Voto: 
9.0 / 10
Autore: 
Alessandro Mattedi
Genere: 
Etichetta: 
DHR
Anno: 
1995
Line-Up: 

- Alec Empire - voce, programmazione, chitarra, samples, synth
- Hanin Elias - voce, programmazione
- Carl Crack - programmazione

Tracklist: 

1. Start the Riot!
2. Into the Death
3. Raverbashing
4. Speed
5. Sex
6. Midijunkies
7. Delete Yourself! (You Got No Chance to Win). live in Glasgow, 17.10.1993
8. Hetzjagd auf Nazis!. live in Berlin, 25.02.1994
9. Cyberpunks Are Dead!
10. Kids Are United!
11. Atari Teenage Riot
12. Riot 1995

Atari Teenage Riot

Delete Yourself!

Travolgenti. Nichilisti. Assolutamente anti-conformisti e autodistruttivi. Frutto della tensione sociale di un periodo, in cui veniva alla luce una strumentalizzazione nazionalista dei mass media da cui ne conseguivano forti emarginazioni delle minoranze berlinesi, in cui il movimento neo-nazista cresceva di spessore (e contro il quale si cercava di mostrare una reazione), in cui il capitalismo veniva brutalmente esaltato e in cui il disagio generazionale spingeva molti a "trovare rifugio" nei rave e nelle droghe sintetiche, possiamo dire che gli Atari Teenage Riot sono uno dei prodotti più distruttivi e geniali della Germania post-crollo del muro di Berlino (09/11/89).

Il trio tedesco vede il suo nucleo nella persona di Alec Empire, nome d'arte di Alexander Wilke, nato a Berlino Ovest e cresciuto a contatto con gli ambienti hip hop, punk e dei rave party (che ridimensionò nelle sue opinioni rispettivamente per la crescente commercializzazione, per la morte come movimento e per la decadenza della scena). Divenuto un noto DJ, dopo il crollo del muro i neo-nazisti dichiararono la trance techno "vera musica tedesca", e Alec reagì realizzando dei samplings derivati dalla musica funk e nera anni '60. Non ottennero però l'attenzione sperata, e così Empire decise di cambiare rotta. Reclutò due compagni dalle idee simili, la punk di origini siriane Hanin Elias e il rapper swazilandese Carl Crack, plasmando così gli Atari Teenage Riot. I loro primi singoli, da titoli come Hunt Down the Nazis o Deutschland (has gotta die!), alienano loro molti produttori e responsabili di case discografiche, ma spianano la strada alla prima pubblicazione. A dire il vero, inizialmente c'è una label interessata agli ATR, ed è curiosamente l'inglese Phonogram, ma voleva che il gruppo si dedicasse ad una techno più commerciale e il contratto venne più o meno "nullificato". Con il finanziamento guadagnato, comunque, Empire fondò la propria etichetta indipendente, la Digital Hardcore Recordings (DHR). Il titolo del loro primo disco, simbolo di un movimento musicale nonché capolavoro che mai più gli Atari Teenage Riot eguagliarono, era tutto un programma: Delete Yourself!. In realtà, il titolo originale sarebbe dovuto essere 1995, ma venne in seguito ristampato con nuovo titolo e nuova copertina. Nel mood e negli intenti, la creatura di Empire era una delle forme musicali più violente di sempre, imbracciando il movimento anarchico di estrema sinistra e la cultura del rave, portando tutto ad alte velocità e a bpm frenetici. Gli Atari Teenage Riot escono direttamente da questa travagliata scena di inizio anni '90 e con loro veniva fuori la rabbia repressa di un'intera generazione, amplificata dal messaggio politico e dalle ideologie estremiste che ne facevano parte. Come lo stesso Empire avrebbe dichiarato, "il sistema deve essere distrutto".
Nasce così un'opera sovversiva e di forte impatto culturale e sociologico, attingendo musicalmente dalla rabbia dell'hardcore punk, con riff a volte anche thrash, e combinandola con svariate campionature ed un'elettronica feroce ed ossessiva, di vario stampo come drum & bass, jungle, breakcore, alle volte industrial, addirittura effetti presi dai videogiochi dei vecchi coin-up dei bar, ma soprattutto hardcore techno, base portante del disco. Il risultato è quello che verrà poi chiamato digital hardcore dallo stesso Empire (dalla label di sua proprietà), movimento di cui gli Atari Teenage Riot sono i portabandiera e gli iniziatori. La rabbia è una costante in Delete Yourself. Il nichilismo travolgeva i campionamenti, dato che ciascuno di essi veniva preso, manipolato e riutilizzato per esprimere tutta la violenza del loro messaggio. Violenza per cui il gruppo venne accusato di incitamento nei live, passando anche noie con la legge.

