Voto: 
6.8 / 10
Autore: 
Salvo Sciumè
Genere: 
Etichetta: 
Atlantic
Anno: 
1991
Line-Up: 

- Midnight - voce
- Jon Drenning - chitarra, backing vocals
- Jeff Lords - basso, backing vocals
- Ravi Jakhotia - batteria, percussioni

Tracklist: 

1. Strange And Beautiful
2. Promise Land
3. Love And Dreams
4. The Chant
5. Dance On Fire
6. Song For Angels
7. In The Mood
8. Starchamber
9. Deep Inside Your Heart
10. Make You Love Me
11. Far Away

Crimson Glory

Strange And Beautiful

Strange And Beautiful esce nel 1991 e rappresenta non solo il terzo album dei Crimson Glory, ma soprattutto l'album della svolta, infatti viene abbandonato l'heavy/progressive degli ottimi Crimson Glory e Transcendence, lavori che fecero del combo della Florida una delle band più influenti sullo sviluppo del moderno progressive metal, insieme a Queensryche e Fates Warning, per dirigersi invece verso un mix di sonorità che partendo da una base hard rock di matrice settantiana abbracciava poi gothic, heavy, prog e contaminazioni street/hard, funk e persino etniche, spingendosi ancora oltre con le sperimentazioni introducendo nei brani cori femminili, sax e piano.
La nuova direzione stilistica, fortemente voluta da Midnight e che prevedeva anche una diversa immagine accompagnata da conseguente cambio di look, non fu condivisa dall'intera band, cosa che portò allo split con il batterista Dana Burnell, sostituito da Ravi Jakhotia, e con il chitarrista Ben Jackson, lasciando al solo Drenning il compito di curare tutte le parti di chitarra, ma cosa ancor più importante questa nuova direzione stilistica non fu accolta positivamente dai fans, tanto che la debacle seguita alla sua uscita portò all'irreversibile crisi per Midnight e compagni.

In realtà Strange And Beautiful è un album veramente strano, e questo perché quasi tutti (non tutti) i brani contenuti in esso, se considerati e valutati singolarmente non erano affatto male, anzi alcuni di questi erano delle vere e proprie perle, ma l'album nel suo insieme risultava troppo spezzettato, diversificato ed incoerente, dando come l'impressione di ascoltare non l'album di una band ma una compilation di belle canzoni prese da diversi artisti, inoltre i fans si ritrovarono ovviamente spiazzati per il diverso sound e si sentirono traditi per il quasi totale abbandono di quelle scure e spettrali sonorità metal che tanto avevano caratterizzato i primi due album.
Queste furono le ragioni principali che decretarono l'insuccesso dell'album, nonostante, come già detto, lo stesso contenga bellissimi brani, a partire dalle due ballad Song For Angels, in cui le tonalità quasi baritonali di Midnight e la struggente melodia creano un romantico ed onirico pezzo a cavallo tra hard e gothic, e Deep Inside Your Heart, più malinconica e solenne, in possesso di un refrain emozionante e dal sapore glorioso, due bellissimi brani che mettono i brividi addosso e che da soli basterebbero a consegnare a questo lavoro tanto denigrato un'ampia sufficienza.
Anche altri pezzi si presentano piacevoli ed interessanti, ma purtroppo, come già evidenziato in precedenza, troppo distanti l'uno dall'altro, lasciando un forte senso di discontinuità e dispersione, passando dalle atmosfere pacate, rasserenanti e malinconiche della buona opener e title-track alla etnica intro di Promise Land, che sfocia poi in uno street/hard a metà strada tra Guns N' Roses e The Cult, come avviene anche in The Chant e Dance On Fire, tutte canzoni queste non pienamente riuscite e lontane da quella genialità ed originalità che aveva caratterizzato gli esordi di questa band. Echi zeppeliniani e degli anni '70 si possono rintracciare invece in Love And Dreams, altro pezzo carino ma non certo memorabile, o In The Mood, un incrocio particolare ma non eccelso tra hard zeppeliniano e funk con tanto di assolo di sax, che ricorda quello di Gerry Rafferty in Baker Street, nel conclusivo intermezzo strumentale. La canzone che più sembra rifarsi al progressive dei loro inizi è certamente la lunga Starchamber, che però insiste ad accogliere influenze degli Zeppelin ed evidenti richiami alla loro Kashmir, dando così, ancora una volta, una netta sensazione di risentito, poi ancora lo street/hard di Make You Love Me, in cui intervengono intrecci funk e cori femminili davvero fuori luogo, e la conclusiva Far Away, molto simile all'opener ma inferiore.

Strange And Beautiful si rivelò un vero e proprio fallimento, soprattutto commerciale, e ciò portò ad incomprensioni e ripensamenti che provocarono lo scioglimento dell'act della Florida, che non riuscirà mai più a riprendersi da quel declino, neanche quando parecchi anni dopo, e cioè nel 1999, si ripresenteranno con il nuovo singer Wade Black al posto di Midnight e con il poco convincente Astronomica


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