Nosound
(Giancarlo Erra)
di: 
Samuele Boschelli
19/12/2007



 

In occasione dell'uscita dell'ep Clouds RockLine.it incontra Giancarlo Erra dei Nosound per far luce sul nuovo corso della band, ricordando le esperienze passate e presentando gli imminenti progetti che porteranno al nuovo album e ad altre sorprese...

S.B. - Ciao Giancarlo, ben ritrovato. Per cominciare vorresti precisare chi sono i Nosound oggi ?

Giancarlo - Ciao, e innanzitutto ancora grazie per questa intervista. I Nosound, ormai da più di un anno e già dal nostro ultimo live (Slow It Goes) sono i seguenti: Paolo Martellacci ai synth e voci, Paolo Vigliarolo alle chitarre acustiche ed elettriche, Alessandro Luci al basso, Gigi Zito alla batteria e voci. Abbiamo avuto, dal primo disco, un paio di cambi e vorrei cogliere l'occasione per ringraziare ancora, Gabriele Savini e Mario D'Amico.

S.B. - Credo che ne manchi uno...

Giancarlo - L'uno che manca è il sottoscritto alla voce e chitarre.

S.B. - Suppongo che il tuo apporto alla band sia molto più complesso rispetto al semplice " voce e chitarre”...

Giancarlo - Sì, il mio era un presentare la band che mi accompagna dal vivo. Il progetto è principalmente un apporto mio in prima persona come composizione e produzione, con la band che mi aiuta ovviamente a partire dai demo che porto in studio.

S.B. - Se non ricordo male sei partito proprio come progetto solista. Com'è che poi hai deciso di formare una band, anche nel suono intendo, oggi hai un batterista umano

Giancarlo - Il progetto Nosound è partito inizialmente come un progetto da studio con il primo disco, Sol29, in cui ho suonato tutto e sono stato accompagnato in alcuni brani da Alessandro Luci. L'apporto della band non e' stata una decisione di cambiamento, ma un'evoluzione che doveva solo trovare il suo tempo. A partire da Sol29, anche se fatto da solo, la composizione non era orientata ad un progetto solista ma ad una band che suonasse.

S.B. - Ecco forse se vogliamo fare le pulci ad un disco comunque molto, molto bello come Sol29, quel che gli manca è il suono da "band"..che ne dici..

Giancarlo - Assolutamente sì, era un disco che volevo far uscire, che non poteva attendere oltre e non aveva una band al momento della registrazione. Credo che oggi, dal vivo ci sia l'incarnazione forse più matura e vera della musica di Sol29 anche se, sentendolo oggi, credo che parte della particolarità di Sol29 sia proprio questa sua caratteristica.

S.B. - E sempre a proposito di Sol29 nella nostra ormai consueta corrispondenza mi hai accennato ad una nuova versione di questo disco…di che si tratta

Giancarlo - Esatto, da marzo 2005, e dall'uscita quindi di Sol29, sono passati ormai più di due anni. In questo tempo sono successe molte cose in parallelo all'evoluzione della band ed al disco nuovo. Con l'uscita di Lightdark ho rimesso mano ad un progetto che da tanto tempo avevo nel cassetto, un'uscita 'finale' di Sol29, che prendesse vantaggio dal nuovo studio, che pareggiasse per quanto possibile la qualità delle nostre attuali release, e che comprendesse i brani 'sparsi' tra il cd originale ed il dvd, ovvero tutti i brani che erano parte originale delle sessioni di Sol29. Il nuovo disco, che dura quasi 74 minuti, è stato completamente remasterizzato e comprende The Red Song e The World Is Outside.

S.B. - Quindi un Sol29 nella sua completa e forse originaria concezione?

Giancarlo - In un certo senso, diciamo un Sol29 aggiornato e finale. Mi piace l'idea di presentare il primo periodo dei Nosound in un modo aggiornato e completo.

S.B. - Ecco allora un Sol29 che tiene conto anche delle evoluzioni del progetto, e oggi gruppo a tutti gli effetti, Nosound…

Giancarlo - Sì, ci tengo a sottolineare che nulla è stato toccato dei missaggi originali. Sono sempre stato a favore dei remaster che aggiungano dettaglio, ma i missaggi sono originali, con tutti i loro difetti. E credo sia l'unica versione possibile del disco.

