Work Of Art
(Robert Sall)
di: 
Salvo Sciumè, Giada Albano
17/03/2008



 

Gli svedesi Work Of Art si affacciano nell’odierno panorama del rock melodico grazie ad Artwork, il loro promettente e bellissimo album d’esordio che li pone già come una possibile “new sensation” dell’AOR internazionale. Gli scandinavi ricamano melodie d’alta classe, plasmando un sound che sembra rifarsi principalmente allo stile dei Toto di metà anni ’80, non disdegnando soluzioni al confine tra rock melodico, prog/jazz e pop. A raccontare ai lettori di Rockline speranze ed aspettative di questa emergente band è il loro chitarrista Robert Sall.

S. S. - Ciao Robert. Ti faccio subito i complimenti per Artwork, proprio un album bellissimo, serio candidato ad album dell’anno nel suo genere! Puoi riassumerci la storia dei Work Of Art e presentarci la tua band?

Robert - Ho incontrato per la prima volta il nostro batterista Herman quando abbiamo cominciato a studiare musica insieme nel 1992. Herman aveva un combo funk/jazz al quale mi aveva chiesto di unirmi e li è dove ho incontrato il nostro cantante Lars. Era apparso ovvio che Herman, Lars ed io condividevamo un gusto musicale abbastanza diverso dagli altri e così abbiamo cominciato a lavorare più seriamente sul progetto “Work of Art”. A questo punto Lars suonava solo le tastiere e il compito di trovare un cantante competente era più difficile di quanto ci aspettassimo così la band in un certo senso era ad un punto morto. Dopo aver finito la scuola, ci siamo separati in diverse direzioni, ma non abbiamo mai perso l’idea di registrare come WOA perché abbiamo sempre intuito che la nostra musica aveva potenziale. Il tempo tende a volare, ma eccoci qua alla fine!

S. S. - Mi pare evidente che il vostro sound sia fortemente influenzato dai Toto di metà anni ’80, ma anche dai Chicago, specie in quelle lievi escursioni fusion/jazz, ed in misura minore dal “Lite AOR” dei Mr. Mister. Vi ritrovate in questa descrizione? E che ruolo hanno avuto queste band e più in generale gli anni ’80 nella vostra formazione artistica?

Robert - Certo, penso che tu abbia totalmente ragione! Quelle sono le nostre band preferite in assoluto. In futuro, queste influenze potrebbero diventare ancora più evidenti dato che ci piacerebbe aggiungere un po’ più del gusto “Westcoast” alla nostra musica per mixare un po’ di più il sound AOR

S. S. - Scarse invece risultano a parer mio le influenze di quello “Scandi-AOR” dei vari Treat, Glory o Dalton tipico della vostra area geografica. Come mai? O forse vi ritrovate anche in questa scena?

Robert - No, penso che tu abbia davvero ragione! Adoro tutti quei gruppi e anche band come Europe e Talisman, ma mi sono sempre piaciuti di più i gruppi americani come quelli che abbiamo citato nell’ultima domanda. Ciò che mi piace di più di queste band è che le loro canzoni hanno un’armonia più complessa e questo mi attrae molto! Inoltre, mi piace il fatto che usino di più le tastiere nei loro arrangiamenti che è ciò che proviamo a fare anche noi; infatti scrivo la maggior parte delle nostre canzoni con la tastiera.

S. S. - In ogni caso le soluzioni melodiche risultano sempre vincenti, le ho trovate di gran classe e gusto, spesso avvolgenti ed anche varie. Mi risulta che sei principalmente tu ad occuparti della stesura dei brani. Come nasce un vostro brano? Da cosa traete ispirazione? E di cosa parlano i vostri testi?

Robert - L’unica canzone che ci portiamo appresso dall’inizio è “Her only lie”. Poi, quando abbiamo riformato la band nel 2002, ho scritto “Why do I?”, “Lost without your love” e “Camelia”. In seguito ho continuato a scrivere di rado e non ho finito nessuna canzone fino al contratto dello scorso anno. Improvvisamente dovevo completare10 canzoni senza avere tempo. É stato un lavoro difficile ma eccitante. Durante le registrazioni, Lars ha scritto due canzoni, “Once in a Lifetime” e “Like No Other”. Per me l’ispirazione proviene dappertutto, certi giorni sono in vena e trovo tantissime idee, mentre altri giorni non mi viene in mente niente. Per quanto riguarda i testi cerco di crearli adatti a sostenere la melodia, in altre parole la musica è sempre al primo posto rispetto ai testi. Cerco sempre di scriverli in modo che calzino con il carattere della canzone.

