Voto: 
7.0 / 10
Autore: 
Corrado Penasso
Genere: 
Etichetta: 
Marche Funebre Productions
Anno: 
2010
Line-Up: 

 Nikolay Seredov - All instruments 

Tracklist: 

 1. Cold Winter Wind  09:15   


2. Your Life My Death  11:42   


3. Funeral Tears  08:30   


4. For You  11:39   


5. Без тебя  09:48

Funeral Tears

Your Life My Death

Tra gli ultimi arrivati in campo funeral doom metal troviamo la one-man band Funeral Tears dalla Russia. Nikolay Seredov è la mente che si cela dietro a questa creatura nata nel 2007 ed all’esordio discografico con questo Your Life My Death. Prodotto dalla Marche Funebre, il disco consta di cinque canzoni per una durata complessiva di cinquanta minuti. La confezione mi si presenta come uno slip-case molto curato per un prodotto musicalmente sicuramente non originale ma neanche malvagio, assolutamente.


Cold Winter Wind ci accoglie con una batteria dall’incedere ultra-lento ad accompagnare le chitarre che si gettano su linee soliste strazianti. La base è fornita dalle tastiere ad accrescere questa sensazione claustrofobica, ingigantita da un growl profondissimo anche se mai invadente. Alcune aperture leggermente meno oppressive sono da segnalare, tuttavia ben presto ci si ritrova immersi in lugubri passaggi che rievocano paesaggi spogli di qualsiasi forma di vita in questa marcia ossessiva degli strumenti. La registrazione dona molta profondità al sound ed è accostabile a quella utilizzata dai nostrani Void Of Silence, tralasciando implicazioni sulla similitudine degli stili. La successiva Your Life My Death non cambia le carte in tavola e affonda ancora una volta le radici nella lentezza assoluta di esecuzione, lasciando libero sfogo alle chitarre ed alle tastiere affinché l’atmosfera diventi catacombale al punto giusto. Il vocione sofferente si sfoga attraverso parole anch’esse pronunciate in modo lento, tra alcuni stacchi arpeggiati da parte della chitarra. Il doom etereo dei Funeral Tears colpisce nel segno e non ci lascia scampo.


Funeral Tears annovera nuovamente un sound espanso all’inverosimile e greve come pochi, ma a tratti anche melodico. Questa è la vera forza di questo progetto solista. Non inventa nulla di nuovo ma ciò che crea è di indiscussa qualità. Ci si avvicina alla fine di quest’effigie del malessere passando attraverso gli undici minuti senza respiro di For You e il suono della pioggia cadente di una funerea Без тебя, arricchita da sporadiche voci in tonalità pulita, dal mood veramente agghiacciante.


Ad inizio anni 90 i Paesi scandinavi dettavano legge in campo doom, ora invece le ultime generazioni di artisti che si cimentano in questo genere provengono sempre di più dall’est Europa, spesso con risultati lodevoli. C’è un senso di malessere crescente in quei posti e sembra che ci sia sempre più bisogno di esternare in qualche modo questa sofferenza interna. I Funeral Tears, pur non potendo essere annoverati come la next big thing in questo campo, ci sanno fare alla grande e riescono ad essere più che convincenti grazie anche a melodie in qualche modo memorizzabili in questa marea di desolazione.

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