Poison the Well
(Chris Hornbrook)
di: 
Marco Lorenzi
01/05/2007



 

Giunti dalla Florida alla quarta pubblicazione con Versions, i Poison The Well, diventati uno dei gruppi Emocore più celebri del panorama, rilasciano un'intervista a RockLine.it per parlare sia dell'ultima opera che dei progetti futuri attraverso il batterista Chris Hornbrook...




M.L. - Ciao Chris! Comincia col descrivere la vostra esperienza musicale fin dalle origini. Che cosa ha portato a farvi suonare assieme?

Chris - Ryan ed io eravamo in una band in un periodo precedente alla formazione dei Poison The Well. Cominciarono, lui e la nostra prima voce, una incarnazione di quella che sarebbe stata poi la band e Ryan mi chiese se fossi interessato a suonare con loro. Jeff suonava in un altro gruppo del posto e allo stesso tempo ci trovammo con due cantanti. Quando il nostro secondo vecchio cantante decise di abbandonare, il ragazzo che aveva contribuito a formare la band con Ryan chiese a Jeff di unirsi. Questa è la nostra storia.

M.L. - Version è il vostro ultimo disco in studio, con una struttura particolare ed un background musicale piuttosto variegato. Il tutto è un po’ diverso dalle vostre ultime produzione: come descrivete questa mutazione?

Chris - Semplicemente è cambiato come ogni cosa cambia continuamente nel corso di una vita. Nulla può rimanere in una situazione statica senza che qualcosa, prima o poi, giunga a modificarne l’essenza. Noi amiamo evolverci e creare nuove situazioni con la musica. Siamo musicisti e songwriters, non dimentichiamolo: ogni cosa, fatta da noi, è in continua evoluzione e in cammino verso il futuro.

M.L. - Tuttavia, alcuni dei vostri fans hanno paragonato Versions ai vostri album precedenti. Che cosa pensi della differenza che intercorre tra il vostro ultimo disco e gli altri?

Chris - E’ una questione piuttosto interessante perché sento Versions vicino ai nostri dischi precedenti se non altro per il fatto che puoi dirci di suonare e questo suona ancora come i vecchi Poison The Well. Al di là di tutto, comunque, penso che quest’ultimo disco presenti anche momenti di divergenza rispetto al passato, ma paragonarlo a qualche cosa di ciò che abbiamo fatto tempo addietro è un po’ come paragonare le mele alle arance.

M.L. - Come descriveresti l’evoluzione del vostro suono negli ultimi anni?

Chris - Penso che i Poison The Well siano diventati più eclettici e una band per così dire più dinamica. C’era in passato e c’è tuttora qualche cosa in più dell’idea di essere una band che fa musica ed ha scelto di evolversi seguendo una precisa direzione scelta. La cosa fondamentale, comunque, è che noi tutti dobbiamo essere felici di quello che facciamo e della musica che continuiamo a creare.

M.L. - Qualcuno vi ha definiti vicini ad un suono etichettabile come Emotional Metal. Che cosa pensi di questa definizione?

Chris - Non mi piace seguire l’onda di queste terminologie. Di Screamo, Fashion core o altre sciocchezze non me ne importerà mai nulla. Qualsiasi cosa potrebbe andare bene, oppure no.

M.L. - Tornando al vostro ultimo disco, che cosa vi ha ispirato maggiormente nella creazione di Versions? Perché avete scelto questo titolo?

Chris - Molte cose andrebbero dette per spiegare che cosa ha portato al mio contributo in questo disco. Il titolo, per me, sembrava davvero appropriato. Sento i tre anni e mezzo passati prima dell’uscita di Versions come un periodo in cui la band ha attraversato momenti altalenanti, con più “versioni”, appunto, della stessa band. Con Ryan, Jeff ed il sottoscritto a costituirne il nucleo fondamentale.

M.L. - Cambieresti qualche cosa se potessi tornare indietro e registrare il disco di nuovo?

Chris - Certo! Puntualizzo però che cambierei qualche piccola cosa, ma non metterei mano a qualche cosa di più grande e significativo. Comunque, anche dopo aver finito di registrare le canzoni, quando suoniamo dal vivo cambiamo continuamente piccoli dettagli per rendere la forma delle canzoni stesse ogni volta più interessante.

M.L. - Puoi scegliere una canzone che ritieni più rappresentativa di altre tra le tracce del disco?

Chris - Potrei prendere la traccia d’apertura. Letter Thing anticipa quello che sarà poi il contenuto del disco intero. Ma allo stesso modo penso anche che sia un po’ azzardato prendere una sola canzone per rappresentare un disco intero, tante sono le sfumature e le direzioni differenti che il full-lenght presenta nel suo decorso.

M.L. - Versions è uscito sotto Ferret Records. Perché avete cambiato etichetta? Che cosa dite, oggi, della vostra passata esperienza con Atlantic?

Chris - Semplicemente non stava lavorando. Noi avevamo in mente un certo tipo di lavoro, loro invece volevano fare tutt’altro. Alla fine possiamo risolvere dicendo che si è trattato di un conflitto di idee creative. Venendo alla Ferret, invece, posso dire che questa si è dimostrata da subito molto interessata a noi. Per giunta ci hanno contattato in un momento decisivo, ovvero quando le cose con Atlantic non andavano benissimo. A posteriori credo sia stata la scelta giusta e loro sono come una famiglia, ora. Abbiamo conosciuto tutti quanti hanno lavorato li per anni. E’ un gran bel rapporto di lavoro.

M.L. - Tornerete presto in tour? Pensate di venire anche in Italia per promuovere Versions?

Chris - Dovremmo. Al momento siamo in tour negli Stati Uniti. Speriamo di tornare in Europa, comunque, presumibilmente per la fine dell’anno, magari con un bel tour europeo che tocchi più posti possibile. L’Italia dovrebbe essere uno dei paesi principali nella nostra lista.

M.L. - Siete stati in tour anche con altre band negli ultimi anni. C’è una band con la quale vi piacerebbe collaborare in una futura esperienza live?

Chris - Si, mi piacerebbe andare in tour con i nostri amici dei Cult of Luna, in Europa come negli Stati Uniti. Sarebbe grandioso e divertente. Nel recente passato siamo stati in un breve tour al loro fianco in Gran Bretagna e in Germania, ma si è trattato di un’esperienza fugace.

M.L. - C’è un posto in cui non siete mai stati e che vorreste fosse vetrina di un vostro concerto?

Chris - Certo: Polonia, Turchia, Islanda, Brasile, Sud Africa e Finlandia.

M.L. - Aspirazioni per il futuro? Registrete presto un nuovo disco?

Chris - Non ne sono sicuro. Sto soltanto cercando di rimanere sano durante il tour. Chi lo sa che cosa accadrà in futuro…

M.L. - Ok Poison The Well , voglio ringraziarvi per la disponibiltà. Potete chiudere l’intervista come volete. Buona fortuna per il futuro da RockLine.it!

Chris - Grazie a tutti voi, ciao!

 

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