Voto: 
9.0 / 10
Autore: 
Paolo Bellipanni
Genere: 
Etichetta: 
Columbia
Anno: 
1979
Line-Up: 



- Joe Strummer - Voce, Chitarra
- Mick Jones - Chitarra
- Paul Simonon - Basso, Voce
- Topper Headon - Batteria, Voce


TRACK LIST:

1. London Calling 3:20
2. Brand New Cadillac 2:08
3. Jimmy Jazz 3:54
4. Hateful 2:44
5. Rudie Can't Fail 3:29
6. Spanish Bombs 3:18
7. The Right Profile 3:54
8. Lost in the Supermarket 3:47
9. Clampdown 3:49
10. The Guns of Brixton 3:09
11. Wrong 'Em Boyo 3:10
12. Death or Glory 3:55
13. Koka Kola 1:47
14. The Card Cheat 3:49
15. Lover's Rock 4:03
16. Four Horsemen 2:55
17. I'm Not Down 3:06
18. Revolution Rock 5:33
19. Train in Vain (Stand by Me) 3:09

Tracklist: 
Clash, The

London Calling

London Calling non solo rappresenta l'album più significativo di una delle più grandi rock band di sempre, i The Clash, ma è indubbiamente una delle più pesanti pietre miliari che il Rock, nella sua accezione più totale e globale, tutt'ora ricordi tra le sue innumerevoli memorie. Capitanati dal grandissimo e rivoluzionario Joe Strummer, personaggio unico e inimitabile dell'Inghilterra di allora tutta punk e anarchia, i The Clash hanno impersonificato il volto più vario e particolare del punk anni '70, cambiando totalmente la concezione di un genere che, senza di loro, non avrebbe conosciuto alcune tra le sue pagine più fresche ed emozionanti, momenti che oramai, al solo ricordo, divengono memorie malinconiche e struggenti, tanto per la scomparsa di Strummer, quanto per la lontananza che ci separa da quei del genere distante e sbiadito dalla noncuranza dei tempi moderni.

Rock duro e blues, spensieratezza adolescenziale ma anche impegno morale e politico, schitarrate country e impennate ska, melodismo popolare e rabbia urbana, il tutto riscritto nell'urticante pentagramma del grande punk settantiano: la musica della strada, della ribellione sociale ed esistenziale, dell'ideale d'evasione giovanile, dell'utopia politica europea che dopo il '68 conosceva i suoi momenti più duri e tristi. London Calling fu per questo un assoluto punto di riferimento idealistico, culturale e più specificatamente musicale, che a distanza di trent'anni continua a rimanere una delle tappe più importanti toccate dal rock nella sua interminabile storia, conservando tutta la sua forza espressiva, nonchè il suo splendore intrinseco. London Calling ebbe inoltre il merito (che per molti rimane comunque una colpa) di aver avvicinato il punk al mainstream popolare, di aver reso commerciale un genere che (solo nelle premesse e in nient'altro, purtroppo) doveva essere emblema dell'anarchia e del solipsismo moderno: i Clash sono tra i maggiori responsabili del compromesso punk alle soglie degli anni '80, un atto che non solo lasciò alle spalle la vera tradizione del genere, ormai da tempo allontanatasi, ma che aprì le porte alle sue nuove contaminazioni stilistiche e tematiche che da quel momento in poi conobbero vita, per poi riesplodere fortemente a metà degli anni '90.

Il disco è un concentrato di perle indimenticabili che si susseguono una dopo l'altra, presentandoci volta per volta tutti i particolari di questo capolavoro senza tempo: c'è l'omonima London Calling, manifesto clashiano per eccellenza (poche composizioni in tutto il punk raggiungeranno tali livelli di bellezza), c'è il blues-rock ballabile di Brand New Cadillac, o ancora le insolite trombe di Jimmy Jazz, i momenti più divertenti e scanzonati di Rudi Can't Fail, The Right Profile e Hateful, per non parlare di Spanish Bombs (altro indimenticabile gioiello firmato da un commovente Strummer) o del romanticismo di Lost In The Supermarket; tutti brani meravigliosi insomma, che sono entrati definitivamente negli almanacchi del punk e di tutta la musica popolare degli anni '70.
E poi ci sono le sonorità reggae di Revolution Rock, le più forti tematiche trattate nella splendida The Guns Of Brixton, e infine tutte le varie Four Horseman, Koka Kola, I'm Not Down e Train Vain che, a conti fatti, risultano essere i brani più significativi di un album che ancora vive e pulsa fortemente nei ricordi di chi quell'epoca l'ha vissuta, e di chi ha incominciato ad adorarla solo più tardi.

Un'opera imprescindibile quindi, sia per l'importanza storica e per ciò che ha significato per l'Inghilterra punk degli anni '70, sia per la bellezza intrinseca che ogni traccia testimonia sinceramente, per non parlare delle più ricercate commistioni stilistiche che hanno reso i The Clash un'eccezione assoluta nel panorama di allora, per stile, carisma e abilità compositive. London Calling è un pezzo di storia, e in quanto tale va conservato nella memoria. Addio Joe.

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