S.B. - Quindi precisiamo che tu il disco non lo hai risuonato, tanto per chiarire…

Giancarlo - Esattamente, i più attenti noteranno sicuramente l'ennesima versione di The World is Outside.. diversa da quella del dvd e da quella su Burning Shed..

S.B. - Dunque non lo hai snaturato…

Giancarlo - Assolutamente..come dicevo, credo che un disco, con i suoi difetti e pregi di missaggio, sia solo uno. Da un punto di vista tecnico si potrebbe rifarlo cento volte, senza essere mai soddisfatti, credo non abbia senso, se non appunto con un remaster che possa rinfrescare o aggiornare l'ascolto.

S.B. - Quando hai accennato poco fa alle tante cose avvenute, c'entra qualcosa anche Tim Bowness (cantante dei No-Man, side project di Steven Wilson dei Porcupine Tree)?

Giancarlo - Sicuramente anche lui. Sai, il progetto Nosound è nato un po' dal nulla, così come l'uscita di Sol29. Una specie di gioco, per provarci, perché ovviamente per me era il massimo. Nel tempo, la crescita di interesse e l'apprezzamento è stato esponenziale, e sicuramente inaspettato e questo ha portato a molte cose sia interne alla band, sia appunto nell'espansione

S.B. - Infatti mi rendo conto che portare avanti un progetto come il tuo oggi non sia affatto semplice…

Giancarlo - No, non lo è affatto. In Italia credo sia quasi impossibile, all'estero si tratta solo di lavorare sodo di fare la propria etichetta e di dedicare diverse ore al giorno alla gestione dei contatti, della promozione, in fondo credo sia normale.. fare un disco e' la parte più semplice e che comporta meno tempo

S.B. - Cos'è che ci rende così spacciati secondo te Giancarlo, intendo come popolo rispetto alla musica artistica…

Giancarlo - Credo i problemi siano due. Semplificando la cosa, credo innanzitutto sia un problema di addetti al settore che ritengono, in parte a favore, che ci sia mercato quasi solo per la musica d'intrattenimento o 'pop'. Dall'altra parte credo sia un problema di cultura musicale. Purtroppo tutte e due le cose si autoalimentano. Diciamo che in generale, negli ultimi dieci anni, la cultura 'artistica' in generale in Italia sta degradando sempre di più. Ormai, nell'ambito europeo, siamo tra gli ultimi in termini di fruizione. Credo invece che a livello creativo siamo sempre tra i primi, purtroppo però la situazione tende a disgregare, e quindi a creare talenti individualisti che tipicamente quasi sempre vanno all'estero. Inoltre, e questo non mi piace dirlo, il classico 'artista italico' non ha veramente voglia di darsi da fare. Normalmente si fa il classico 'demo' aspettando poi come sempre di mandare il tutto in giro in attesa di qualcuno che dia i soldi. C'è poca voglia di fare la 'gavetta' intesa non solo come suonare in locali sgangherati, ma intesa come investimento di soldi, di tanto tempo. Tutti credono che a chi è artista è dovuto il resto. Bisogna essere, in un certo senso, anche imprenditori di sé stessi. Occorre essere poliedrici. Non credo cambi molto in confronto agli anni Settanta in cui era la stessa cosa ma si trattava di gavetta live. Allora nessuno pensava di avere i roadies per la strumentazione, ci si arrangiava a fare tutto. Oggi è lo stesso, ma si deve partire anche dallo studio. E’ un lavoro e credo non sia difficile o impossibile unire la parte artistica con il lavoro.

S.B. - Tornando a Tim Bowness, Giancarlo, su quali lavori targati Nosound avremo l'opportunità di apprezzarlo?

Giancarlo - La collaborazione con Tim è stata sicuramente una delle più prolifiche. Innanzitutto lo si potra' apprezzare nel nostro nuovo disco, Lightdark, dove c'è uno dei pezzi che abbiamo composto insieme, il primo se non ricordo male, Someone Starts Fade Away. Inoltre, nell'ultimo anno e mezzo, abbiamo composto insieme almeno altri sei brani.

