Voto: 
6.8 / 10
Autore: 
Jacopo Prada
Genere: 
Etichetta: 
Nebelfee Klangwerke
Anno: 
2005
Line-Up: 

- Wolf - voce e basso
- Unhold - batteria


Tracklist: 


1. Gottloses Mordgesindel (05:05)
2. Heidenwut (02:45)
3. Winterdämon (03:19)
4. Die Galgenbrüder (04:32)
5. Der Henker (03:55)
6. Sturm Bricht Los (03:26)
7. Die Freiheitskämpfer (03:33)
8. Kriegertod (05:12)
9. Totentanzlied Aus Flandern (05:01)
10. Wolfsblut (03:25)

Absurd

Blutgericht

Al giorno d’oggi la politica fa ormai parte della vita quotidiana. La si può trovare sui giornali, in televisione e naturalmente pure nella musica. Il Metal non ha una sua determinata fede politica, ma sono chiaramente i singoli gruppi che decidono il proprio orientamento. Numerosissimi complessi non esplicitano la loro ideologia nei testi delle canzoni. Sono presenti tuttavia alcuni casi dove la musica diventa vero e proprio strumento di propaganda. Il Black Metal è famoso per il suo estremismo sonoro, religioso ed anche politico. Molte band leggendarie, facenti parte a questo genere musicale, non negano le loro tendenze nazionaliste ed intolleranti. C’è però, all’interno del Black Metal stesso, un ulteriore sottogenere, che basa la propria produzione musicale sull’anticristianesimo e sul Nazional Socialismo. Questa corrente musicale viene chiamata appunto National Socialist Black Metal. (spesso abbreviato in NSBM). Uno dei gruppi storici di questo movimento sono i tedeschi Absurd. La storia di quest’ultimi è abbastanza complicata. Il gruppo nasce a Sonderhausen nel 1992 e, dopo aver prodotto due demo, diventa celebre per l’assassinio, compiuto da due membri del gruppo, del compagno di scuola Sandro Beyer. Hendrick Möbus, soprannominato JNF, e Sebastian Schauseil, che si fa chiamare DMD, sono incarcerati e devono quindi abbandonare gli Absurd. E’ Wolf, ex manager del complesso, che prende a questo punto in mano le redini del gruppo e porta avanti il progetto. La band incide numerosi demo e mini ma solamente tre album: Facta Loquuntur (1996), Werwolfthron (2001) e Totenlieder (2003). Nel 2005, dopo un mini intitolato Raubritter, uscito l’anno prima, il gruppo pubblica Blutgericht.

Si inizia all’ennesima potenza con Gottloses Mordgesindel. Le sonorità proposte dagli Absurd sono tipiche di quel Black Metal duro ed aggressivo con alcune vene più melodiche. La musica del complesso germanico non è affatto associabile a quella suonata dei mitici Dimmu Borgir, dal momento che gli elementi sinfonici non sono così marcati, tuttavia non è nemmeno simile al Black Metal grezzo e gelido, poiché essa rimane in ogni caso alquanto corposa. Lo stacco acustico all’interno del brano rappresenta sicuramente un dei passaggi maggiormente interessanti ed apprezzabili. In Heidenwut gli Absurd aumentano notevolmente la velocità. La song, dalla brevissima durata, è assai rabbiosa e mostra il lato più estremo ed intransigente del complesso tedesco. Wolf utilizza, come stile vocale, lo screaming violento tipico di molte Black Metal band, ma, probabilmente per scandire meglio le parole e dare quindi una maggiore importanza al testo, non è esageratamente distruttivo e brutale. Addirittura più tirata è la seguente Winterdämon, dove furia e cattiveria sono certamente le protagoniste principali, mentre il singer della band canta in modo veramente inarrestabile. Nettamente più lenta, Die Galgenbrüder si differenzia per il suo ritmo cadenzato e straziante. Le liriche degli Absurd, come dimostra perfettamente tutto Blutgericht, sono praticamente sempre scritte in tedesco con alcune eccezioni, dove viene preferita la lingua inglese. Questa scelta penalizza ulteriormente un gruppo che, per via della propria ideologia, difficilmente potrà mai avere un grosso successo commerciale. Agli Absurd non importa evidentemente della fama e proseguono sulla loro strada senza mai fermarsi. Con Der Henker si fa ritorno ad un ritmo non rapidissimo ma nemmeno statico come quello del brano precedente.

Alcuni riff davvero taglienti aprono Sturm Bricht Los. La track è dotata di un incedere bellico, quasi epico. Fanno la comparsa qui anche dei brevi cori che rendono il brano più pomposo e piacevole. Blutgericht non è un album troppo complesso e risulta quindi gradevole fin dal primo ascolto. Lavori come questo alla lunga posso stufare, ma non è fortunatamente il caso dell’album in questione. Die Freiheitskämpfer scivola via senza infamia e senza gloria. Il vero Black Metal non è certo celebre per le sperimentazioni o per particolarità uniche e Blutgericht ne è la chiara conferma. Ci si avvicina alla fine del disco ma la qualità non tende a calare, mantenendo sempre un discreto livello. Kriegertod si contraddistingue per lo stile vocale, stavolta pulito, utilizzato dal cantante. L’atmosfera epica e guerriera raggiunge il culmine proprio in questo pezzo evocativo e decisamente più orecchiabile rispetto agli altri. Totentanzlied Aus Flandern accentua invece le componenti sinfoniche. L’intenso intreccio fra melodia e potenza di cui è dotata la song si mette in mostra specialmente nel trascinante refrain. I cambi di ritmo acquistano un valore particolare in questo brano, grazie soprattutto all’ottimo uso della batteria, e l’assolo risulta uno dei più incisivi di tutto Blutgericht. A chiudere l’album si trova Wolfsblut, la quale non rappresenta nulla di particolare rimanendo pur sempre una canzone degna d’attenzione. Soltanto la fine del brano e quindi del disco lascia un po’ l’amaro in bocca.

Blutgericht non è affatto un capolavoro, ma merita in ogni caso più di un ascolto. Le sonorità non portano alcuna novità rilevante, rimanendo queste nei canoni classici del Black Metal. All’interno del disco sono presenti comunque alcuni pezzi abbastanza interessanti. Il NSBM è un genere particolarissimo e le delicate tematiche trattate possono piacere come possono anche dare molto fastidio. A prescindere dai testi e dalla ideologia gli Absurd sono un gruppo storico di questa corrente musicale e meriterebbero almeno un minimo di successo in più. Bene o male il National Socialist Black Metal non è affatto commerciale e sarà quindi abbastanza difficile reperire Blutgericht.


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