Voto: 
8.5 / 10
Autore: 
Francesco Giovanolla
Genere: 
Etichetta: 
AFM Records/Audioglobe
Anno: 
2007
Line-Up: 

- Bernhard Weiss - Voce
- Lakonia - Voce
- Marco Wriedt - Chitarra
- Harry Oellers - Tastiere
- Rob Schomaker - Basso
- André Hilgers - Batteria

Tracklist: 

1. Voices Of Destiny
2. Doom Of Destiny (Arabia)
3. Better Fate
4. Bloodangel
5. I Hear You Cry
6. The Fire Still Burns
7. Father Father
8. Revolutions
9. She Got Nine Lifes
10. Devilish Belle
11. Astoria

Axxis

Doom Of Destiny

Esaltante, inaspettato, vario, melodico, piacevole; questi possono essere cinque aggettivi più che pertinenti per definire, anche un pò a sorpresa, il nuovo full-leght degli Axxis. Doom Of Destiny è ormai il terzo album dei dieci prodotti in studio che perpetua in maniera decisa il loro repentino cambio di stile dall'Hard&Heavy degli esordi, e fondamentalmente il disco riprende le basi gettate con il non proprio brillante Time Machine (2004), e in seguito approfondite con maggiore professionalità in Paradise In Flames(2006), rimodellandole e creando quel power melodico che anche se potrà apparire non originale, ha il pregio di fondere moltissime influenze senza cadere mai nella mera banalità, come purtroppo accade sempre più spesso. Influenze di band come Stratovarius (quelli dei tempi di Episode e Visions), Sonata Arctica e Masterplan non vengono assolutamente nascoste, ma vanno personalizzandosi in maniera estremamente decisa in ogni loro forma più sottile.

Dopo un'intro strumentale che ci invita dolcemente con chorus ed atmosfere epicheggianti ad intraprendere questo nuovo viaggio musicale, Doom Of Destiny, title-track del cd, si presenta in maniera eccezionale; ricca di reminescenze riconducibili ai Sonata Arctica, la traccia si evidenzia per l'innata potenza e la sorprendente melodicità, data anche dalla partecipazione della cantante Lakonia, mentre il vocalist propriamente detto Bernhard Weiss non da segni di indecisione per tutta la durata della track; così, dalla fusione tra la melodia e la rabbia nasce una miscela esplosiva che delinea pienamente quelle che saranno le caratteristiche del cd nel suo insieme. Le vecchie influenze Hard Rock non sono affatto andate perse, e a testimonianza di ciò vi sono i potenti riff e la grande maestria di Wriedt, che confeziona una prestazione se non di primo, di primissimo livello. Bloodangel è una evidente reminescenza stratovariusiana; power profondo e cattivo, che colpisce con energia l'ascoltatore ma non lo taglia, apprezzabile sotto ogni punto di vista. La qulità del lavoro è notevolmente elevata, e la citazione di ogni traccia meriterebbe un accurato commento.

A proposito di ciò, è d'obbligo riservare alla splendida ballata The Fire Still Burns un posto in primo piano, essendo costruita interamente sulle dolci note dettate dal pianoforte, con tanto di sax per mettere la ciliegina sulla torta ad una canzone che dovrebbe far invidia a tutti i Power-Craftmans, divenendo fiore all'occhiello di un grande prodotto. Brusco risveglio dal sogno creato dall'ascolto di questa sublime ballata ci viene dato da Father Father, che dopo le prime dolci note spirate dalla cantante Lakonia esplode e si scatena come una tempesta, dove le tastiere tornano in primo piano abbinando alla cattiveria la melodia. Interessantissima è Revolutions, che nella strutturazione dei riff si stacca per la prima volta dai clichè del cd, tornando poi ad un power classicheggiante ma comunque ben eseguito come nella traccia seguente, She Got Nine Lifes. Giunti ormai alla fine di questo piacevole ascolto, il cd si chiude in maniera magistrale con la bellissima Devilish Belle, pezzo di grande energia, e con Astoria, traccia "riassuntiva" dell'intero album; ad un inizio epicheggiante la canzone evolve, si trasforma ed acquista velocità, trascinandoci via, quasi a volerci riportare all'inizio di questo viaggio e a farcelo ripercorrere, di nuovo. Nota finale per l'artwork, veramente molto curato e di grande effetto.

Per i power metaller, o per chi vuole avvicinarsi al genere oppure semplicemente gustarsi un pò di power metal d'eccelleza, questo è un cd che non può farsi scappare, per nessun motivo. Se negli anni precedenti gli Axxis erano finiti in secondo piano a causa dell'enorme concorrenza sviluppatisi in Germania e in Europa, con questo cd hanno l'occasione di mostrare al pubblico le loro capacità tecniche e la loro abiltà nel tessere sogni, sentimenti e sensazioni portandole direttamente alle nostre orecchie, facendole penetrare nell'anima e nel cuore. Bellissimo cd, spontaneo e intelligente, rivelazione power di questo 2007. Consigliato.

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