Voto: 
7.8 / 10
Autore: 
Roberto Boasso
Genere: 
Etichetta: 
Solemn Records
Anno: 
2000
Line-Up: 

- Lord Trebor - Lead, Rythm, Acoustic Guitars, Bass Guitars, Orchestration, Drumprogramming
- Adriel - Rythm & Acoustic Guitars, Acoustic Drums
- Darkmortem - Vocals, Sampling


Tracklist: 

1. Nihility Mundane Soul, Eschatology Bereft...L'Apostasy (09:05)
2. Metabolism under the ascending Moon part I (04:23)
3. Metabolism under the ascending Moon part II (05:36)
4. Venery Dreams (10:20)

Archaean Harmony

Nihility Mundane Soul

Sebbene siano attivi già dal 1995, gli Archaean Harmony, provenienti dall’isola di Malta, finora hanno prodotto solo due demo, oltre questo Full-Length, che però è solo la versione “ufficiale” del secondo promo, uscito nel ’99. La musica proposta da questi musicisti è un Black sperimentale di stampo sinfonico, molto interessante ed originale; se proprio bisogna ricollegare il loro stile ad un gruppo più noto, il più simile alle sonorità di quest’album è forse quello dei primi Arcturus, in album come Aspera Hiems Symfonia, ma le somiglianze non sono poi tante.

Il disco è formato da sole quattro tracce, per una durata complessiva di poco inferiore ai trenta minuti; canzoni lunghe quindi, ma che variano tantissimo, come dimostrato nell’opener Nihility Mundane Soul... Eschatology Bereft, l`Apostasy, la miglior canzone presente nell’album. Si nota da subito l’ottima produzione, ed è sicuramente una grossa sorpresa, vista la poca fama del gruppo, che lascia immaginare un suono grezzo in perfetto stile black; invece i suoni sono eccellenti per tutti gli strumenti, tranne forse per le chitarre, che sono un po’ nascoste in certi punti. Le melodie principali dei brani sono quelle delle tastiere, usate davvero benissimo. Un fatto che colpisce è sicuramente la grande varietà presente nelle canzoni: si passa in pochi secondi da pezzi classicamente black ad altri solo di pianoforte o di cori, ma questi cambiamenti non sono mai “scollegati” – come capita di sentire spesso in altri gruppi –, formando invece una complessa struttura che si espande attraverso varie sonorità. Ottima anche la tecnica dimostrata dai componenti del gruppo, mentre forse un leggero difetto consiste nella voce, usata quasi sempre in screaming (tranne alcune parti “parlate”), quando in certi punti magari potrebbe essere stata più adatta la voce pulita. Comunque non è certo un problema tale da compromettere il risultato finale del disco, ma solo un’idea di cui si potrebbe tener conto in un eventuale successivo album.

La seconda traccia, Metabolism Under The Ascending Moon Part I, vede anch’essa un marcato utilizzo delle tastiere; molto bello in particolare il passaggio finale di pianoforte, affascinante nel suo lento incedere. Notevole anche il brano successivo, seconda parte di “Metabolism…”, anche se è leggermente inferiore alla prima. Ottime come al solito le parti di tastiera, oltre i buoni assoli di chitarra, in grado di arricchire ancora di più le composizioni.
Si arriva quindi all’ultima canzone, Venery Dreams, forse la traccia meglio riuscita dopo quella iniziale. Come nelle precedenti canzoni di pregevole fattura le parti sinfoniche, anche se in qualche punto sanno un po’ di “già sentito”.

Si chiude dunque questo Nihility Mundane Soul, sicuramente un buon prodotto, per il quale, se si è amanti del black più sperimentale, vale la pena fare una “ricerca” tra i mailorder più underground. Per quanto riguarda invece gli appassionati del settore più grezzo di questo genere, che non accettano sperimentazioni come le parti sinfoniche, è meglio che stiano alla larga da quest’uscita.


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