Voto: 
6.5 / 10
Autore: 
Alessandro Mattedi
Etichetta: 
Gun Records/Sony BMG
Anno: 
2007
Line-Up: 

:
- Emma Gelotte - voce
- Tinna Karlsdotter - voce
- Fredrik Johansson - chitarra
- Peter Mårdklint - chitarra
- Michael Håkansson - basso
- Joseph Skansås - batteria

Inizialmente:
- Jesper Strömblad - chitarra (composizioni)
- Björn Gelotte - chitarra (composizioni)


Tracklist: 

:
1. Wasting Life
2. Alone
3. Am I Insane?
4. Close My Eyes
5. The Day Has Come

All Ends

Wasting Life

Gli All Ends sono un supergruppo alternative metal svedese formato nel 2003 da Björn Gelotte e Jesper Strömblad degli In Flames. In quel periodo i due si resero conto di aver scritto qualche canzone che preferirono sviluppare a parte, piuttosto che arrangiarle per gli album del loro gruppo. Così le completarono con in mente alla voce una persona del tutto differente, cioè Emma Gelotte, sorella di Björn. Anzi, per due voci, la seconda è quella di Tinna Karlsdotter; ma dopo un primo demo nel 2005 (registrato presso gli Studio Fredman sotto l'egida di due signori produttori come Fredrik Nordström e Patrick J. Sten) gli impegni costrinsero i due chitarristi a cedere le redini delle chitarre del progetto a Fredrik Johansson (Dimension Zero, Chameleon) e Peter Mårdklint (Embraced, Funhouse, Tenebre).
A loro si aggiunsero Joseph Skansås (The Green Jesus Saviours) alla batteria e Michael Håkansson (Evergrey, Engel, Embraced ecc.) al basso. Dopo aver riregistrato le composizion originali di Jesper e Bjorn gli svedesi pubblicano un EP questa volta prodotto da Christian Wolff (Within Temptation, Rage, Lingua Mortis e molti altri) e dai Resetti Brothers, intitolato Wasting Life, nella metà del 2007, riscontrando di già una certa notorietà nel prolifico e aperto ambiente musicale svedese.

L'eredità dei due chitarristi degli In Flames si può riscontrare nei giri di note e nei minirefrain dell'iniziale titletrack, ma per la registrazione di questo EP il tutto cerca di distanziarsi stilisticamente privilegiando un lavoro più melodico e scanzonato, concettualmente semplificato e meno pesante, mentre le melodie vocali squisitamente pop si adagiano su di uno sfondo di chords energici ed orecchiabili. L'assolo heavy metal contribuisce a completare una canzone trascinante.
Alone è più dura, con doppio pedale ad elicottero e riff principale acido mezzo a la Helmet mezzo groove thrash alternato ad altri più inflamesiani, con distorsioni corrosive che non stonano con la voce decisa ma melodicissima del duo vocale. Qui iniziano ad emergere le limitazioni delle linee vocali che vanno facendosi meno flessibili, mentre il songwriting non è ripetitivo (anche perché le canzoni sono generalmente brevi per puntare su impatto ed orecchiabilità) ma a tratti un po' schematico e poco originale.
Ogni pezzo è sempre molto melodico comunque, così come Am I Insane? che mescola riferimenti agli infiammati, intrecci di piccoli effetti elettronici e riff distorti che ricordano in parte i Passenger, lievi arpeggi timidi di sottofondo, ritornelli positivamente catchy. Close My Eyes invece è forse quella che, nel riffing, cita più direttamente gli In Flames, soprattutto quelli degli ultimissimi anni (d'altronde Jesper e Bjorn ci lavorarono quasi contemporaneamente alle session iniziali con gli All Ends). Il brano sa però un po' troppo di già sentito e non convince al 100%, risultando in alcuni punti troppo monotono.
Conclusione affidata alla bella The Day Has Come, che seppur abbia un riff iniziale che ricorda vagamente Teenage Queen degli Aiden è sempre fortemente intrisa da un senso melodico puramente svedese nella sua scioltezza e propensione al ritornello orecchiabile (enfatizzato dalla produzione moderna e dalle atmosfere emotive ma energiche) mescolato a distorsioni d'impatto che si avvicinano all'alternative rock americano uscito fuori dal post grunge (Chevelle, A Perfect Circle) e costantemente orbitante sul piacevolissimo cuore "heavy pop" che fa da motore al gruppo.

Il retaggio dello stile dei due chitarristi degli In Flames nelle composizioni originali è riconoscibile, forse in alcuni momenti anche troppo, facendo in modo paradossalmente che il loro tocco personale renda invece meno personale quello degli All Ends. Per contro la line-up che ha registrato questo EP cerca di introdurre relative novità negli stilemi, ma la proposta come composizioni e arrangiamenti in generale pur denotando la consueta classe degli svedesi fatica ancora un po' a trovare una miscela che risulti fresca e originale rispetto al panorama mondiale. Confidiamo che con il tempo nei successivi dischi il progetto maturi, enfatizzando magari il lato più pop rispetto a quello rock/metal per cercare di dare un tocco più sfaccettato alle composizioni.


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