Stateless
(Chris James e David Levin)
di: 
Alessandro Mattedi
09/09/2007



 

Gli Stateless sono una delle novità in ambito alternativo di questo 2007 che hanno riscosso più successo fra il pubblico e la critica. Il passaparola che si è fatto sull’omonimo esordio degli inglesi è stato molto insistente, al punto che l’aspettativa venutasi a creare per il full-lenght è cresciuta in maniera considerevole nel periodo precedente la pubblicazione del disco, e adesso che il loro piacevolissimo disco è uscito già da un po' di tempo RockLine.it può cogliere l'occasione per intrattenere qualche domanda con il gruppo...

A.M. - Siamo qui con Chris e Dave degli Stateless, uno dei più recenti gruppi nel vasto calderone musicale inglese. Il loro omonimo debutto è un piacevole ed interessante inizio per la loro carriera, e siamo qui con loro appositamente per parlarne. Benvenuti su RockLine.it! Allora, iniziamo con alcune domande banali ma canoniche: il significato del vostro nome, la nascita del gruppo, le impressioni che avete avuto nel periodo successivo alla pubblicazione del disco. E, ultimo ma non meno importante... qual è l'approccio generale quando iniziate a scrivere una canzone? Cosa cercavate quando avete composto Stateless?

Dave - Il nostro nome significa che siamo per l'appunto Stateless (senza stato, N.d.R.), senza alcun vincolo e regola, è come essere musicalmente senzatetto... la nostra band nacque a Leeds, probabilmente quando io, Dave e Justin iniziammo a fare jam con canzoni dei Rage Against The Machine fra le lezioni, eravamo amici già da scuola e così siamo in questa situazione già da molto tempo! ... la vita è stata benevola successivamente alla release, attualmente non facciamo altro che amare la musica, suonare un sacco... ed è proprio bello sapere che l'album si sta diffondendo e sta raggiungendo le persone, abbiamo un mini-tour europeo in arrivo a settembre ed una delle date è al Nextech Festival di Firenze! Quasi non ce la faccio ad aspettare di venire e suonare in Italia, sono un grande fan delle ragazze italiane! Il nostro album è ispirato da molte cose: sogni, incubi, rabbia, amore, è tutto lì dentro. Non facciamo altro che musica che esprima il modo in cui ci sentiamo a quel punto ed in quel momento, come ho già detto non ci sono regole o pianificazioni, semplicemente andiamo avanti e vediamo dove arriviamo...

Dave - Stateless significa che che non ci possono rinchiudere in un qualsiasi contenitore musicale. Se uno ci prova gli mordiamo le dita. Non cerchiamo di adattarci ad una scena, o di comporre in un certo stile. Semplicemente prendiamo un'idea e ci lanciamo a capofitto su di essa e vediamo dove finisce.

A.M. - Adesso parliamo del ruolo di gruppi come Radiohead e Coldplay nella musica degli Stateless. Molti recensori menzionano queste due band come una grande influenza nel vostro stile, soprattutto nella voce di Chris James che viene accostata a quella di cantanti come Thom Yorke (ma anche Jeff Buckley è spesso menzionato). Cosa ne pensate di questo paragone, vi sentite soddisfatti per un tale collegamento con gruppi così importanti, o preferireste essere considerati slegati da loro, cosicché possiate liberamente evolvere la vostra musica vicino ad uno stile unico?

Chris - Non me ne preoccupo molto, non mi concerne in qualsiasi modo. Cerco costantemente di allenare la mia voce e migliorare come cantante, di consequenza nessuno al mondo conosce la mia voce più di me stesso e perciò non mi interessa molto di cosa dicono le altre persone. So cosa faccio e cosa non mi piace a riguardo, e so come vorrei che la mia voce fosse, ma sono molto ambizioso e probabilmente non sarà mai come voglio. In ogni caso succede sempre. Ogni nuovo cantante viene paragonato ad altri cantanti, è semplicemente così che funziona, ecco. Sono soddisfatto così, non mi preoccupo.

