Voto: 
6.6 / 10
Autore: 
Edoardo Baldini
Genere: 
Etichetta: 
Nuclear Blast/Audioglobe
Anno: 
2008
Line-Up: 

- James Malone - chitarra, voce
- Ryan Knight - chitarra
- Noah Martin - basso
- Darren Cesca - voce, batteria


Tracklist: 

1. We are the Nightmare (04:03)
2. Shattering the Spell (04:04)
3. Sightless Wisdom (03:39)
4. Servants to the Night (04:16)
5. Falling Winds of Hopeless Greed (03:36)
6. Overthrown (03:45)
7. Progressive Entrapment (04:17)
8. A Feast for the Liar's Tongue (03:48)
9. My Oath to Madness (03:54)
10. Failure's Conquest (05:25)

Arsis

We Are The Nightmare

Nel panorama estremo odierno, dominato dalle nuove realtà Metalcore e dagli epigoni del Death melodico degli anni Novanta, gli Arsis si collocano come una delle formazioni più legate all’old school, pur essendo in grado di dare vita ad una sperimentazione che sa fondere il Death più tecnico con i tipici elementi del Thrash ottantiano.
La consacrazione personale per il quartetto di Virginia Beach arriva con il terzo album di studio, We Are The Nightmare, pubblicato dalla celebre Nuclear Blast e capace così di immettersi sul mercato internazionale con i suoi toni contorti ed ancora grezzi.

La voce sporca che riprende il Death dei primissimi At The Gates, Dark Tranquillity e In Flames va a porsi in un contesto alquanto variegato, che sa spaziare dalle cavalcate in pieno stile svedese fino alle sfuriate non lontane dalle soluzioni estreme della scena d’oltreoceano; di certo la complessità di certi passaggi non potrà che attirare l’attenzione dell’ascoltatore amante del passato ma desideroso di novità timbrica, perché gli Arsis non faticano tecnicamente ad esibirsi su sezioni sostenute e riescono a trasferire temi melodici abbastanza convincenti. Il punto debole di We Are The Nightmare è la mancanza di una certa coesione interna, perché alcune strutture paiono volutamente confusionarie e non riescono a mantenere viva quella carica trasferita da brani più ordinari come Sightless Wisdom.
Si registra costantemente l’ottimo lavoro delle chitarre, che si rincorrono per tutta la lunghezza dell’album, non abbassando mai il livello di impetuosità, ma il tessuto sottostante spesso appare scarno e vuoto.
Gli Arsis cercano infatti di ripercorrere la tradizione già con un suono più crudo e tagliente rispetto alle recenti produzioni Death che tendono a gonfiare le sonorità delle sezioni ritmiche.
Un altro aspetto che non convince a pieno è l’assenza di passaggi intermedi che spezzano l’andamento delle canzoni: gli Arsis avrebbero idee interessanti, come dimostrano la title-track e la conclusiva Failure’s Conquest, ma gli intervalli melodici e meno elettrici vengono proposti sono in rari casi.

L’arrivo alla Nuclear Blast costituisce di certo un traguardo importante per questi quattro giovani americani, che dal 2000 sono riusciti a maturare dopo i timidi esordi autoprodotti e dopo i due primi capitoli discografici: dovranno continuare gli sforzi della band per trovare un ulteriore equilibrio e per affinare un song-writing che a volte può apparire inconsistente e caotico, ma in ogni caso si consiglia l’approccio a We Are The Nightmare a chi cerca un sound ruvido e graffiante, diretto e senza molti preziosismi.

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