Voto: 
7.3 / 10
Autore: 
Matteo Mainardi
Genere: 
Etichetta: 
Roadrunner Records
Anno: 
2006
Line-Up: 

- Brock Lindow - Voce
- Steve Holt - Chitarra
- Mick Whitney - Basso
- T. - Batteria


Tracklist: 


1. I'll Go Until my Heart Stops
2. Felt Through a Phone Line
3. On Any Given Night
4. Elysium
5. The Great Descent
6. Midnight Swim
7. Aurora
8. Will Pull This in by Hand
9. We Cannot Deny
10. Between the Anchor
11. The City Ignities

36 Crazyfists

Rest Inside the Flames

Ritorno alla grande dei 36 Crazyfists che, dopo il successo del loro primo album e seguente, si ributtano sul mercato musicale con questo terzo prodotto: Rest Inside the Flames. I pugni pazzi sono balzati sotto i riflettori di tutti quando hanno fatto sentire come fossero capaci di mischiare, in modo efficace e diretto, le influenze Metalcore con quelle più prettamente melodiche e, a brevi tratti, sincopate come i Biohazard.

Il titolo dell'album ci fa presagire la forte dose di brutalità da una parte e l'armonia dall'altra perché è vero che il fuoco brucia tutto quello che trova sul suo cammino ma, allo stesso tempo, ha sempre incantato tutti nel vederlo. L'inizio, quindi, è improntato completamente sul fattore impatto che, con I'll Go Until my Heart Stops, viene amplificato e approfondito nei passaggi intermedi dove ci si ferma tutti quanti, per ascoltare una sfuriata cadenzata di batteria e chitarre che riescono a creare una forte dose di ondata sonora. Ovviamente non mancano pezzi leggermente un po' più melodici, dove si cerca di migliorare gli aspetti armonici. Un esempio a riguardo, può essere The Great Descent, in cui vediamo che con l'impiego di accordoni lunghi e poco ritmici da parte delle chitarre, si cerca di rendere il suono più aperto e leggero che si possa. La voce, però, si conferma sempre per la sua forte inclinazione Metalcore che, negli urlati, riesce a buttare fuori scream taglienti e acuti. A conferma di questo, bisogna sentire assolutamente Elysium, perchè in questo brano vengono messi insieme tutti i particolari che hanno fatto dei 36 Crazyfists, un gruppo oggi conosciuto da molti. Sentiamo, quindi, chitarre serrate con batteria che passa da ritmi tirati con doppio pedale, ad altri più prettamente d'accompagnamento. La voce, ovviamente, continua a divertirsi a sprigionare tutta la sua rabbia con grida acute ma non fastidiose, anzi, modellate in modo da avere un effetto ancora più diretto. In questo album, però, alcuni caratteri portanti del gruppo che l'hanno reso celebre, vengono lasciati un po' da parte cercando, invece, di esplorare altre sonorità più inclini all'aspetto melodico e meno brutale o, comunque, duro ed "estremo". Midnight Swim può essere tranquillamente un esempio di quanto appena detto: le sonorità più serrate vengono attutite da attimi di melodico in cui il tutto rallenta per poi riprendere in modo ambiguo, ovvero una via di mezzo tra l'armonia e il casino vero e proprio. Uno dei brani più belli e diretti è, senz'altro, Will Pull This in by Hand, che ci sfodera un intramezzo da brivido dove lentezza e pesantezza vengono coniugati in modo esemplare, sprigionando rabbia e brutalità da tutte le parti ma, soprattutto, dalle casse del nostro stereo (ahimè!).

Possiamo dire che questo Rest Inside the Flames sia un progetto riuscito a metà, dove si cerca di allargare le proprie competenze anche in campi più inclini a un suono meno pesante e sgrezzo. A riguardo, bisogna dire che i 36 Crazyfist hanno senz'altro fatto un passo in avanti per quanto riguarda la tecnica e la costruzione delle canzoni che, in questo ultimo loro lavoro, sembrano più articolate e con molta più carne al fuoco. Potrebbe quindi essere un album determinante per loro, portandoli così a una perfezione ottimale per i prossimi album.

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