Dopo un'ironica voce ("I would die for pineapple butter") ed un breve inserto drum'n'bass (Funky Drummer di James Brown, uno dei sample più utilizzati di sempre), parte il massacro: è Start the Riot!, e la ferocia delle distorsioni si sovrappone al battito ossessivo dei synths, alla drum-machine e piccoli pezzi presi da alcuni cartoni giapponesi. La "rivolta" è iniziata; poco tempo passa prima che i Thanatos di Bodily Dismemberment e gli Slayer di Angel of Death vengano ripresi per Into the Death, o che Raverbashing e Speed (che qualcuno potrà ritrovare nel film Fast and Furious: Tokyo Drift del 2006) elevino a potenza sfuriate estreme unite a refrain accelerati quasi ballabili, soprattutto in forma di headbanging scatenato. Gli inserti elettronici e il violento battito fanno da padroni anche fra la massiccia esplosione delle chitarre e le varie campionature, quasi innumerabili. Sex tuttavia è una parentesi orecchiabile fra dub e drum'n'bass dove le tastiere atmosferiche riempiono il sottofondo, lasciando una quasi impalpabile sensazione di disagio e freddezza. Midjunkies riporta direttamente nello sfrenato rave, ma rimaniamo ancora in territori elettronici, anche quando God Save the Queen dei Sex Pistols viene riutilizzata per Delete Yourself! (registrata da un live a Glasgow); e proseguiamo così con Hetzjagd auf Nazis! (l'Hunt Down del singolo, ripescata per l'occasione con un live registrato a Berlino) e Cyberpunks Are Dead!: la techno si fa sempre più ossessiva, l'hard-style contamina le note e la frenesia, pur accusando un calo rispetto all'inizio, rimane forte; le stratificazioni elettroniche portano sì come già detto nel bel mezzo di un rave party, ma intanto l'aria diventa satura di rabbia sempre più crescente, e la tensione nei testi è esplicativa. Atari Teenage Riot è un geniale quanto cinico e nichilistico verso ai Nirvana: il riff di Smells Like Teen Spirit viene tagliato e riproposto in looping, rivoltandone ogni possibile significato originale e aggiungendo addirittura un dialogo di Malcom X nella traccia. Kids Are United! viene da If The Kids Are United dei punk rockers Sham 69, il risultato è divertentissimo, energico, ma perfettamente connesso a tutte le altre tracce. Infine, Riot 1995 è una vera bomba sonora, ricca di groove e trascinante come nessun altro brano per tutto l'album.

Da qui parte tutto: in seguito gli Atari Teenage Riot sarebbero passati per momenti di ristagnazione musicale e brutti periodi come lo scoglimento ufficioso nel 2000 (sembra però che sia pronto del materiale nuovo) a cui sarebbe seguita la morte per overdose d Carl Crack l'anno successivo, mentre Empire, facendo anche debuttare i Nintendo Teenage Robots, ed Elias avrebbero sperimentato strade solistiche. In un solo album però, hanno sfornato un macigno: Delete Yourself! è in sè rabbia vera e al contempo porta innovazione tramite una dimensione musicale alienante, distorta, impulsiva, una miscela hardcore techno che esprime puro spirito punk in un assordante miscela fra quel '77 e gli anni '90.

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