Dave - Chris James assomiglia a Chris James. La sua voce è incredibile. Tutti noi stimiamo tantissimo Thom Yorke ed è figo che la gente paragoni Chris a lui, ma sono di due pianeti diversi: Thom viene dal Pianeta Miserabile, Chris dal Pianeta Stateless. E chi è Chris Martin (cantante dei Coldplay, N.d.R.)? Io non l'ho mai sentito nominare, eh eh.

A.M. - Inoltre, viene attribuito al cosiddetto movimento trip hop un ruolo molto grande come influenza nella vostra musica, e canzoni come Exit e Bluetrace hanno diverse connessioni col genere. Al di là del fatto che molti gruppi trip hop dicono che questo nome è inutile, è giusto un tale accostamento? E quanto è importante il genere nel vostro personale bagaglio di influenze?

Chris - Adoro molti acts del cosiddetto movimento trip-hop, in particolare i Portishead, Tricky, DJ Shadow e i Massive Attack. Ero solito ascoltarli un sacco di tempo negli anni '90. Però, ho ascoltato anche tonnellate di altra musica da allora. Così non direi che è ancora una grossa influenza, anche se lo era. Comunque io penso che tutto ciò che ascolti ti influenzi, e noi ascoltiamo un putiferio di musica. Dunque è riduttivo dire che la nostra influenza principale sia il solo trip hop. Se ascolti musica, troverai moltissime influenze in noi. E' un grosso crogiolo.

Dave - Molti degli album della scena trip-hop degli anni '90 sono fra i miei preferiti di sempre. Fu una delle migliori "scene" che il Regno Unito abbia mai prodotto. Ma le cose sono cambiate da allora. Gli Stateless sono nati diverso tempo dopo che la scena trip hop era passata. Così, yeah, probabilmente in noi ci sono delle influenze dal trip hop, ma è stato tutto portato nel futuro e mischiato con vagonate di altra merda figa.

A.M. - Non possiamo ignorare DJ Shadow, poiché nel suo album Chris James prese parte come ospite in due sue canzoni (e più tardi nel suo tour). Cosa potreste dirci di questa esperienza e del ruolo che DJ Shadow detiene nel gruppo?

Chris - Quell'esperienza fu nient'altro che un cambio di vita. Lui è uno dei miei produttori preferiti ed ero solito ascoltare Endtroducing tutto il tempo in cui ero alle superiori, così incontrarlo fu davvero uno sballo. E' davvero un ragazzo amabile, era davvero facile lavorare con lui. E poi conosce così tanto la musica che è come un'enciclopedia musicale che cammina, tanto che non potevi aiutare ma soltanto imparare cose e ricevere ispirazione dallo stare attorno a qualcuno come lui. Inoltre non vedo l'ora di ascoltare cosa farà in seguito con la sua musica.

Dave - DJ Shadow è una leggenda ed un supereroe. Ci raccolse sotto le sue ali e ci insegnò alcuni dei suoi super poteri. Scommetto che può volare. L'abbiamo supportato nel suo tour britannico e fu incredibile. Ci divertimmo così tanto ed imparammo altrettanto. Lui vive e respira la musica e la conosce tantissimo. Una volta mentre stavamo andando a pranzo gli raccontai che avevo rubato ogni suo beat da Entroducing, la sua reazione fu fighissima. Guardarlo mentre ci osservava dal lato dello stage era davvero entusiasmante. E' una leggenda.

A.M. - Forse nel futuro sarà un'ospite per un album degli Stateless, così come fece Chris James?

Chris - E‘ possibile, sarebbe un grandissimo piacere lavorare ancora con lui. Abbiamo discusso molte idee a proposito di un'ulteriore collaborazione nel futuro, così vedremo se andrà così.

Dave - Può fare il tè nello studio! Haha.

