Voto: 
7.7 / 10
Autore: 
Gioele Nasi
Genere: 
Etichetta: 
Prikosnovenie
Anno: 
2007
Line-Up: 

- Riccardo Prencipe – Chitarra classica, liuto medievale
Ospiti:
- Caterina Pontrandolfo – Voce in “Cantastorie”, “Amphiteatrum...” e “Kunstwollen”
- Floriana Cangiano – Voce in “Casa Hirta”
- Simone Salvatori – Voce in “Atheistic Woman”
- Sergio Panarella – Voce in “My Harbour”
- Claudia Florio – Voce in “Cuma”
- Caterina Raposo – Voce in “Olhos Cinzentos”
- Alfredo Notarloberti – Violino
- Luigi Rubino – Pianoforte, Tastiera
- Eugenio Catone – Pianoforte in “La Pioggia sui Tasti”
- Franco Perreca – Clarinetto
- Francesco Paolo Manna – Percussioni
- Alessio Sica – Batteria

Tracklist: 


1. Cantastorie
2. Amphiteatrum Puteolanum
3. Casa Hirta
4. Before Utrecht
5. Atheistic Woman
6. Kaiowas
7. My Harbour
8. Kunstwollen
9. Panneggio
10. Cuma
11. La Pioggia sui Tasti
12. Olhos Cinzentos
13. Piazza Armerina

Corde Oblique

Volontà d'Arte

Una legione di ospiti accompagna Riccardo Prencipe in occasione del ritorno sulle scene, a due anni di distanza dal debutto (“Respiri”), delle ‘sue’ Corde Oblique, un progetto, ora sostenuto dalla label francese Prikosnovenie, che va a nobilitare ulteriormente il panorama musicale neoclassico di Napoli; numerosi ospiti giungono infatti da altre celebri formazioni partenopee, quali gli storici Argine o i talentuosi Ashram, ma nel corso dei sessanta minuti trovano posto anche collaborazioni con artisti di diversa estrazione geografica, quali il romano Simone Salvatori o la lusitana Catarina Raposo.

I ricami armonici di Prencipe restano il fulcro di tutte le musiche dei Corde Oblique, poiché l’idea fondante d’ogni brano è da ricercarsi in una particolare melodia della chitarra acustica: le restanti sovrastrutture musicali sono poi strettamente intrecciate tra loro, con l’uso intelligente e coinvolgente (ma discreto) di numerose percussioni dell’area mediterranea a dare nerbo alle evoluzioni dell’educatissimo violino di Alfredo Notarloberti e dell’aggraziato pianoforte di Luigi Rubino. L’influenza gotica e neoclassica della musa ispiratrice Lisa Gerrard e dei suoi Dead Can Dance rimane intuibile, ma al di là di ciò, e nonostante la notevole eterogeneità vocale, il lavoro di Prencipe (che con la sua chitarra sposta spesso i toni musicali su lidi vicini al Neo Folk) è lodevole soprattutto per il buon grado di personalità, coesione e emotività raggiunto da “Volontà d’Arte”– qualità non facili da riscontrare in un ambito musicale che spesso concede ampio spazio a citazioni compositive o freddezza d’interpretazione.
 
Premesse le lodi complessive al lavoro e ribadita la presenza di un filo conduttore che si dipana per tutto il lavoro, risulta comunque ovvio come il destino del singolo brano sia affidato al vocalist (o al solista) che lo caratterizza: la maestosa e arcaica “Cuma” deve queste sue qualità all’interpretazione solenne e operistica del soprano Claudia Florio, mentre nella ben più dolce e intima “Casa Hirta” si può apprezzare il timbro delicato di Floriana Cangiano; la medievaleggiante “Cantastorie” e la calda “Kunstwollen” ci presentano invece il tono suadente di Caterina Pontrandolfo, abile anche nel caratterizzare con accorti vocalizzi la speziata “Amphiteatrum Puteolanum”, che risente d’influenze etniche di stampo mediorientale.
Il soffio spirituale della voce di Sergio Panarella (Ashram), è immediatamente riconoscibile nella dolce e confortante “My Harbour”, mentre Simone Salvatori (leader degli Spiritual Front) si adatta bene ai toni di “Volontà d’Arte” muovendosi leggero sui toni dimessi di “Atheistic Woman”: soave e invitante, e non solo per l’utilizzo della lingua portoghese, è invece il taglio che Catarina Raposo (singer nei Dwelling) dà alla soffusa “Olhos Cinzentos”, cadenzata e atmosferica ma squarciata da un finale tanto movimentato quanto sognante. Fra le strumentali, tutte tecnicamente lodevoli e spesso toccanti, salta all’occhio (per la sua particolarità, più che per vero merito) l’inaspettata ‘cover’ di “Kaiowas” dei Sepultura, ma i veri momenti di magia ci vengono riservati in occasione delle deliziose “Panneggio” (Riccardo Prencipe e la sua chitarra classica esclusivi protagonisti), “Before Utrecht” (elegante duetto tra Rubino e Prencipe) o nell’eccellente “La Pioggia sui Tasti”, con il finissimo pianoforte dell’ospite Eugenio Catone a condurre, solitario, i giochi.

In ambito Neo Folk e Neo Classico, “Volontà d’Arte” si presenta fra le uscite più meritevoli e godibili del 2007, grazie a composizioni ben congegnate e ottimamente arrangiate, ad un’atmosfera calibrata con maestria e alla presenza di molti abili guest: gli addetti ai lavori e gli appassionati del settore non manchino l’ascolto, ma anche chi non è uso a queste sonorità (qualche metallaro incuriosito da “Kaiowas”, ad esempio) potrà trovare momenti di proprio gusto, vista l’elevata accessibilità di un pregevole lavoro dalle molte sfaccettature.

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