Voto: 
7.0 / 10
Autore: 
Andrea Sacchi
Etichetta: 
Autoproduzione/Kick Agency
Anno: 
2004
Line-Up: 

- Andrea Neri - Chitarra acustica ed elettrica
- Daniele Corsi - Voce e percussioni
- Alessio Contorni - Tastiere, flauto e cori
- Gabriele Valerio - Batteria


Tracklist: 


1. Northwind
2. In Silence
3. Earth Spirit
4. Winged Horses

Astarte Syriaca

Astarte Syriaca

I capitolini Astarte Syriaca presentano al pubblico il demo CD autointitolato, testimonianza risalente al 2004 e per ora unica release ufficiale del five-piece romano che tuttavia, a detta del sito ufficiale sarebbe al momento impegnato nella registrazione del primo full-length. La band è dedita a un Progressive Metal sfaccettato ma non indigeribile, i nostri sono senza dubbio in possesso di un bagaglio tecnico assai raffinato ma non scadono mai nel mero esercizio di stile, puntando sempre su di un corpus musicale coinvolgente, nel quale convergono echi dei Dream Theater e più in generale riferimenti al prog e all’hard rock degli anni ’70, con momenti che parrebbero ispirati da Deep Purple, Genesis e Marillon.

Il disco inizia con Northwind, una track piuttosto sostenuta in cui emergono i riff veloci e barocchi di Andrea Neri, un esecutore malmsteeniano che dona al brano quel tocco di neoclassico che non stona al contro altare posto dalle tastiere purpleiane di Alessio Contorni. La successiva In Silence è invece una canzone molto più soft, la si potrebbe definire la “ballad” del lotto. Il brano è qui giocato su degli arpeggi sensuali e su ritmi notevolmente più rallentati rispetto all’opener. In Silence è il momento di certo meno “tecnico”, ma vince in forza della sua emotività e dell’ottima performance offerta dal vocalist Daniele Corsi, che qui utilizza un timbro più morbido e interpretativo.

Il piatto forte è però offerto da Earth Spirit, una suite di dieci minuti in cui gli Astante Syriaca danno sfoggio a tutto il loro background esecutivo, raggiungendo degli ottimi risultati nei chiaroscuri chitarristici di Andrea e in alcune spruzzate di blues che rendono il pezzo ancora più armonico. Il prog, nella sua accezione più squisitamente metal, ritorna nella conclusiva Winged Horses, un brano di breve durata ma comunque dinamico, in cui le ispirazioni derivate dal Teatro Dei Sogni trovano una vistosa valvola di sfogo.

Un lavoro completo e ricco di buone idee, forse senza le pretese di apparire come un capolavoro o come qualcosa di assolutamente nuovo, ma che mette in luce delle doti tecniche ben affinate e una fantasia compositiva lodevole. Chi segue il prog si procuri questo CD presso il sito della band: www.astartesyriaca.com

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