Obituary
(John Tardy)
di: 
Stefano Magrassi
05/09/2005



 

Dopo otto lunghi anni di attesa sono ritornati i maestri del Death Metal più marcio, granitico e minimalista. E Rockline non si è fatta scappare per voi la possibilità di intervistare in esclusiva John Tardy, fondatore e uomo immagine della premiata ditta Obituary.
John ha risposto alle domande mentre è ancora in tour ed è per questo che le risposte sono così stringate. Quindi ancora di più bisogna riconoscere la sua più completa disponibilità.


S.M. - Ciao John. Prima di tutto voglio dirti che per me è un piacere ed un onore parlare con te.

John - Grazie.

S.M. - Bene, ora parlaci di questo “nuovo corso”degli Obituary. Perché avete deciso di ritornare dopo otto anni di silenzio?

John - E’ sempre stata una questione di tempo. Ora che siamo occupati di nuovo, sembra come se non ci fossimo mai lasciati. Durante questo periodo in cui siamo rimasti fuori dal music business non c’è mai stato offerto niente che noi volessimo fare, così ci siamo lasciati andare e ci siamo occupati di fare altre cose.

S.M. - Che cosa è cambiato durante questo stop tra te e gli altri membri?

John - Veramente nulla.

S.M. - Come puoi descrivere la musica degli Obituary del nuovo millennio?

John - Ci sentiamo come se fossimo rimasti la solita vecchia band. Ci piace fare quello che facciamo e ci sentiamo a nostro agio facendolo al meglio…scrivendo la musica più pesante che possiamo.

S.M. - Ascoltando il vostro ultimo album, ho pensato che si possa definire una specie di regalo per i fan. E’ vero?

John - Tutto quello che posso dire è che sono veramente felice del modo in cui è girato e del fatto che suoni così tanto “Obituary”.

S.M. - Pensi che Frozen In Time sia l’album giusto per una persona che non ha mai ascoltato la vostra musica?

John - Assolutamente. Penso che gridi “Obituary” ogni secondo e sento che ha molto più da offrire rispetto al solito album Death Metal

S.M. - Parlando della scena, come la vedi in questo momento?

John - Sembra che dopo pochi anni il metal non sia più così popolare. Ogni tipo di musica ha i suoi alti ed i suoi bassi e sembra che il metal stia di nuovo tornando popolare.

S.M. - Ti piacciono band come Nile o Hate Eternal ed il loro sound, abbastanza lontano dal vostro?

John - Abbiamo suonato con i Nile in Norvegia e sono sati veramente eccezionali.

S.M. - Oggigiorno la Roadrunner Records non si occupa più così tanto di Death Metal come nei primi anni novanta. Pensi che sia l’etichetta ideale per il gruppo?

John - Lasciami solo dire che col prossimo CD avremo completamente carta bianca su quello che saremo in grado di fare.

S.M. - Voi siete parte della storia della musica Death Metal. Che cosa provi quando sali sul palco per suonare davanti a migliaia di persone?

John - E’ fantastico ed è dove la nostra muscia prende vita.

S.M. - Che cosa hai imparato durante la tua carriera?

John - Impari ogni giorno qualcosa di nuovo. C’è voluto veramente tanto tempo per capire come ottenere quello che volevamo!

S.M. - Parliamo del futuro. Avete in mente qualche progetto, per esempio un nuovo album, oppure pensate soltanto al tour?

John - Abbiamo in programma un sacco di concerti, ma abbiamo già deciso di spendere un po’ di tempo sul materiale nuovo in ottobre e novembre.

S.M. - Ho letto alcune notizie sulla cacciata dalla band di Allen West per problemi di con l’alcool. Suonerà ancora con voi o no?

John - Se non leggi la notizia sul nostro sito allora non prenderla troppo sul serio. I “bei momenti” di Allen incominciavano a danneggiare le sue performance sul palco. Abbiamo parlato con lui e lui sa che cosa bisogna fare. Risparmiarsi per dopo il concerto. Siamo a posto adesso.

S.M. - Una domanda classica: siete venuti nel nostro paese due volte negli ultimi due anni; che cosa vi piace e cosa non vi piace dell’Italia?

John - Abbiamo fatto alcuni dei nostri migliori concerti in Italia ed abbiamo sempre passato dei momenti fantastici lì.

S.M. - C’è qualcosa che vuoi dire ai fan italiani?

John - Grazie per tutto il supporto dato alla band e spero di rivedervi in gennaio.

S.M. - Grazie John per l’intervista.

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