Gli Azaghal sono una vecchia conoscenza del black metal europeo e, a distanza di ben undici anni dalla formazione del trio finlandese, ecco che tornano con questo Luciferin Valo, prodotto dalla nostrana Avantgarde Music. Le dieci tracce componenti l’opera ribadiscono le primitive sonorità predilette dal combo nordico, fornendoci una testimonianza a-temporale di black old-style, ben studiato nel songwriting e che fa sicuramente la sua bella figura a fianco dei colleghi norvegesi Darkthrone. Le linee del riffing di chitarra e basso e quelle vocali di scream sono infatti proprio quelle del duo di Oslo. Peccando poi a volte di venature più thrash, altre volte il trio esprime in modo sorprendentemente originale i canoni di uno stile che difficilmente si presta ad ascolti duttili ai giorni d’oggi. Mi riferisco principalmente all’iniziale Black Terror Metal che apre queste danze di morte attraverso soluzioni sonore impeccabili nell’evoluzione dinamica del riffing.

La produzione ci catapulta a forza all’inizio degli anni ’90, gli anni d’oro del genere, quando sbocciavano rose nere nelle lande del Nord. Senza eccedere però nel grezzo, la registrazione garantisce una resa costantemente efficace, arricchita da un mood introverso e opprimente. Un brano davvero piacevole nell’ascolto è ad esempio la terza Tuhoaja. E’ l’esempio lampante, di cui si sentiva la mancanza da tempo, di ammirevole evoluzione del riffing, attraverso giri spigolosi e gelidi che portano poi a una svolta fortemente drammatica in chiusura. Il dinamismo dunque è uno dei caratteri maggiormente positivi del disco; per quanto riguarda l’aspetto tecnico, sicuramente il livello di ogni componente strumentale e vocale è adeguato e contribuisce in modo essenziale a modellare il sound di Luciferin Valo. Insomma il trio finlandese sa esattamente quello che vuole e ancora meglio in che modo ottenerlo. Perciò non resta che consigliare questo album agli ammiratori di quelle sonorità che evocavano paesaggi boscosi immersi in oscure atmosfere glaciali.