Voto: 
7.3 / 10
Autore: 
Matthias Stepancich
Etichetta: 
Virgin
Anno: 
1997
Line-Up: 

- Damon Albarn - voce
- Graham Coxon - chitarra
- Alex James - basso
- Dave Rowntree - batteria

Tracklist: 

1. Beetlebum (05:04)
2. Song 2 (02:01)
3. Country Sad Ballad Man (04:50)
4. M.O.R. (03:27)
5. On Your Own (04:26)
6. Theme from Retro (03:37)
7. You're So Great (03:35)
8. Death of a Party (04:33)
9. Chinese Bombs (01:24)
10. I'm Just a Killer For Your Love (04:11)
11. Look Inside America (03:50)
12. Strange News from Another Star (04:02)
13. Movin' On (03:44)
14. Essex Dogs (08:08)

Blur

Blur

A causa della fredda risposta di pubblico e critica a The Great Escape, i Blur rischiano sostanzialmente di sciogliersi; decidono quindi di concedersi una pausa di riflessione, durante la quale ognuno dei membri porta avanti altri progetti.
La crisi viene domata quando Damon Albarn prende una decisione per salvare il gruppo, e dichiara alla stampa il suo disinteresse verso le ormai abusate melodie del brit-pop inglese, e allo stesso tempo il suo rinnovato interesse verso i suoni indie-rock americani; un'affermazione che lo mette finalmente d'accordo con il chitarrista Coxon, da sempre amante del lo-fi statunitense.
I Blur si ricollegano così agli spunti noise-rock di Modern Life Is Rubbish, il loro lavoro sino a quel momento più personale e artisticamente valido, riprendendoli ed evolvendoli tramite forti innesti di indie-pop e alternative-rock di matrice a stelle e strisce.
Esce quindi un disco omonimo (Virgin, 1997), che tuttavia viene accolto molto freddamente da critica e pubblico britannici, ancora legati ai trend brit-pop, mentre negli USA l'impatto iniziale risulta decisamente migliore.
Il singolo di lancio è l'opener Beetlebum, anch'esso un successo che si rivela poco duraturo nelle classifiche inglesi, facendosi invece notare relativamente di più negli USA; il pezzo fa mostra di una struttura ben più originale rispetto ai loro precedenti singoli, unendo suggestioni poetiche e classici falsetti Merseybeat ad una maturità sonora alternative-rock di chiara influenza Pavement e R.E.M.
La vera svolta in termini di popolarità avviene con il secondo singolo, la poi divenuta celebre Song 2, ovvero due minuti di pura energia e furia grezza, che nessuno si sarebbe aspettato dal gruppo che tre anni prima canticchiava Parklife; il pezzo, forte di un contrasto eccellente tra il sound delle strofe (batteria rimasticata in campionamento, chitarre clean frastaglianti) e quello del chorus (un wall of sound di distorsione, a cui si aggiungono bassi synth) diventa una grande hit negli USA, e lentamente trova consenso anche in tutta Europa, facendo rivalutare l'album anche alla critica rock più settoriale.
Il gruppo fa così uscire altri due singoli, gli interessanti indie-pop M.O.R. (scritta in collaborazione con David Bowie e Brian Eno) e On Your Own. Ma pezzi anche più degni di nota risultano essere You're So Great, scritta e cantata solo da Coxon, una ballad noise-pop e lo-fi vicina al grunge (che sarà anche un punto di partenza per i suoi primi lavori da solista, specie il debut The Sky Is Too High dell'anno successivo), il minuto e mezzo di furia hardcore-punk Chinese Bombs, la ballata in stile Beck di Country Sad Ballad Man (un sommesso country-rock intaccato da decadenti chitarre distorte noise-pop e occasionali zoppicanti synth), la malinconica Death of a Party (dalle influenze dark-wave e trip-hop alla Massive Attack), e l'indie-rock malinconico di Look Inside America, Strange News from Another Star, I'm Just a Killer for Your Love; sebbene eccessivo nei suoi 8 minuti di durata, anche il brano di chiusura Essex Dogs si fa notare positivamente grazie ad un'atmosfera thriller e alle divagazioni chitarristiche, mentre completano il quadro il rock'n'roll Movin' On (ammodernato tramite produzione sporca e saettanti distorsioni) e la sospensione quasi liturgica di Theme from Retro (immersa in un muro di tastiere psych-pop).

Purtroppo per i Blur, nello stesso periodo escono OK Computer dei Radiohead e Urban Hymns dei The Verve, due lavori ambiziosi, "di rottura", ma soprattutto legati a delle più melodiche e riconoscibili basi brit-pop, che focalizzano tutto il pubblico e la critica europea su di sé a scapito della svolta più indie-rock di Albarn e soci.
I Blur utilizzeranno il mercato statunitense come ancora di salvezza, tornando poi nelle classifiche britanniche a fine anno; altri gruppi, come ad esempio gli Oasis (usciti con un album psych-pop e stratificato come Be Here Now), entrano nel Guinness dei Primati nei primi mesi di distribuzione, ma poi intraprendono un declino che non si arresterà più.
Tutti questi fattori, uniti assieme, dipingono a grandi linee un paesaggio che di lì a poco decreterà la fine dell'era "brit-pop", aperta dagli stessi Blur e pochi altri appena qualche anno prima.
 

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