Voto: 
6.5 / 10
Autore: 
Corrado Penasso
Genere: 
Etichetta: 
Metal Mind Productions
Anno: 
2009
Line-Up: 


 

Tracklist: 

INSIDE YOU - "Roam in Darkness"
INSIDE YOU - "Before the Abyss"
PRIMORDIAL - "Heathen Tribes"
PRIMORDIAL - "God to the Godless"
IMMOLATION - "Hate's Plague"
IMMOLATION - "Passion Hill"
IMMOLATION - "World Agony"
FLOTSAM AND JETSAM - "The Master Sleeps"
FLOTSAM AND JETSAM  - "Fork Boy"
FLOTSAM AND JETSAM - "Escape from Within"
ARTILLERY - "Into the Universe"
ARTILLERY - "Khomaniac"
ARTILLERY - "Terror Squad"
MARDUK - "Baptism by Fire"
MARDUK - "Materialized in Stone"
MARDUK - "Limbs of Worship"
VADER - "Sothis"
VADER - "Reign Forever World"
SATYRICON - "Now, Diabolical"
SATYRICON - "K.I.N.G."
OVERKILL - "Necroshine"
OVERKILL - "Rotten to the Core"
OVERKILL - "Bastard Nation"
OVERKILL - "Fuck You"
THE DILLINGER ESCAPE PLAN - "Panasonic Youth"
THE DILLINGER ESCAPE PLAN  - "Milk Lizard"
THE DILLINGER ESCAPE PLAN - "Sunshine the Werewolf"
MEGADETH - "Washington Is Next"
MEGADETH - "Gears of War"
MEGADETH - "A Tout Le Monde"
MEGADETH- "Burnt Ice" 


EXTRAS:
Interviews, Band info, Photo Gallery, Metalmania history, Weblinks, Desktop images

 

AA. VV.

Metalmania 2008

Ventitreesima edizione per il Metalmania festival, ovvero uno degli incontri musicali per metal fans più grandi d’Europa. Come ogni anno, eccoci nello stadio coperto di Spodek di Katowice, in Polonia, per assistere ad un festival che richiama a sé alcune delle band più valorose del pianeta. Il 2008 ha visto la presenza dei seguenti gruppi: Megadeth, Dillinger Escape Plan, Overkill, Satyricon, Vader, Marduk, Artillery, Flotsam & Jetsam, Immolation, Primordial e Inside You. Un bill di tutto rispetto per gli appassionati di metal estremo ed una buona occasione per chi non ha potuto partecipare direttamente per rivivere le atmosfere attraverso questo lungo DVD.  

Le danze si aprono ovviamente con la band meno conosciuta tra tutte quelle elencate in precedenza, ovvero i russi Inside You. Due canzoni a loro disposizione per poter assaporarare il loro gothic/doom metal di discreta qualità, il quale tuttavia non riesce a fare molto presa su di un pubblico in attesa di ben altre band. Da notare l’ottimo lavoro svolto dagli organizzatori per quanto riguarda i suoni; ottimi anche per una band di apertura. Una cosa che in Italia si dovrebbe imparare. Pregevole anche il lavoro degli svariati cameramen, i quali attraverso le loro svariate riprese, riescono a donarci una perfetta visuale da ogni punto del palco. Le cose si fanno più serie quando a salire sul palco sono gli irlandesi Primordial, gruppo attivo sin dal 1987. Il loro folk black metal che tratta di temi celtici viene accolto bene dal pubblico e la loro presenza scenica è notevole. Certo, l’esperienza e il face-painting vistoso del cantante giocano a loro favore, ma anche la musica e la prestazione della band si fanno notevoli. Heathen Tribes dall’album To the Nameless Dead e Gods to the Godless da Spirit the Earth Aflame infervorano gli animi dei presenti, che con urla costanti, incitano la band. Il singer da parte sua cerca di mantenere sempre alto il coinvolgimento del pubblico mentre la sua prestazione vocale è buona, soprattutto durante le parti in tonalità pulita, le più presenti. Completano il quadro le ottime linee soliste delle chitarre a donare il tocco epico anche se gli altri musicisti non si espongono mai più di tanto, rimanendo in disparte, pur facendo un ottimo lavoro.  

