Voto: 
7.0 / 10
Autore: 
Gabriele Bartolini
Etichetta: 
Mannequin
Anno: 
2012
Tracklist: 

1. Suicide Dada – Acque
2. Der Blaue Reiter - Through Glasses
3. Sons Of Science - Way Of Life
4. Waveform – Creep
5. Ruins - New Record
6. Jeunesse D'Ivoire - A Gift Of Tears (Silent Version)
7. LASS Crime - I'll Merry Go Round
8. Musumeci - Harry Batasuna
9. Deca - First Frequency
10. European Stage - Subterranean Wait

AA. VV.

Danza Meccanica - Italian Synth Wave Vol. 2 1981 - 1987

A distanza di due anni dal primo capitolo esce "Danza Meccanica - Italian Synth Wave Vol.2 1981-1987", attesissimo sequel di quello che potremo doverosamente definire come la specialità di casa Mannequin, ovvero un altro lotto di brani minimal-wave, tutti rigorosamente italiani, accuratamente selezionati dalla celeberrima post-punk label romana, che - di pari passo a co-produzioni ed importazioni estere giostrate sull' asse Minimal Wave / Captured Tracks / Sacred Bones – con titoli come questo si sta ritagliando un deciso ruolo sempre più fondamentale anche in Italia, il cui lavoro di ricerca svela il coraggioso intento di voler guardare oltre il muro delle compilation a tema pubblicate da riviste musicali come Rockerilla negli anni '80.

Il dato iniziale, che gioca sicuramente a favore, è quello che vede riproporsi la medesima filosofia dell' esordio, attenta a valorizzare nomi di nicchia senza al tempo stesso abbassare il livello qualitativo dell' insieme, o peggio ancora snaturarlo.
Rispetto al duemiladieci però la nuova raccolta – che vanta al solito la sopraffina grafica "futurista" di Valentina “Mushy” Fanigliulo – si sposta leggermente verso i lidi dark del synth-pop, tratteggiati alla perfezione dal lavoro sapiente di mastering dell' Ensemble Pittoresque Ton Willekes ed in modo altrettanto superbo tradotti in musica dalle elucubrazioni techno-pop ( con scheggie industrial) di Deca e Sons Of Science, le due punte di diamante in tale campo, influenzate non solo da Depeche Mode ma da tutto l' universo Mute in generale.
E se dopo l' apparizione sul secondo volume della Minimal Wave qui i Ruins deludono abbastanza, a risanare il bilancio ci pensano Waveform e L.A.S.'s Crime, a ritmo di una metal dance caustica ed alienante.
Altrettanto positive sono le bellissime ballate Acque e A Gift Of Tears (Silent Version), rispettivamente di Suicide Dada e Jeunesse D' Ivoire, capaci di tenere testa – tra ruvidi schemi percussivi ed echi dolorosamente striscianti – persino alla doppietta che fu di Tommy De Chirico / Janitor Of Lunacy, in quanto ad influenze darkwave.

Insomma, anche il secondo volume di Danza Meccanica riesce a confermare le aspettative createsi attorno al succitato ambizioso progetto di riportare alla memoria l' affascinante epoca new-wave italiana.
"Danza Meccanica - Italian Synth Wave Vol.2 1981-1987" con la sua solidità conferma difatti gli elogi rivolti all' intero team esecutivo, introducendo non solo altre rare perle ma riuscendo persino a spostarsi cronologicamente in avanti, passando, concedetemi il paragone, dalla prima Factory ad un abbozzo più che chiarificatore di un Hacienda italiana: Berlino e Manchester non sono mai sembrate così vicine a noi.

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