S.B. - Faranno tutti parte di Lightdark?

Giancarlo - No, sono due progetti nettamente distinti anche nella musica. A parte il brano presente nel nuovo disco tutto il resto è stato composto per far parte di un altro progetto che sarà a nome nostro e uscirà credo il prossimo anno. Qualcosa credo sia stato annunciato anche da Tim, ma solo sul suo diario ondine. Stiamo pensando di far partire un sito promozionale con del materiale, a breve. Tra l'altro questo disco con Tim vanterà molte altre collaborazioni illustri anche se al momento non posso dire altro. Sicuramente ci saranno molte sorprese.

S.B. - Ultima domanda su Tim.. Perchè credi abbia voluto collaborare con te?

Giancarlo - Tutto e' iniziato quando Tim ha ricevuto a Burning Shed una copia di Sol29 Ovviamente una parte delle mie ispirazioni, sopratutto in Sol29, era relativa ai primi lavori dei Porcupine Tree così come ai No-Man e Tim oltre ad essere un grande artista è anche una persona molto divertente e affabile. Da qui è iniziato un fitto rapporto che ha portato poi a proporgli un brano su cui cantare. Lui aveva da sempre dimostrato interesse per la mia musica, e così abbiamo lavorato al brano che poi sarà presente su Lightdark. Il risultato è stato inaspettatamente buono, sia per Tim che per me e così abbiamo deciso di continuare a provare; e tra collaborazioni a distanza e sessioni a Norwich abbiamo composto altri brani per poi definire la scorsa estate una sessione di due settimane a New York dove lui si trovava. Lì abbiamo completato quello che sarà il nostro primo album. Nel frattempo poi abbiamo avuto occasione di suonare l'anno scorso insieme a Roma ed a Foligno, un occasione che Tim ha apprezzato molto anche per la proposta live, da parte di una vera band, di brani dei No-Man mai eseguiti dal vivo. Oggi con Tim inoltre il rapporto e' anche più stretto per via di Burning Shed e del nostro shop ufficiale con loro.

S.B. - Quindi è un rapporto anche di genere commerciale

Giancarlo - Assolutamente sì, come dicevo non sono cose lontane l'artista e la parte commerciale. Quando si coniugano e' la cosa migliore, perché una ha la possibilità di uscire fuori, e l'altra non è solo 'monetaria' ma appunto artistica.

S.B. - E la tua attività ne è un esempio piuttosto lamante…

Giancarlo - Beh questo lo devono dire gli altri, io faccio del mio meglio

S.B. - Tornando invece a Lightdark, che disco ci dobbiamo aspettare?

Giancarlo -
Bella domanda...

S.B. - Se vuoi la riformulo…

Giancarlo - Posso anche approfondire...diciamo che e' difficile dare risposta e forse è il motivo per cui ho messo on line un lungo medley di presentazione. Riassumendo, credo sia un grande passo avanti a Sol29 in tutti i sensi: c'è una band vera che suona, la composizione credo sia più focalizzata e meno derivativa, la produzione è finalmente ai livelli che ho sempre voluto (anche se questo lo dirò ad ogni nuovo disco vista la mia maniacalità in studio). Musicalmente, in generale credo sia un disco più presente, molto più dinamico, un ulteriore estensione dei contrasti che con Sol29 hanno cominciato ad essere parte della nostra musica, quindi dall'anima più rock a quella più ambient, dal postrock alla ballad psichedelica. Diciamo che dal vivo come in studio la mia idea di musica è quella di 'estendere' sempre di più il contrasto, la dinamica, l'estremizzazione delle influenze, un po' come in fotografia si estendono le luci e le ombre.

S.B. - Ecco perche un titolo come Lightdark allora...

Giancarlo - Esattamente... Tutto questo si riflette anche nei testi dove si sottolinea il tema del ricordo, dell'infanzia.. il chiaroscuro, che e' allo stesso tempo affascinante, cattura, e' molto 'avanti' ma anche molto malinconico.

S.B. - Ecco, grazie per lo spunto, parliamo un po’ più approfonditamente di questo..di cosa parli nei tuoi testi?

