Voto: 
8.4 / 10
Autore: 
Francesco Gallina
Genere: 
Etichetta: 
Lark Music
Anno: 
1983
Line-Up: 

- Udo Dirkschneider - voce
- Wolf Hoffmann - chitarra
- Hermann Frank - chitarra
- Peter Baltes - basso
- Stefan Kaufmann - batteria


Tracklist: 

1. Balls To The Wall
2. London Leatherboys
3. Fight It Back
4. Head Over Heels
5. Losing More Than You've Ever Had
6. Love Child
7. Turn Me On
8. Losers And Winners
9. Guardian Of The Night
10. Winter Dreams

Accept

Balls To The Wall

Sono certo che la gran parte degli under 25 appassionata davvero del genere abbia sentito certamente la voce e le canzoni di Udo, ma probabilmente sono di meno quelli che conoscono la sua storia con gli Accept,  band Teutonica che merita certamente di essere ricordata come  fondamentale tra quelle che hanno dato un contributo pesante allo sviluppo del movimento. Reduci dal fenomenale successo ottenuto da Retless And Wild, contenente  Fast As A Shark, pietra miliare dello speed metal, con il successivo Balls To The Wall gli Accept fecero un notevole passo in avanti come produzione ed in generale come maturità compositiva, ma probabilmente persero un pò di immediatezza ed istintualità, tanto che il precedente 33 rimane complessivamente superiore a questo per merito della sua ferocia non mediata. Il top sarà poi raggiunto dai tedeschi con l'equilibrio formale e compositivo di Metal Heart, sintesi perfetta dell'una e dell'altra faccia della medaglia. 

Balls To The Wall è comunque da ricordare per molti motivi: innanzitutto è un ottimo album, denso di soluzioni indovinate; riffs assassini; buoni soli di un chitarrista, Wolf Hoffmann, che probabilmente poteva raggiungere una popolarità maggiore visti i suoi meriti; un discreto artwork made in Deaffy , forse calante dal punto di vista qualitativo nella parte centrale, ma con una sua peculiarità che lo rende interessante per gli storici ed i semplici appassionati: si poteva notare infatti una evoluzione netta dei testi rispetto alle prove precedenti, sia come tematiche sviluppate, almeno a tratti, che dal punto di vista della fluidità di scrittura, e questo causò una certa discussione tra i fans del gruppo, molti dei quali rimasero un pò spiazzati. Tra le note di backcover infatti si poteva leggere la dicitura: "All lyrics written by Accept and Deaffy", ma nessuno sapeva chi potesse essere questo Deaffy, pareva solo abbastanza evidente che doveva essere lui il responsabile del miglioramento dei testi. Oltre ai consueti argomenti come sesso, vita da rocker, ecc. adesso trovavano spazio su questo vinile, che doveva essere un concept, anche coscienza del proprio essere, autodeterminazione, libertà, religione, tutti temi poco sviscerati in ambito Hard/Heavy. Il mistero sull'identità di Deaffy si è trascinato a lungo, ma alla fine egli, anzi ella, è stata identificata come Gaby Hauke, la manager della band, un personaggio schivo ed amante della privacy, cui gli Accept e molti altri devono molto (merito suo ad esempio la distribuzione Sony, JVC, ecc.) e che preferiva rimanere dietro le quinte per lasciare la ribalta ai musicisti.

Il suo lavoro come scrittrice causò polemiche, ma fece anche guadagnare rispetto mondiale ai mangia-crauti. La sua influenza è palese fin dal mid-time dall'opener e title-track Balls To The Wall, anthemico inno alla libertà, marziale e ricco di pathos, direi molto Germanico, che raggiunge il parossismo al sibilare di Udo che proclama "Show me the sign of victory"; bellissima. Opportuno il decrescere dell'adrenalina con la più canonica London Leatherboys, di sapore antico, rimanda ad I'm A Rebel, come altri episodi del platter. Di spessore diverso Fight It Back, Priestiana e con UDO sugli scudi (urticante ed inconfondibile il suo timbro vocale) e buon assolo di Hoffman, il quale ne dissemina non pochi tra questi solchi. Il trittico Head Over Heels, Losing More Than You've Ever HadLove Child è elegante, ma non riuscito in pieno, manca nei pezzi la zampata decisiva, pur essendo ben oltre la sufficienza. Più classicamente Acceptiana Turn Me On, in cui Udo offre ad una ragazza quanto di meglio possiede, e non si tratta dell'ugola. Losers And WinnersGuardian Of The Night sono quadrate ed incisive, e portano alla chiusura con la suadente ballad Winter Dreams, sicuramente riuscita, ma un gradino sotto No Time To Loose. Un lavoro che viene fuori sul lungo periodo, e che all'uscita fece storcere il muso a molti che si aspettavano una evoluzione verso lo speed più estremo. Un lavoro anche coraggioso dunque e che, pur non essendo l'apice della carriera degli Accept, va ricordato come un ottima prova, da conoscere per inquadrare il periodo storico nella sua interezza.

NUOVE USCITE
Filastine & Nova
Post World Industries
Montauk
Labellascheggia
Paolo Spaccamonti & Ramon Moro
Dunque - Superbudda
Brucianuvole
Autoprod.
Crampo Eighteen
Autoprod..
BeWider
Autoprod..
Disemballerina
Minotauro
Accesso utente