A.M. - Potreste raccontarci alcune altre influenze nel vostro progetto? Ho, per esempio, notato diverse cose interessanti, come il finale jazzato di Bluetrace (mi fa ricordare una canzone, The National Anthem dei Radiohead, anche se nel complesso le canzoni sono differenti), o il tocco della band francese Air nelle atmosfere di Inscape... ed è impossibile ignorare il violino in Language. Senza dubbio la vostra musica è ricca di diverse "tinte" lungo ciascuna canzone.

Chris - La tromba di Bluetrace fu improvvisata da uno straordinario trombettista di nome Richard Turner, eravamo in studio e sapevamo che volevamo semplicemente che il brano finisse nel più completo caos e casino, così urlammo tutti a Richard qualcosa tipo "fai qualcosa di pazzo, qualsiasi cosa, basta che perdi la testa!" e fummo fortunati: è davvero talentuoso, in un solo passaggio la perse sul serio e fece un assolo folle, era perfetto. Iniziammo a saltare tutti intorno dalla gioia quando lo ascoltammo... non tutti i musicisti possono farlo. Seguiamo solo i nostri istinti quando facciamo la nostra musica, le nostre influenze vengono dal nostro subconscio, non cerchiamo mai di utilizzare deliberatamente un'influenza. Lasciamo solo che sgorghi fuori naturalmente e cerciamo di divertirci con essa. Fondamentalmente ce ne occupiamo finché non suoni bene. Quando eravamo in studio, ci sentivamo come ragazzini in un negozio di dolciumi.

A.M. - E a proposito del "mood" di quest'album? Le vocals di James sono morbide e leggere, e combinate con le atmosfere malinconiche del disco possiamo ascoltare un full-lenght che è sicuramente emozionante e gradevole. Ma esattamente, cosa cercate di mettere in ogni vostra canzone, riguardo il loro umore, il loro carattere?

Chris - Il carattere è determinato da cosa cerchiamo di dire in ogni canzone. Se è una canzone rabbiosa, la suoniamo aggressivamente, se è una canzone sognante, sarà un po' più eterea. Ma ancora una volta non è realmente pianificato, è solo istintivo.

Dave - A volte siamo entusiasmati, a volte arrabbiati, a volte siamo felici, a volte siamo tristi, a volte siamo "eccitati", a volte siamo stanchi. Quando ascolti l'album ascolti tutto ciò.

A.M. - Questo può essere connesso anche ai vostri testi: a proposito di ciò che ci mettete, cosa cercate di comunicare con essi, qual è la loro importanza nel vostro songwriting e nella vostra musica in generale.

Dave - I testi sono molto importanti per me. Sono importanti anche per gli altri ragazzi. Con ogni canzone cerchiamo di comunicare qualcosa di differente, perciò non ci sono strutture prestabilite. L'unica regola che direi di avere è che i testi per me devono significare qualcosa, li scrivo a proposito di qualche esperienza particolare o soggetto e cerco di trasmettere come mi fanno sentire attraverso le parole e il modo in cui le canto. Non è bello secondo me cantare solo qualcosa che suoni figo, deve esserci qualcosa dietro le parole, un significato più profondo. Tuttavia, sebbene non mi piace sempre spiegare cosa un testo rappresenti per me perché a volte è troppo personale, penso anche che una parte del piacere d'ascoltare un album sia l'interpretare i testi alla propria maniera e relazionarli a qualcosa della propria vita. Queste sono le canzoni che amo di più, quelle in cui sento una profonda connessione personale. Mi seccherebbe sapere esattamente di cosa parlano, nel caso mi rovinasse le idee che mi sono fatto. Ho le mie interpretazioni e mi piace così. Spero che sarà lo stesso con il nostro album per le altre persone.

A.M. - Penso che la melodia e le atmosfere sono davvero importanti nella vostra musica, ma la sezione ritmica è davvero incisiva: David Levin è dinamico e sicuro nel suo ruolo, sembra davvero avere un gran talento. Quanto pensate sia importante per gli Stateless?

