricevuto; quest’album ha infatti permesso ai Dare di farsi conoscere ed apprezzare, aprendo loro le porte ad un’importante collaborazione con gli Europe nel loro “Out Of This World Tour”. Per tutti gli appassionati di hard rock melodico, Out Of The Silence resta un tesoro nascosto da riscoprire ed al quale appassionarsi.

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