Voto: 
6.5 / 10
Autore: 
Matthias Stepancich
Etichetta: 
Epic
Anno: 
2004
Line-Up: 

- Joe Loeffler - basso
- Pete Loeffler - chitarra, voce
- Sam Loeffler - batteria

Tracklist: 

1. The Clincher - 3:43
2. Get Some - 4:27
3. Vitamin R (Leading Us Along) - 3:43
4. Still Running - 3:43
5. Breach Birth - 4:03
6. Panic Prone - 3:50
7. Another Know It All - 4:20
8. Tug-O-War - 4:32
9. To Return - 3:42
10. Emotional Drought - 5:24
11. Bend the Bracket - 5:05

Chevelle

This Type of Thinking (Could Do Us In)

Dopo il molto valido Wonder What's Next, i Chevelle danno alle stampe dapprima un album live (Live from the Road, 2003) e poi il nuovo full-length di inediti This Type of Thinking (Could Do Us In) (Epic, 2004). Ma purtroppo il disco è, sostanzialmente, solo una ripetizione meno ispirata e più mainstream delle idee già presenti sul lavoro precedente. Ripetizione che, con il suo sound meno abrasivo e le sue melodie più orecchiabili e meno complesse, servirà loro ad aprire la propria formula verso il mercato di massa, ma che in termini artistici rappresenta un passo indietro rispetto ai due lavori precedenti.

L'opener The Clincher non convince pienamente se confrontata ai loro opener passati, eppure a posteriori risulta essere uno degli episodi migliori, costruita sul loro tipico buon gusto nel riucire a suonare un alternative-rock/post-grunge allo stesso tempo orecchiabile e venato di una malinconia quasi esistenziale, mentre la successiva Get Some, più eccitata, viene valorizzata solo dalle non banali soluzioni della sezione ritmica.
Si giunge rapidamente al singolo di lancio Vitamin R (Leading Us Along), convincente ma legatissima lo stesso a melodie già sentite nel disco precedente, in cui il dialogo tra chitarre e cantato stabilisce forse il modello più compiuto ed evidente della loro nuova svolta mainstream (modello che influenzerà ulteriormente il resto del panorama pop-rock/post-grunge mondiale).
La successiva Still Running è invece il capolavoro dell'album: diretta, up-to-face e fresca, un po' punk-hardcore, un po' grunge, un po' alternative-rock sofisticato in un mix travolgente che, come i migliori episodi dei lavori precedenti, non si fa problemi a spingere in alto il livello di volume e rabbia, problema che invece si pongono troppe altre tracce del presente disco; ma la versione contenuta nella OST del film The Punisher era perfino migliore (questa ha una produzione lievemente troppo ricercata e pulita, che nel chorus ne smorza la potenza).
E, se Breach Birth (un altro post-grunge tanto rockettaro quanto radiofonicoi) e Panic Prone (un'avvolgente e depressa ballad) suonano come due episodi discreti dalle influenze emo-core, le seguenti tre tracce (Another Know It All, Tug-O-War e To Return) sono trascurabili se rapportate al resto, visto che si basano sostanzialmente su stereotipi annacquati del loro stile musicale, più che cercare soluzioni sinceramente sentite; un lieve miglioramento arriva invece con le finali Emotional Drought e Bend the Bracket, anche se quest'ultima non fa che ricalcare l'idea del lavoro precedente (un brano di sole chitarra acustica e voce in chiusura), stavolta aggiungendoci semplicemente qualche percussione per differenziarsi.

Da una band che si è saputa fare alfiere di una nuova corrente musicale come quella dell'alternative-hard-rock americano di inizio terzo millennio era lecito aspettarsi qualcosa di nuovo, non una poco convincente riproposta in versione semplice e mainstream (e con qualche influenza emo in più) della formula che li ha fatti entrare in classifica; ma forse i tre fratelli Loeffler, invece che perdere l'ispirazione, hanno solo deciso di aprirsi alle masse e suonare più generici e innocui. Eppure il disco, ironicamente, non diventerà nemmeno un grosso successo di pubblico ai livelli sperati, seppur vendendo il suo bel milione di copie e in ogni caso costituendo ancora una volta un episodio estremamente influente sul rock dell'epoca (tanto quanto i due precedenti, ma stavolta in una direzione diversa).

Si tratta anche del disco che bene o male chiuderà il loro periodo creativo e interessante. L'anno successivo, difatti, l'equilibrio fraterno sarà spezzato con la cacciata di Joe dalla formazione, e, conseguenza o meno di ciò, la band renderà il proprio sound ulteriormente innocuo, diluito e generico, senza mai più toccare i livelli dei primi tre album.
 

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