Giancarlo - I testi proseguono anche loro quanto detto in Sol29, si parla del senso del tempo, di ciò che è passato (in positivo o in negativo), così come della contemplazione del momento o il rammarico (ad esempio in The Misplay), dei rapporti interpersonali, in particolare nella title track credo ci sia il testo e la musica più belle che abbia mai scritto, perché dettate da una motivazione 'affettiva' molto forte. Già all'uscita di Sol29 ho sempre detto che non mi piacciono i gruppi che da un disco ad un altro 'cambiano'. Piuttosto ho sempre apprezzato l'evoluzione, che secondo me non e' cambiamento ma e' il 'dire' le proprie cose e nel proprio stile ma usando sempre coniugazioni diverse. Credo sia molto più difficile che cambiare sempre: con Lightdark, tanto nei testi come nella musica, ho cercato di seguire questa strada e, vorrei sottolinearlo, la band ha fatto molto, sotto tutti i punti di vista.

S.B. - Riusciamo a dare una data ufficiale di uscita di Lightdark, Giancarlo?

Giancarlo - Purtroppo, anche se sembra uno scherzo, credo ancora di no, anche se potrei racchiuderla sicuramente nella prima metà di Gennaio, nel senso che stiamo solo definendo alcune cose 'contrattuali' finali, il disco è già pronto e praticamente in stampa, e questa è un'anteprima!

S.B. - Bene! Intanto sei fuori con un ep, Clouds...

Giancarlo - Già, anche quella, come molte cose, è stata una scommessa, uscire con un qualcosa che sembrasse un singolo pur non contenendo nulla del disco che promuove! L'ep è stato un qualcosa concepito per 'presentare' i Nosound oggi, il progetto nella sua evoluzione.

S.B. - Rivolgiamoci adesso a chi volesse accostarsi per la prima volta alla musica dei Nosound: cosa devono fare, dove è possibile "assaggiarvi" ?

Giancarlo - Innanzitutto sul nostro sito www.nosound.net e su MySpace www.myspace.com/nosoundnet, dove abbiamo molto materiale, preso da diverse fonti, per presentare la nostra musica. Inoltre per gli iscritti alla nostra mailing list (che conta ormai più di 250 iscritti) è riservato diverso altro materiale completo in ascolto. E sicuramente poi sul nostro shop, dove e' possibile ascoltare molte altre cose, sia comprando i cd che al nostro download shop su www.burningshed.com/store/nosound.

S.B. - Invece se volessimo venire a vedere i Nosund live?

Giancarlo - Per l'uscita del disco stiamo preparando un po' di appuntamenti. Prima dell'estate dovremmo essere in tour con il nostro nuovo manager, Rob Palmen, che vorrei ringraziare con l'occasione perché è un grande lavoratore, un appassionato e simpaticissimo Il tour sarà probabilmente in Europa, anche se stiamo meditando con l'occasione anche di muoverci in Italia per altre due date che non siano Roma. Prima ancora del tour spero riusciremo a concludere per una data speciale di presentazione dell'album, probabilmente in Polonia, da fare a breve con ospiti che sicuramente faranno piacere a molti.

S.B. - Atra splendida notizia…

Giancarlo - Sì, stiamo cercando di organizzare qualcosa di grande.

S.B. - Ma sai che i polacchi hanno dei gruppi davvero niente male…

Giancarlo - Lo so, sono ottimi musicisti e soprattutto ottimi ascoltatori ed hanno un mercato di addetti al settore molto più evoluto ed 'aperto' del nostro

S.B. - In effetti la musica che proponi penso possa piacere molto al pubblico polacco, la reputo una scelta giusta...

Giancarlo - Sì e' uno dei paesi dove abbiamo avuto più riscontri, dispiace non poterlo fare in Italia, ma non è la stessa cosa. Tra l’altro credo che a breve non solo la mia attività musicale ma anche il resto si sposterà. Non abbiamo una bella situazione, anche in generale. Ma andiamo fuori dal tema di questo appuntamento che deve parlare di cose belle.

S.B. - Adesso un paio di giochini con leggerissimo retrogusto di provocazione. Ho sentito che qualcuno ti definisce lo Steven Wilson italiano...che ne pensi?

