Voto: 
8.0 / 10
Autore: 
Samuele Boschelli
Etichetta: 
Altrock Productions
Anno: 
2007
Line-Up: 

- Marco Marzo - Chitarra
- Daniele Piccinini - Basso
- Cristian Franchi - Batteria
- Giovanni Parmeggiani - Tastiere
 

Tracklist: 

1. Lester
2. Meghiste Kinesis
3. Scalaquadro
4. Gondwana
5. Anexelenkton
6. OM

Accordo dei Contrari

Kinesis

Continua nel segno dell’ altissima qualità la produzione dell’ Altrock Productions. Dopo aver infatti esordito col botto grazie all’album dei magnifici Yugen, l’etichetta nostrana getta nella mischia gli emiliani Accordo dei Contrari. Kinesis, primo lavoro del gruppo, è un album che metterà d’accordo sia gli amanti del prog rock - sponda King Crimson - che i discepoli del jazz rock più complesso. Meno pazzoidi degli Yugen, sebbene più godibili ad un primissimo impatto rispetto a questi ultimi, gli Accordo dei Contrari sembrano ripercorrere i sentieri stilistici propri di grandi gruppi di recente generazione, come DFA e Deus Ex Machina, senza tralasciare i ricordi ovvii di certa tradizione jazz prog italiana, Area e PFM soprattutto.

Il gruppo propone attraverso sei composizioni una musica interamente strumentale, altamente sofisticata e curata sin nei minimi dettagli. Ai possenti riffs di chitarra e al pulsante vigore ritmico i nostri contrappongono solistiche jazz mai esasperate, genio vagamente zappiano e soluzioni che sfiorano talvolta il Rock In Opposition. Meritano una menzione speciale le tastiere di Giovanni Parmeggiani, sempre equilibrate, al servizio dei brani, in perenne ed ottimizzato dialogo con le altrettanto ottime chitarre di Marco Marzo. Si senta a tal proposito il pregevole lavoro svolto dai due sull’ iniziale Lester, in cui riescono a mostrare una scrittura decisamente ispirata e alcuni singolari contrappunti posizionati a dovere negli spazi matematici di un brano che mostra ad ogni ascolto nuovi e interessantissimi scenari. La composizione è infatti realmente superba: comincia dal prog più strutturato per poi entrare nel jazz rock, toccando anche le ali più estreme del genere, creando quei ponti infiniti che hanno alimentato gli slanci eterei di intere generazioni di appassionati. Stilisticamente il brano ci racconta molto degli Accordo dei Contrari, in quanto le tracce restanti sembrano andare a sviluppare ulteriormente la formula fin qui espressa. Per il futuro cercherei di creare più opportunità e spazi per certi interventi di sax e violino che il gruppo in questo album ha usato forse con eccessiva timidezza e parsimonia. Infatti le frasi di violino su Scalaquadro e Gondwana conferiscono ai due brani classe, varietà e respiro, in altre parole un valore aggiunto che gli amanti di certe finezze non trascurano mai. Si tratta comunque di imperfezioni pressoché impercettibili, che non vanno a compromettere il giudizio e la qualità dell’album, indubbiamente altissimi.

Il piacere intrinseco che anima Kinesis ne alimenta un altro ben più ampio, ovvero l' ormai consolidata consapevolezza che in Italia qualitativamente parlando possiamo schierare artisti e gruppi di altissimo livello, di straordinario talento, ancora una volta come allora, bravi come, se non più, dei più blasonati gruppi esteri. L’orgoglio nostro, il romantico lavoro degli artisti e di alcune etichette che una volta tanto ci fanno essere fieri delle nostre radici.

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