Neurosis
(Steve Von Till)
di: 
Edoardo Baldini
01/07/2007



 

Tornati alla ribalta dopo la pubblicazione dello straordinario The Eye Of Every Storm, i Neurosis di Scott Kelly e Steve Von Till plasmano un altro capitolo della loro apocalittica discografia, un tormentato viaggio nelle emozioni umane, espresse sempre da quel sound malato e soffocante che ha da contraddistinto la carriera della formazione californiana. Steve Von Till rilascia un'esclusiva intervista a RockLine.it, definendo i tratti fondamentali della dimensione Sludge opprimente di Given To The Rising...

E.B. - Ciao Steve! Come stai? Grazie per averci concesso quest’intervista. Prima di tutto vorrei congratularmi per il lavoro svolto in questi anni da voi Neurosis ed in particolare per l’ultimo album Given To The Rising, altro piccolo gioiello nella vostra discografia.

Steve - Grazie Edoardo. Ne siamo molto orgogliosi.

E.B. - Possiamo iniziare l’intervista parlando di questa nuova pubblicazione. Come mai avete scelto questo titolo e quale significato si cela dietro il primitivo artwork?

Steve - Il titolo Given To The Rising sembra rappresentare solo il titolo naturale per questo tipo di musica. Riguardo alle canzoni il titolo conserva una sua unità nel contesto. Come titolo dell’album può raffigurare l’abilita di trascendere quando si dà qualcosa di se stessi nelle cose che si realizzano. Ci si può elevare al livello successivo di consapevolezza e cresciuta, soprattutto quando i propri desideri e le proprie azioni sono in linea con il vero scopo che ci si prefigge nel mondo. L’immagine della copertina è tratta dalla Piazza dell’Eroe di Budapest in Ungheria. Il nostro artista Josh Graham si è imbattuto in questa per caso e l’ha proposta come figura centrale. Sono stato favorevole perché ero già a conoscenza di quelle statue e avevo da sempre pensato che potessero essere fonte d’ispirazione. Così Josh è volato a Budapest e ha scattato le foto, poi ha viaggiato in tutta l’Europa dell’Est per trovare altre statue che potessero costituire un paesaggio fittizio, per rappresentare la musica. Ha fatto un ottimo lavoro.

E.B. - Parliamo ora delle tematiche affrontate nei testi. Ci sono connessioni con i vostri album precedenti o il contesto lirico di Given To The Rising è completamente indipendente?

Steve - Sì, c’è una connessione tra questo album e ogni disco che abbiamo realizzato precedentemente. Sono tutti relativi a diversi capitoli dello stesso viaggio. Si soffermano tutti sul tratto emozionale e su come questo si relazioni nel tempo a ciò che è individuale e ciò che è universale.

E.B. - Penso che questo album possa essere considerato il più significativo della vostra carriera, poiché riassume tutte le caratteristiche dei precedenti. Sei d’accordo con me? Quali erano le vostre finalità prima della stesura del disco?

Steve - L’abbiamo semplicemente visto come un documento della musica e dell’energia che scorre attraverso di noi in questo momento. Lo scopo di tutti i nostri lavori è sempre quello di superare le nostre opere precedenti, per avvicinarci attraverso il suono al pensiero puro, alla pura emozione.

E.B. - Per la realizzazione di Given To The Rising avete lavorato con Steve Albini. Come descriveresti la collaborazione con una figura così significativa nel mondo della musica estrema?

Steve - Steve non ha un’opinione riguardo al mondo musicale, vuole semplicemente catturare con la registrazione la naturalità e l’alta qualità di qualsiasi suono che una persona stia producendo. E’ un tecnico del suono nel vero senso del termine. Abbiamo pensato a lui sia come amico sia come miglior ingegnere del suono nel mondo. Il suo stile è non avere uno stile. Tratta tutte le persone allo stesso modo. Chiunque cammini nel suo studio risulterà su disco esattamente come ha suonato nello studio stesso. Questo è ciò che volevamo. Abbiamo iniziato a suonare le nostre canzoni e lui le ha registrate. Sebbene il nostro timbro risulti complesso, il processo è stato davvero semplice. Registriamo solitamente live come band e poi aggiungiamo la voce e mixiamo il tutto. Per questo processo abbiamo impiegato sei giorni. Non sono stupidaggini.

E.B. - Che cosa hanno mantenuto intatto i Neurosis dal 1985, secondo te?