Con l’entrata degli Immolation capiamo che il bello del DVD sta per arrivare poiché la band di Ross Dolan è una che non scherza per quanto riguarda velocità, brutalità e tasso tecnico. L’energia da parte della band c’è anche se la prestazione è in parte rovinata da suoni pessimi per quanto riguarda la batteria, mentre le chitarre, vero punto di forza del loro death metal, sono una tantino basse. Per fortuna passata la prima canzone, Hate’s Plague, i suoni migliorano e l’intensità della band non viene meno. I riffs sono contorti, pur non mancando i classici attacchi frontali a base di feroci blast-beats che fanno scatenare il pubblico in un pogo ora degno di questo nome. Ancora Passion Hill e le cavalcate di doppia cassa di World Agony per mostrare la potenza della band in sede live per poi fare spazio ai mitici, sempre troppo sottovalutati Flotsam & Jetsam. La loro prestazione è maiuscola, graziata da suoni ottimi e da un Eric A.K quasi irriconoscibile fisicamente ma ancora una bestia dietro al microfono. Il timbro acuto e “adolescente” non è andato perso per fortuna e mette la ciliegina sulla torta per un attacco thrash metal da ricordare. L’apertura si ha con la storica The Master Sleeps, ovvero primo brano del controverso When the Storm Comes Down per poi proseguire con Fork Boy, dall’album High. Il pubblico impazzisce sulle note della band che ci saluta con una semi-ballad drammatica e imbattibile dal nome di Escape From Within, pezzo di storia dall’album No Place for Disgrace.  

Momento per gli Artillery che si presentano sul palco con il novo cantante Søren Nico Adamsen, a sostituire il mitico Flemming Rönsdorf. L’immortale Into the Universe per aprire le danze del combo danese per la gioia dei thrashers del pubblico. Il ritmo è sostenuto e il singer ha una buona presenza scenica. In questo modo vengono sciorinati altri due classici come Khomaniac da By Inheritance e la mitica Terror Squad, dall’omonimo album del 1987. La valanga di riffs che i fratelli Stützer ci sparano in faccia è qualcosa di incredibile ed il pubblico alla fine della prestazione pare più che soddisfatto, come anche il sottoscritto a vedere un gruppo di “vecchietti” su tali livelli. Mezza delusione, invece, per quanto riguarda i Marduk. All’esplodere di Baptism by Fire si può chiaramente notare che il tiro di una volta è andato perso, complice anche i troppi cambi di line-up. Meglio sui pezzi più “atmosferici” come Materialized in Stone, in cui Mortuus ha la possibilità di esprimere meglio la sua versatilità vocale anche se i suoni sono a volte troppo poco potenti per una band come i Marduk. Volumi a dir poco devastanti per i Vader invece, icona del death che gioca in casa. La partenza é a mille con la grande Sothis. Doppia cassa triggerata, chitarre da far esplodere i timpani e tanta voglia di distruggere. Ecco la ricetta della band capitanata da Piotr "Peter" Wiwczarek. Purtroppo l’edizione di questo DVD ci propone solo due pezzi, dei quali il secondo è Reign Forever World. Prestazione maiuscola da parte di una band compattissima sia su disco che in fase live. 

Due pezzi recenti per i Satyricon: Now, Diabolical e K.I.N.G ovvero due tracce praticamente black ‘n’ roll penalizzate da suoni orrendi per le chitarre e la batteria. La band dal canto suo pare svogliata e fredda nei confronti del pubblico. Allora meglio rifugiarsi nel thrash metal ancora una volta, con gli Overkill più precisamente. La band di Bobby ci si palesa attraverso un ottimo gioco di luci ad introdurre Necroshine. Il pubblico è in visibilio e la band da parte sua sprigiona energia da tutti i pori. Ecco che presto si arriva a Rotten to the Core, passando per Bastard Nation e l’inno del gruppo, ovvero Fuck You. Questi bastardi sembravo proprio non voler invecchiare e noi ne gioiamo. Sempre una garanzia. Anche se non sono di mio gradimento, è lecito spendere due parole sulla buona prestazione dei Dillinger Escape Plan, band dedita ad un misto schizoide di influenze estreme e non. Il pubblico sembra apprezzare abbastanza ed è questo che conta di più, anche perché la band è carica come poche e tutti i membri si agitano a più non posso, anche se alla lunga la formula sembra fare non troppa presa, anche complice l’eccesiva “vena creativa” del gruppo. Neanche a farlo apposta, ci si rifugia nel thrash metal vecchio stile ancora una volta con i Megadeth. Certo, i pezzi qui proposti non provengono esattamente dal periodo migliore del gruppo ma sono comunque apprezzabili. La band risulta essere un tantino floscia in alcune parti, complice anche una presenza scenica scadente che crea una sorta di gelo intorno. Certo, una hit come A Tout le Monde è fatta per essere urlata a squarciagola ma oggettivamente anche un gruppo pop avrebbe potuto scriverla.  

In fin dei conti un DVD discreto, assolutamente non obbligatorio per un acquisto poiché di ombre ce ne sono molte e non ci presenta nulla di nuovo. Anche gli extras con interviste e i soliti backstage non sono nulla di che e il tutto serve solo come mera pubblicità di un buon festival, nulla di più, nulla di meno.   
 

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