Chris - Dave è davvero importante per il gruppo, anche se detesto dirlo perché poi si monta la testa!! Il ritmo è incredibilmente importante per noi, ascoltiamo tonnellate di musica condotta dai beat, e le ritmiche sono la spina dorsale di tutta la musica. Spendiamo sempre un sacco di tempo nell'assicurarci che i beats siano esatti. Anche Kidkanevil è un completo guru del beat il che aiuta, e Rod (altri due membri del gruppo, ndr) ha appena ottenuto una nuova drum machine... siamo tutti abbastanza impegnati in beats e ritmi e siamo davvero fortunati ad avere un grande batterista per farli esplodere! E più il tempo passa, più migliora. Se pensi che i beats siano buoni ora... aspetta ancora di vedere.

Dave - Chi?

A.M. - Cosa ne pensate della scena musicale inglese al giorno d'oggi? Credete che il vostro disco sia in grado di emergere in un paese dove i gruppi crescono come funghi, o preferireste piuttosto una maggiore discrezione, ed essere semplicemente una band onesta che suona la sua musica, non importa quale sia il responso di critica e pubblico?

Chris - Ci siamo sempre sentiti al di fuori dei trend nella scena musicale britannica. Ci chiamiamo Stateless, ma forse Sceneless sarebbe più accurato. Penso ci siano così tanti gruppi qui in Inghilterra con jeans attillati, camicia incravattata e capelli pettinati lateralmente che:
1. sembrano tutti uguali
2. suonano prevalentemente la stessa cosa.
Questo potrebbe essere considerato figo da qualcuno, ma nel mio mondo, sono in larga parte schifezze. Va per la maggiore oggi, sarò finito domani. Dipende completamente dalla moda che gira attualmente... non fraintendermi, a me piacciono i vestiti! Mi piacciono davvero. Ma non è il modo in cui voglia vendere la nostra musica, voglio che la gente compri la nostra musica perché sono dentro ciò che facciamo e adorano le canzoni e i nostri arrangiamenti... la nostra musica è onesta e continuerà a fare musica nel modo in cui vogliamo farla incuranti di quale sia la moda attuale. Anche se abbiamo del nuovo materiale che suona più o meno stile "Nu Rave" ad essere sinceri... oh sto scherzando, diavolo, neanche per sogno.

Dave -“Gruppi che crescono come funghi…”, haha, mi piace! Yeah, come Chris ha detto, non siamo un gruppo "di una scena" e questo nel Regno Unito puù essere in qualche modo duro perché la gente non sa dove metterti. Ma non ce ne fotte nulla. Siamo felici di non appartenere ad una scena modaiola. Per noi, ciò che conta è la musica. Non cerchiamo di essere simili ad altri gruppi o a vestirci come loro. Abbiamo iniziato una nuova scena, si chiama "scena Stateless" e attualmente vi appartiene una sola band. Al momento, i Middleman possono unirsi alla nostra scena. Sono il mio gruppo preferito in Gran Bretagna. Teneteli d'occhio.

A.M. - Una domanda che facciamo spesso: cosa pensate dell'Italia? Non solo riguardo la musica e le esperienze live del nostro paese.

Chris - Mi piacciono le ragazze italiane, mi piace il cibo italiano, è un Paese bellissimo, il tempo è buono, infatti potrei anche trasferirmici. Il già citato show a Firenze del 21 settembre sarà il nostro primo spettacolo in Italia, spero di vedervi lì! Grazie per l'intervista e tanti auguri!

Dave - Amo l'Italia; ero lì per gli MTV Awards alcuni anni fa e fu davvero un periodo eccitante. Una volta avevo un sogno, ero nella nazionale di calcio italiana! Avevo appena segnato un calcio di rigore contro il Brasile. Forse un giorno accadrà... ah, e amo il cibo italiano e le ragazze anch'io. Spero proprio ci saranno un sacco di cibo e ragazze al nostro spettacolo a Firenze!

A.M. - L'intervista ha raggiunto la fine. Grazie mille davvero per averci dato l'occasione di chiedere qualche domanda e per averci risposto. Potete terminare l'intervista come volete. Arrivederci!

Dave - Grazie, speriamo di vedervi a Firenze. Arrivederci!

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