Giancarlo - Mah...da una parte potrebbe essere un bel complimento viste le indubbie capacità artistiche e produttive di Wilson, dall'altra credo sia forse un modo un po' sommario di generalizzare, anche se ovviamente e' forse necessario per far capire ad altri di cosa si parla. In verità ne ho sentite tante e diverse su noi e Wilson. A quanto pare anche qui piace molto il gossip.

S.B. - Ad esempio?

Giancarlo - Ad esempio diverse voci di contrasti, relative al fatto che, con Paolo Martellacci ed Alessandro Luci, suonavamo anche nella tribute band dei Porcupine Tree. Come dicevo, credo che ci si diverta molto con il gossip. La verità è che lui è un grande artista, a prescindere dai gusti sui Porcupine Tree passati e presenti, che sono comunque uno dei suoi progetti. Per il resto anche con Steven come con Tim c'è sempre stato un ottimo rapporto artistico e personale. Credo avrete presto delle sorprese a tal proposito, ma anche qui per ora non posso dire molto di più. Ne sapremo qualcosa di più a gennaio.

S.B. - Hai ascoltato l'ultimo disco dei Porcupine Tree?

Giancarlo - Sì, ho ascoltato Fear Of A Blank Planet. Devo dire che non è il mio genere musicale preferito, il mio gusto musicale sicuramente mi fa preferire i Porcupine Tree della prima era, ma allo stesso tempo credo che Fear Of A Blank Planet sia superiore a Deadwing. In Absentia era un bel ponte di passaggio tra vecchi e nuovi Porcupine Tree. Deadwing era forse in mezzo, non molto a fuoco, Fear è un bel disco nella nuova direzione dei Porcupine Tree, sicuramente da un punto di vista di band e produzione hanno fatto enormi passi e credo si meritino il successo di oggi. Inoltre e' ammirabile, sicuramente, come Wilson abbia tenuto la sua verve artistica dei primi Porcupine Tree in altri progetti

S.B. - Bene Giancarlo, siamo ai saluti. Volevi aggiungere qualcosa?

Giancarlo - Vorrei solo ringraziare alcune persone: innanzitutto Paolo Martellacci ed Alessandro Luci, che da ormai sette anni suonano con me e insieme abbiamo creato qualcosa di unico che nei Nosound attualmente presenta la sua evoluzione più alta. Poi Gabriele Savini, nostro chitarrista fino ad alcuni mesi fa, colui che sentirete in effetti in Lightdark, per tutto quello che ha fatto e fa per e con noi. Paolo Vigliarolo, attuale chitarrista acustico/elettrico della band e mio amico dai tempi delle prime schitarrate...a lui devo sicuramente tantissimo ed averlo oggi con me e' un piacere sia per la nostra amicizia sia perché è un eccellente musicista. Infine Gigi Zito, un grandissimo batterista e musicista professionista, perché ci ha dato la marcia in più per diventare ciò che siamo oggi e perché con lui stiamo mettendo su quello che e' stato in parte e sarà del tutto lo studio del gruppo. E’ una band di bellissime persone e grandi musicisti, che sono parte attiva musicale e non solo del gruppo, grazie al quale oggi anche live siamo una vera band. Inoltre, non per ultima, la mia compagna Erica perché è grazie alla sua pazienza ed al suo supporto che oggi sono qui, così come anche Grazia, la moglie di Paolo, ed anche Silvia, Eleonora, Claudia e Marina, le 'donne Nosound'. Un augurio inoltre a Marina e Gigi...a breve una figlia in arrivo! Una piccola Nosound, Beatrice, a cui auguriamo sin da ora tutto il meglio!

S.B. - Beh allora congratulazioni!

Giancarlo - Le rivolgerò ai rispettivi genitori!

NUOVE USCITE
Filastine & Nova
Post World Industries
Montauk
Labellascheggia
Paolo Spaccamonti & Ramon Moro
Dunque - Superbudda
Brucianuvole
Autoprod.
Crampo Eighteen
Autoprod..
BeWider
Autoprod..
Disemballerina
Minotauro
Accesso utente