Voto: 
7.5 / 10
Autore: 
Marco Maculotti
Genere: 
Etichetta: 
Vagrant Records
Anno: 
2005
Line-Up: 

- Dan Andriano - voce e basso
- Derek Grant - batteria e voce
- Matt Skiba - chitarra e voce
- Roger Joseph Manning Jr. - pianoforte e tastiere

Guests:
- Nolan McGuire - chitarra principale su Sadie
- Heather Hannoura - parti parlate su Sadie
- Warren Fitzgerald - strings addizionali

Tracklist: 


1. Time to Waste – 4:11
2. The Poison – 2:04
3. Burn – 4:05
4. Mercy Me – 2:49
5. Dethbed – 3:03
6. Settle for Satin – 3:49
7. Sadie – 4:39
8. Fall Victim – 3:18
9. I Was a Prayer – 2:36
10. Prevent This Tragedy – 3:06
11. Back to Hell – 2:54
12. Your Neck – 3:15
13. Smoke – 3:00

Alkaline Trio

Crimson

Il 2005 potrebbe essere l'anno degli Alkaline Trio, l'anno della loro definitiva celebrazione, dopo il successo riscontrato con Good Mourning. D'altra parte, band simili decisamente inferiori rispetto al Trio, come i My Chemical Romance, hanno sbancato le cover delle riviste e hanno guadagnato una serie esagerata di passaggi su Mtv, adottando il look a base di nero e rosso che la band di Matt Skiba utilizza già da molti anni. Ma il Trio, a differenza dei MCR e di altre band alle prime armi in questa scena, ha una cosa preziosa: l'esperienza.
Una band non si giudica infatti solamente dal tempo passato sulla cresta dell'onda durante la sua carriera, né tantomeno da quante volte viene passata su Mtv: uno dei meriti più grandi che vanno riconosciuti ad una band è anche quello di maturare ed evolversi, compito spesso non facile.
Un processo di maturazione che la band di Skiba aveva già iniziato con il precedente album, che introduceva una grande quantità di sonorità dark e si allontanava sempre più dal punk pop canonico (con pezzi come Continental, Blue in the Face, All on Black) che contraddiceva i primi lavori della band.

Crimson rivela tutta la potenzialità della band: è un taglio netto rispetto al passato (meno punk-pop e più rock), ed è incredibilmente compatto, un genere di album che qualunque band rock aspirerebbe a pubblicare.
Il produttore che gli Alkaline Trio hanno scelto per il nuovo album è Jerry Finn, produttore tra l'altro dell'ultimo omonimo lavoro dei Blink 182 (e la somiglianza tra i due album si sente parecchio). Le voci di Skiba e Andriano si intrecciano donando grandi emozioni all'ascoltatore e con il batterista Derek Grant (ritratto in copertina mentre cerca di copiare Mike Ness) danno vita ad un suono così diverso da quello che aveva contraddistinto i loro precedenti lavori, sebbene così simile per via delle solite atmosfere dark.

L'album parte alla grande e spiazza immediatamente l'ascoltatore: Time to Waste, scelto come primo singolo, parte con gli archi per poi mutare all'improvviso in un caos elettronico di chitarre e percussioni. The Poison è l'episodio più veloce dell'album, un incontro tra Social Distortion e new wave.
Burn è con molta probabilità il capolavoro dell'album: la voce di Skiba appare morbida, malinconica, quasi surreale; il testo è una poesia che non si può fare a meno di apprezzare ("Everyone learns faster on fire"), una visione dell'amore come una combustione. Mercy Me è un pezzo pop-rock molto vicino allo standard sonoro di Jerry Finn, in cui il Trio appare sentimentale come non mai con un Matt Skiba ancora una volta ispiratissimo alle liriche: un pugno di versi sono pura poesia in metrica ("I'm lost, so lost, I'm lost at sea, you'll see"). Dethbed è un'altro piccolo capolavoro di morbosità a tinte oscure, mentre Settle for Satin, cantata da Daniel Andriano, pur essendo in linea con il sound generale dell'album, sembra smorzare il coinvolgimento emotivo dell'ascoltatore: appare quasi come un incontro malriuscito di Pennywise e Blink 182. Sadie, l'unico pezzo non inedito dell'album, è dedicata alle famiglie delle vittime di Sadie, una dei Manson ("The sentence may seem like a lifetime, a scream, that curdling the blood they found on you. And your knives and clothing too. Charlie's broken .22"). La voce vellutata di Skiba fa il resto e fa di questa canzone un piccolo gioiello. Anche Fall Victim - altro episodio con un testo che parla di suicidio, sangue e torture - convince appieno, così pure I Was a Prayer, un pezzo punk-pop molto azzeccato, cantato da Andriano.
Prevent This Tragedy è un'arringa di difesa ai tre ragazzi accusati dell'efferatissimo delitto del West Memphis, solamente perchè vestivano di nero e ascoltavano musica metal: bersagli troppo facili adottati per nascondere una triste realtà di periferia e un assassino che è ancora a piede libero.
Nelle ultime canzoni il ritmo cala e l'album si avvia lentamente alla conclusione, chiudendo con Smoke, altro pezzo nel quale, similmente all'opening-track, compaiono gli archi.

In tutto l'album, come nel precedente, sono ricorrenti i temi della morte, dell'inferno, della tentazione, della fede, della preghiera, della malinconia. Poco importa che Skiba e Grant siano adepti della Church of Satan di LaVey, il discorso in questo disco diventa più ampio: Dio e Satana non si annientano a vicenda, ma diventano l'uno il complementare dell'altro, il bene e il male, la felicità e la depressione, l'amore e l'odio, la vita e la morte.
E' questo uno dei punti forti del Trio: le tematiche che si riscontrano nelle loro liriche. E sotto questo aspetto, più che in ogni altro, danno punti su punti a tutte quelle altre band che si vestono di nero e rosso per sbancare Mtv.

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