Underwell
(Marcello e Max)
di: 
Edoardo Baldini
19/05/2007



 

RockLine.it incontra gli Underwell, gruppo pavese che propone un genere a cavallo tra Metalcore, Emo e Screamo. A parlare della realizzazione dell'EP di debutto e dei progetti futuri sono il cantante Marcello Costante e il batterista Massimo Palmirotta...


E.B. - Ciao ragazzi, benvenuti su RockLine.it! Prima di tutto vi chiederei di presentare la band ai nostri lettori.

Marcello - “Siamo gli Underwell” è l’unica presentazione che possiamo fare della band in questa sede, il resto lo potete vedere solo sul palco!

Max - “Siamo gli Underwell, vieni a sentirci e ti stupiremo!”; siamo sei ragazzi con tanta passione e voglia di fare, ti aspettiamo al nostro show!

E.B. - So che il nome Underwell ha origine dal fatto che all’inizio della vostra attività non avevate trovato un batterista abbastanza valido. Dato che questo problema è ormai stato superato, come spiegate il moniker Underwell?

Marcello - In realtà quel significato è solo una sfumatura. Underwell è tutto ciò che continui a cercare e a inseguire senza stancarti mai, non importa quante volte fallisci, non smetterai mai!

Max - Che dire…ha già detto tutto Marcello; il nome Underwell collegato al significato di “non mollare mai” sottolinea ulteriormente la nostra voglia di arrivare in alto, sempre con umiltà e impegno.

E.B. - So che state lavorando alla stesura del primo EP autoprodotto. Come procede il processo di song-writing e come si sviluppa il vostro metodo di composizione?

Marcello - Sì, stiamo cercando di entrare in studio appena possibile. L’entrata nella formazione di Andrea ha allungato leggermente i tempi ma allo stesso tempo ora stiamo lavorando molto più in fretta e meglio. Penso che per fine giugno avremo abbastanza materiale pronto per l’EP. Per quanto riguarda il metodo di composizione partiamo da un’idea di base e la sviluppiamo musicalmente e con improvvisazioni vocali che prendono forma di volta in volta fino a diventare linee vere e proprie. A quel punto arrivano i testi.

Max - L’EP è un traguardo molto importante per il gruppo, insomma il prodotto che rispecchia “l’anima musicale” della band. Cercheremo di entrare in studio il più presto possibile. Dobbiamo ancora definire quali pezzi includere e quali escludere nell’EP; l’entrata nella band di un’altra chitarra ha dato modo di trovare nuove idee, modificare, abbellire le songs con armonizzazioni di ogni tipo. Il song-writing parte sempre da quello che può essere un riff piuttosto che una ritmica; al termine della stesura “base” della song si lavora su tutte le rifiniture. In fine i testi.

E.B. - Di cosa trattano i testi delle vostre canzoni? Volete evolvere un concept o le liriche sono separate come temi da brano a brano?

Marcello - Per ora i testi parlano soprattutto di amore e sono indipendenti l’uno dall’altro. Però stiamo pensando da un po’ sia di sviluppare nuovi temi, sia di lavorare sulla base di un leitmotiv per comporre i prossimi testi. Questo risulterà sicuramente nell’EP.

Max - Sicuramente l’apertura mentale della band ed in particolare dei cantanti porterà sicuramente a sviluppare nuovi temi (tipo “Sex drug and rock ‘n’ roll”, chi lo sa!). Più avanti non è da escludere la realizzazione di un concept album, tutto è possibile.

E.B. - Ascoltando i vostri brani si può notare che accanto al Metalcore che proponete ci sono anche influenze Emo o Screamo. Cosa potete dire a riguardo? Quali sono le vostre principali influenze?

Marcello - Io ascolto ogni tipo di musica e penso che questo influenzi il mio modo di comporre. Per il genere non saprei dire, non mi sono mai preoccupato di che forma e colore “dovessero” avere le mie emozioni, la musica che faccio le racchiude tutte per me e di conseguenza lascio che sia libera senza limitarla in un contenitore. Porre etichette spetta ad altri, penso. A me non verrebbe bene.

Max - Non partiamo con un’idea predefinita di quello che deve risultare essere il nostro genere; io ascolto qualsiasi tipo di musica e questo si avverte del resto nelle songs com’è giusto che sia. Ognuno all’interno della band ha preferenze musicali di un certo tipo e forse questo aiuta tantissimo la band a sperimentare nuove idee. Non mi identifico per ora in nessuna categoria precisa di “Metal”. Più avanti ne riparleremo!

E.B. - Come definireste il vostro impatto live? Qual è il vostro punto di forza e quale quello di debolezza secondo voi?