Steve - La nostra dedizione per il suono. Crediamo veramente che se mettessimo la musica davanti a qualsiasi altra cosa, il nostro futile ego riesca ad emergere. Dobbiamo realizzare questa musica. Senza uno sbocco positivo per questo tipo di energia, probabilmente ci sarebbe la distruzione delle nostre vite. Siamo quindi trascinati a farlo.

E.B. - State pianificando un tour per il 2007? Quando i fans italiani potranno ammirare uno show dei Neurosis?

Steve - Purtroppo non facciamo tour nel senso tradizionale. Suoniamo solo occasionalmente quando questo dà senso alle nostre vite, alle nostre professioni, alle nostre famiglie e a tutto il resto. Un giorno torneremo in Italia.

E.B. - So che recentemente hai composto la colonna sonora per il thriller psicologico H2Odio del regista italiano Alex Infascelli. Raccontaci qualcosa riguardo a questa esperienza…

Steve - E’ stato fantastico. Alex mi ha chiamato un giorno, dicendomi che era affascinato dal mio progetto Harvestman e che voleva usare le mie canzoni per il suo film. Mi ha domandato se fossi interessato a creare del materiale originale per il film. Ero molto felice e così in qualche settimana ho preparato tutto. E’ stato davvero liberatorio. Ha voluto che facessi ciò che faccio solitamente e che improvvisassi dei “paesaggi” di chitarra oscura e psichedelica per il film.

E.B. - Ogni membro dei Neurosis è coinvolto in altri progetti (come i Red Sparowes per esempio). Considerate comunque ancora i Neurosis come vostro progetto principale, vero?

Steve - I Neurosis sono il cuore, il nucleo di qualsiasi cosa che realizziamo. E’ il nostro lavoro di vita.

E.B. - Molti critici hanno cercato di definire la vostra musica, etichettandola con stili differenti come Hardcore, Post Rock-Metal, Industrial, Ambient, Sludge ed altri. Di solito cerco di non catalogare la musica di un artista e penso quindi che esista un tipico stile Neurosis. Sei d’accordo? E tu come definiresti il vostro genere?

Steve - La nostra musica è originale e intensa dal punto di vista emotivo. Non rimane chiusa in una singola scatola. Le scene e i generi vanno e vengono. Noi siamo esistiti per lungo tempo per vedere come tutto ciò sia senza significato.

E.B. - Potresti menzionare qual è il tuo miglior ricordo dal 1985 nella tua carriera musicale come membro dei Neurosis?

Steve - L’aver scoperto il potere della musica insieme agli altri.

E.B. - Come va la situazione con la Neurot Recordings?

Steve - Meglio che mai. La Neurot Recordings è cresciuta da piccola casa discografica per la nostra musica ad un gruppo di straordinari artisti da tutte le parti del mondo.

E.B. - Sarei curioso di sapere l’origine del moniker Neurosis. Come mai l’avete scelto per la vostra band?

Steve - Riguarda il modo con cui l’ambiente forma chi sei veramente.

E.B. - Come si sta sviluppando la scena sperimentale in California? Qual è il responso del pubblico nella vostra città?

Steve - La Bay Area di San Francisco è sempre stata una miniera creativa per la musica sperimentale. E così continuerà ad esserlo.

E.B. - Siete ancora attratti dal Noise e dalla musica Industrial? Quanto influisce quest’aspetto sulla musica dei Neurosis?

Steve - Siamo attratti solo dalla musica ispirata. Lo stile non ci interessa. Ciò che cerchiamo è l’impatto emozionale del suono, quello che sa scuoterci.

E.B. - Come procedete di solito per comporre una canzone? Partite dalla musica o dai testi? Questo processo è svolto da un singolo membro o da tutti insieme?

Steve - Ci sono milioni di punti d’origine, ma alla fine la canzone risulta chiara quando ci siamo completamente circondati dello spirito che conduce il suono.

E.B. - Direi che abbiamo concluso. Grazie ancora per questa splendida intervista e per il tempo che hai dedicato. Ti auguriamo un futuro di successo con Given To The Rising. Puoi chiudere l’intervista come preferisci, buona fortuna da RockLine.it!

Steve - Grazie a te per il tuo tempo e il tuo sforzo nell’aiutarci a diffondere la nostra parola. L’abbiamo davvero apprezzato.

NUOVE USCITE
Filastine & Nova
Post World Industries
Montauk
Labellascheggia
Paolo Spaccamonti & Ramon Moro
Dunque - Superbudda
Brucianuvole
Autoprod.
Crampo Eighteen
Autoprod..
BeWider
Autoprod..
Disemballerina
Minotauro
Accesso utente