S. S. - Il drumming di Furlin l’ho trovato preciso e fantasioso, mentre Lars Safsund ha una bella voce ed una buona estensione vocale. Parlaci un po’ dei tuoi compagni… Cosa puoi dirci di loro?

Robert - Dunque, ciò che mi piace di più riguardo al drumming di Herman , oltre al fatto che è un batterista grandioso, è che suona in modo davvero melodico. È anche un bravo compositore e penso sia per questo che suoni in modo così musicale. Suona davvero per sostenere la canzone e non per mettersi in mostra. Per quanto riguarda Lars, penso che abbia la voce migliore nell’ambito. Quando abbiamo cominciato con la nostra band, aveva fatto solo da corista, ma da allora si è trasformato in un cantate solista eccezionale. E continua a migliorare. Oltre a cantare in modo divino, ha assolutamente un modo fantastico di lavorare e dirigere in studio in tutti gli aspetti dal lavoro tecnico e il mixaggio alla produzione. Ha un ottimo orecchio per quello che funziona e quello che no, e noi due abbiamo un eccellente rapporto lavorativo in cui solitamente condividiamo la stessa visione musicale. Facciamo esattamente ciò che l’altro sta pensando senza scambiarci una parola.

S. S. - Le canzoni di Artwork sono tutte belle, tuttavia la mia preferita è “Camelia”. Non pensi sia quella che meglio rappresenti il sound dei Work Of Art? Quali sono invece i tuoi brani preferiti all’interno del vostro debut?

Robert - Le mie preferite sono “Why Do I?”, “Camelia”, “Once In A Lifetime” e “Peace Of Mind”. Penso che “Camelia” sia probabilmente una delle migliori che ho mai scritto. Secondo me è una canzone con un sound più “westcoast” che “AOR”, ma eravamo certi di doverla registrare perché piaceva molto a tutti noi.

S. S. - Anche i Toto intitolavano le loro canzoni con nomi da donna, voi avete fatto lo stesso con “Maria”. Ho saputo che la canzone doveva intitolarsi Sophia, è vero? Puoi raccontarci perché avete cambiato titolo?

Robert - Si, quando ho scritto il ritornello di “Maria”, nella mia mente risuonava “Sophia”, ma ho dovuto cambiarlo perchè pensavo che “Maria” suonasse meglio e inoltre ha un suono più ispanico.

S. S. - Mi sembra invece che la trascinante Why Do I? sia perfetta come opener, è stata una scelta voluta o del tutto casuale?

Robert - In realtà,quando ho scritto “Why Do I?” non mi sembrava che fosse meglio delle altre canzoni, ma quando abbiamo cominciato a registrarla, è presto diventato ovvio che avrebbe aperto il nostro demo o anche il nostro album.

S. S. - Altri brani che permettono di accostare il vostro sound e la vostra classe a Toto e Chicago sono sicuramente “Peace Of Mind” e “Like No Other”, soprattutto grazie ai leggeri e piacevoli innesti prog/jazz, e questo vi permette anche di variare la proposta. Cosa ne pensi di questa vostra caratteristica? Mi sembra si possa riscontrare anche in altri brani…

Robert - In realtà ho limitato la mia scrittura per non allontanarmi troppo dallo stile AOR. Penso ad “Artwork” come un album in stile AOR con un tocco di prog/jazz e questo si nota soprattutto in tracce come “Peace Of Mind” e anche di più in “Like No Other”. In futuro mi piacerebbe influenzare di più la nostra musica con quello stile, ma dato che è il nostro primo album ci è apparso più saggio non andare troppo fuori rotta. Ho già pronto un album degno dello stile dei Toto di “Seventh one” e dei Chicago, ma penso che quelle canzoni potrebbero essere un po’ troppo leggere per i WOA. Ad ogni modo, spero un qualche giorno di avere l’occasione di registrarle, e sarebbero apprezzate dai fan del prog/jazz come le tracce di “Artwork” da quelli dell’AOR.

S. S. - Sempre parlando di varietà, ci sono state canzoni da voi concepite in quest’ottica? Personalmente ho trovato un flavour più moderno in “Cover Me” e una certa particolarità in “Whenever U Sleep” ad esempio… Cosa puoi dirci a tal proposito?

Robert - In realtà “Cover Me” non era destinato per i WOA, ma agli altri piaceva molto e avevamo bisogno di canzoni, perciò l’abbiamo registrata per il nostro album. Comunque l’idea della canzone non era di provare a darle un sound più moderno, ma piuttosto di avere una canzone basata di più sugli arrangiamenti fatti con la chitarra che su quelli fatti con la tastiera, e di dare un tono più “heavy” all’album. Quando hai 12 canzoni nella track list, penso sia molto importante essere vari nelle composizioni!