Marcello - Fin dall’inizio abbiamo scelto di unire la musica ad altri elementi artistici come il make-up e l’abbigliamento. Penso che questo sia molto d’impatto dal vivo. Mi piace cercare di coinvolgere il pubblico e di lasciare un segno dentro alcuni di loro e mi sono accorto che quelli che non vengono subito catturati dalla musica si avvicinano a noi grazie al nostro impatto scenico.

Max - Il nostro impatto live coinvolge tantissimo sia dal punto di vista scenico che musicale, un misto di potenza musicale e melodia, lo spettacolo è garantito. Difetti? Non rientra nel nostro vocabolario! Cerchiamo sempre di ottenere il meglio dai live con buoni esiti.

E.B. - Pensate che prossimamente sarete impegnati in una costante attività live o vi prenderete una pausa per concludere la realizzazione dell’ep?

Marcello - Faremo entrambe le cose: cercheremo di presentarci il più possibile dal vivo ma lasciando qualche settimana di pausa per quando entreremo in studio.

Max - Sì, promuovere entrambe le attività con il massimo impegno

E.B. - Il vostro look on stage ricorda parecchio quello degli americani Mudvayne: siete d’accordo? Cosa rappresenta per voi questa formazione e che cosa volete trasmettere con il vostro look?

Marcello - Penso che i Mudvayne siano uno dei tanti gruppi che hanno scelto questo tipo di approccio estetico, i Kiss avevano fatto scuola molto prima di loro e gli Slipknot con le loro maschere in lattice hanno solo dato un’altra sfaccettatura della stessa forma di espressione per come la vedo io. E questi sono solo i più conosciuti. Essere accostati ai Mudvayne mi fa piacere, sono un gruppo che stimo molto. Il nostro look sta a significare che vogliamo dare al nostro pubblico qualcosa di più di sole note. Per noi il make-up e gli accessori scenici sono un modo di comunicare la nostra volontà di rendere sempre più completo il nostro spettacolo.

Max - Il fatto che il make-up ricordi i Mudvayne mi fa molto piacere, sono un gruppo che stimo tantissimo. Il nostro è uno show che cerchiamo di rendere il più completo possibile non solo dal punto di vista delle “note” ma anche da effetti scenici che attraggono sicuramente i più curiosi, quelli meno interessati al nostro genere.

E.B. - Pensate che il vostro stile cambierà radicalmente in futuro o continuerete sulla scia dei brani finora composti?

Marcello - Per ora sono molto soddisfatto del nostro sound, ma non voglio limitarmi, sono sicuro che cresceremo ancora molto e sapremo sviluppare sempre qualcosa di nuovo e fresco.

Max - La nostra maturazione musicale è in pieno sviluppo, non ci limiteremo a restrizioni musicali di alcun tipo. Vedremo cosa ci riserverà il futuro!

E.B. - Non appena farete uscire l’ep di debutto creerete un sito internet per promuovervi o rimarrete ancora vincolati al comodo strumento del MySpace?

Marcello - Non appena avremo l’EP pronto lo promuoveremo con tutti i mezzi possibili quindi date, sito, MySpace, Purevolume, LastFM ecc…

Max - La tecnologia ci ha sempre sostenuti per diffondere la voce degli Underwell; la sfrutteremo al massimo con qualsiasi mezzo di promozione riterremo efficace.

E.B. - Da quali background musicali provenite? Avete altri progetti oltre agli Underwell?

Marcello - Veniamo tutti da background molto diversi e penso che questo ci permetta di essere molto vari come proposta. Al momento non ho altri progetti perché preferisco concentrare tutte le mie energie in questo, alcuni di noi suonano anche in altre band invece

E.B. - Come descrivereste lo scenario musicale della vostra città, Pavia?

Marcello - Qui i musicisti partono rassegnati a suonare in un contesto microscopico e con pochi ascoltatori, penso che sia un approccio sbagliato che porta a suonare in modo quasi svogliato. Noi suoniamo sempre come se fossimo davanti a centomila persone, in qualsiasi contesto, anche perché chi viene a sentirci in un posto “sfortunato” si merita lo stesso show di chi viene a sentirci in locali più gettonati.

Max - Pavia, per come l’ho sempre reputata musicalmente, fornisce poche possibilità di esibirsi e tanto meno di affermarsi; i giovani talenti sono soppiantati dai “grandi” ormai al termine di una carriera musicale. A maggior ragione vi sono pochi spazi per chi ama il rock con tutte le sue sfaccettature. Mi candiderò per l’assessorato al rock, state tranquilli ragazzi!

E.B. - Grazie per la vostra disponibilità e in bocca al lupo per il futuro. Potete concludere l’intervista come preferite. Un saluto da RockLine.it!

Marcello - Grazie a voi. Saluto tutti i lettori di RockLine.it e spero di vedervi tutti insieme sotto al palco! Stay Rock!

Max - Grazie RockLine.it per la disponibilità e l’interesse. Vi aspettiamo numerosi! Rock On!

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