Voto: 
6.0 / 10
Autore: 
Edoardo Baldini
Etichetta: 
Verglas Music/Frontiers
Anno: 
2006
Tracklist: 

1. Smoke And Mirrors (04:42)
2. Skin Game (04:43)
3. The Hanging Tree (07:09)
4. The Butterfly Man (08:55)
5. Chosen (Live) (07:23)
6. Empire Of A Thousand Days (New Recording) (08:42)
7. Crack In The Ice (05:10)
8. Salamander (03:54)
9. Bedlam Fayre (05:44)
10. Solomon (14:38)

Arena

Ten Years On

I celebri Arena hanno guidato la corrente neo-progressiva nata negli anni Ottanta con Marillion, IQ, Pendragon e Pallas all’interno del successivo decennio, diventando una delle realtà più significative (grazie anche ai musicisti che hanno militato e che militano nella formazione) e riuscendo a correre parallelamente agli acts citati. Per celebrare il primo decennio della band, 1995-2005, alla fine del 2006 la Verglas Music ha deciso di dare alle stampe Ten Years On, boxset che contiene dieci tra i pezzi che hanno permesso agli Arena di affermarsi in campo internazionale con il loro sound fresco e spontaneo.

Sebbene il booklet non sia curato in modo impeccabile, brani più recenti come Smoke & Mirrors (tratto dall’ultimo Pepper’s Ghost, si alternano con efficacia ai datati Crack In The Ice (del 1998, da The Visitor) o la colossale Solomon, emblema del debutto The Songs from the Lion’s Cage.
Fortunatamente sono stati omessi gli episodi dei capitoli discografici meno convincenti e validi, come Edits, per lasciare spazio a pezzi dal sapore mistico come The Butterfly Man, atmosferica traccia scandita dal tono determinato di Rob Sowden.
Le tastiere dominano in tutte le canzoni proposte nella raccolta, creano aloni intimi e meditativi che ammalieranno anche gli ascoltatori ignari della band britannica.
Non manca neppure un brano in versione live, ovvero Chosen, ma esso appare tutt’altro che coinvolgente, soprattutto per le visibili differenze che lo separano dalla versione studio; da sottolineare poi anche la presenza della rivistazione del vorticoso Empire Of A Thousand Days, dove l’influenza Marillion è evidente più che in ogni altra canzone.

In definitiva, in un panorama dove le raccolte rappresentano un inutile tentativo di approccio nei confronti di una band, perché spesso dettate dalla stessa legge di mercato, questo Ten Years On risulta superiore, plasmando un ritratto abbastanza verosimile di una formazione britannica costituita da alcune stars del Nro Progressive degli Ottanta.
Pertanto si consiglia di concentrare la propria attenzione sugli album di studio che hanno fatto la storia degli Arena (in particolare su The Visitor, Immortal? e Contagion), considerando però questo best-of come qualcosa di più studiato rispetto agli usuali box-set.

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