S. S. - Once In A Lifetime è suggestiva e pop-oriented, altro bel brano. Quindi vi ritenete soddisfatti da quanto fatto anche relativamente al capitolo ballad? O pensate forse di poter fare di più?

Robert - Penso che “Once In A Lifetime” sia una delle punte di diamante dell’album e adoro il fatto che si integri bene con le altre canzoni, ma allo stesso tempo suonando come una canzone che potresti sentire oggi alla radio. Lo stesso vale per “Camelia”

S. S. - Come mai avete scelto questo moniker? L’ho trovato molto adatto per una band AOR…

Robert - Il nome della nostra band ci segue sin dall’inizio. Quando avevamo 16 anni, pensavamo fosse il nome che “spaccava” di più per il gruppo e penso tuttora sia un nome perfetto per il genere AOR. Non sono troppo certo che anche oggi avremmo scelto lo stesso nome e ciò non vuol dire in modo pretenzioso che consideriamo la nostra musica un’opera d’arte. è semplicemente un gran bel nome!

S. S. - Attualmente gran parte delle migliori proposte Hard Rock ed AOR arrivano quasi esclusivamente dall’area scandinava. Come te lo spieghi? A cosa si deve tutto questo fiorire di artisti che si cimentano in questi generi nella vostra zona?

Robert - Ci sono moltissime persone piene di talento nella nostra zona e penso che qui molti giovani musicisti siano ispirati proprio da questo perciò vogliono diventare i più bravi possibile. Inoltre penso che gli scandinavi siano sempre bravi a scrivere musica con grandi melodie, è una dote che ci scorre nelle vene!

S. S. - Qual è la tua personale idea dell’attuale scena rock in senso lato? Cosa ascolti e quali band apprezzi?

Robert - Temo di non sentire molte rock band dei giorni nostri. Continuo a scavare nei vecchi album per quello stile e in cerca di musica nuova, preferisco maggiormente artisti come John Mayer e Gavin Degraw. Ci sono anche un paio di nuovi artisti pop svedesi molto bravi che sto approfondendo proprio in questo periodo.

S. S. - Quali sono i prossimi progetti dei Work Of Art? Avete già altro materiale? State pensando ad un tour?

Robert - Abbiamo cominciato a provare e a sperare di ricevere l’opportunità di poter suonare la nostra musica dal vivo. A seconda di quanto successo avrà quest’album, dovrei ricavare il tempo di cominciare a lavorare sul secondo; ad ogni modo non siamo di fretta, vogliamo innanzitutto goderci questo.

S. S. - Come è stato accolto finora il vostro debut? Soddisfatti?

Robert - Siamo più che soddisfatti riguardo le recensioni del nostro lavoro. In gran parte sono state molto positive e allo stesso tempo capisco chi ha detto che siamo un pò troppo leggeri per essere una band AOR. Penso che il nostro sound sia qualcosa tra lo stile AOR e prog/jazz e speriamo che i fan di entrambi i generi trovino qualcosa per cui apprezzare il nostro album.

S. S. - Per finire una domanda cattiva. Non pensi che questa influenza dei Toto possa rischiare di diventare ingombrante e quindi penalizzarvi? Ricercherete una maggiore originalità del vostro sound o per voi va bene così?

Robert - Capisco che certe persone pensino che abbiamo lo stesso sound dei Toto perchè in realtà è abbastanza simile e inoltre sono sia il nostro gruppo preferito sia i nostri idoli. Comunque non capisco perché una bella canzone non possa essere considerata tale solo perché ha una certa assonanza con i Toto. Noi ci concentriamo sempre sulla canzone. Per quanto ci riguarda, amiamo arrangiare le canzoni con un sound simile al loro, ma è solo perchè non abbiamo l’opportunità di farlo in nessun’altto dei nostri progetti musicali. C’è da tenere a mente che per 10 anni abbiamo considerato “Work Of Art” come un progetto parallelo, e anche oggi suoniamo soprattutto un genere musicale totalmente diverso da quello dei Toto. Dato che mi hai fatto una domanda perfida, forse posso darti anch’io una risposta perfida;-) Penso infatti che molte band suonerebbero come i Toto se solo sapessero come fare. Non è una cosa che puoi fare per imitazione ed io sono davvero orgoglioso che in qualche modo assomigliamo a loro. Detto questo, so che non siamo niente paragonati ai Toto, ma bisogna pur provarci!;-)

S. S. - E’ tutto, grazie Robert e auguri per il futuro!

Robert - Grazie per aver chiesto di poter parlare con me! Lo apprezzo molto!

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