Macbeth
(Fabrizio)
di: 
Edoardo Baldini
09/06/2005



 

Forti della recente uscita dell'ultimo Malae Artes, che sta riscuotendo successo in tutta Europa, i Macbeth rilasciano un'intervista a RockLine.it attraverso Fabrizio, batterista e song-writer della band di Milano...

E.B. - Ciao Fabrizio. E’ da poco uscito il vostro ultimo lavoro Malae Artes. Potete presentarcelo brevemente ai lettori di RockLine.it? Com’è cambiato il sound dei Macbeth dal primo Romantic Tragedy’s Crescendo?

Fabrizio - Malae Artes è il nostro terzo album ed è sicuramente il più maturo e personale tra i nostri lavori. A giudicare da come stanno andando promozione e vendite è anche il più apprezzato ;)
Le musiche e i testi sono diretti così come la produzione che da all’album un sound moderno. Mix e registrazioni sono state curate dal nostro fonico Lorenzo Monti al Bips studio di Milano mentre il mastering è opera di Luigi Stefanini del New Sin studio di Loria (TV). Siamo entrati in studio con un’idea ben precisa di cosa volevamo e abbiamo lavorato da subito in quella direzione. Quando si cresce, ci si evolve e cambiano i gusti, cambia il tuo modo di percepire ciò che ti circonda e di conseguenza cambia il tuo modo di fare arte… Per questo motivo si percepisce un forte cambio di sonorità tra il primo lavoro e l’ultimo…
Confrontando Malae Artes con Romantic Tragedy’s Crescendo, direi che è possibile percepire quanto sia cresciuta la band.

E.B. - Malae Artes è un’opera a mio parere molto ben costruita musicalmente e il song writing si è evoluto enormemente dagli album precedenti. Quali sono le bands a cui vi siete ispirati maggiormente per la realizzazione di Malae Artes?

Fabrzio - Il sound dei Macbeth viene dalla fusione dei diversi gusti musicali dei membri della band che non ascoltano solo metal.
Personalmente ascolto diversi generi musicali dal metal al pop.
Ascolto: Hocico, Porcupine Tree, Slayer, Muse, Sopor Aeternus, Madonna, Enya…
Credo che sia fondamentale per un buon musicista non fossilizzarsi sugli stessi ascolti.

E.B. - A cosa si riferisce il termine “Malae Artes”? E di cosa trattano i testi del full-lenght? Può essere considerato un concept?

Fabrizio - Malae Artes non è un concept album. Il titolo è preso dalla tradizione latina, significa “arti infernali”; nessun significato occulto, semplicemente il titolo rappresenta il filo conduttore poiché il tema principale dell’album è quello del mentire…
I testi fanno riferimento alla vita quotidiana, sono reali. Potrebbero essere pagine di un diario, episodi comuni ma significativi che trattano di amore, speranza e odio.

E.B. - A mio parere l’elettronica che avete inserito gioca un ruolo fondamentale nel contesto dell’album e l’introduzione alla Arcturus, “Nuda Veritas” mi è sembrata ottima negli effetti. Anche nel futuro dei Macbeth ci sarà spazio per l’elettronica?

Fabrizio - Si, le parti elettroniche dell’album giocano un ruolo fondamentale. Probabilmente continueremo a sperimentare queste sonorità nei prossimi lavori…

E.B. - Malae Artes ha riscontrato giudizi praticamente solo positivi dalla critica europea e dai fans. Penso siate soddisfatti di questo risultato; le vendite come stanno procedendo? So che il vostro album di debutto aveva superato le 12.000 copie vendute, ma Malae Artes sembra procedere altrettanto bene.

Fabrizio - Si, direi di si… Per la promozione dell’album Dragonheart lavora con Metal Blade e Absolut promotion che ci hanno procurato interviste in tutta Europa, date un’occhiata al sito, troverete un elenco con tutte le interviste rilasciate per Malae Artes…
Inoltre il nuovo album potrà contare anche su una versione USA che spero aprirà la strada verso un buon bacino d’utenza…

E.B. - Potete descriverci il significato dell’artwork del digipack uscito per la Dragonheart Records/SPV? Cosa raffigura la copertina? Ha un legame con i testi delle canzoni?

Fabrizio - Ho curato personalmente l’artwork della versione digipak e come al solito all’interno troverete una marea di materiale e di riferimenti alla nostra cultura e all’arte ingenerale. Amo il parallelismo immagini/testo/musica e con i Macbeth cerchiamo di curarlo nei minimi dettagli. La ragazza in copertina è Morena, fotografata dallo studio Frameless di Milano lo scorso anno. Quella foto mi è piaciuta fin da subito e così è diventata la cover del nuovo lavoro. Il tema è la falsità…infatti dalla copertina ti aspetti un disco, come dire…più pop!

E.B. - Mi pare che l’inserimento della cover “How Can Heaven Love Me” di Sarah Brightman sia una prova di apertura mentale e stilistica verso altri generi e su questo punto di vista ho apprezzato molto. Ma tale canzone è connessa con il resto dell’album o è solo una cover posta al suo interno?

Fabrizio - Bene, questo ti fa onore… L’apertura mentale è apprezzabile ;)
La cover era perfetta per testare la nuova sonorità della band, l’originale non è poi così distante…

E.B. - In questo momento siete impegnati in un mini-tour estivo in giro per l’Italia. Avete già programmato nuove date per la stagione autunnale/invernale?

Fabrizio - Sì, il nostro management sta lavorando alle date autunnali che pubblicheremo sul sito ufficiale non appena verranno confermate.

E.B. - Come vivete un’esperienza live? I vostri brani rendono di più in sede disco o durante i concerti?

Fabrizio - Con Malae Artes abbiamo rivalutato la dimensione live.
I pezzi rendono molto di più dal vivo, per questo vi consiglio di venirci a vedere in concerto… I Macbeth sono molto più aggressivi on stage!

E.B. - Cosa ascoltate in questo periodo? Cosa ne pensate di Lacuna Coil ed Evanescence, che reputo le due bands più vicine alle vostre sonorità?

Fabrizio - Come ti dicevo ascoltiamo di tutto…
Rispetto i Lacuna Coil che finalmente hanno ottenuto ciò che si meritano e invece non vado pazzo per gli Evanescence che hanno sventolato un genere obsoleto come se fosse una loro invenzione...ma quando ci sono delle major alle spalle, tutto è possibile.

E.B. - Cosa ne pensate del panorama underground italiano, da cui voi siete velocemente emersi, trovando anche una casa discografica disponibile a produrvi? Quale consiglio dareste ai nuovi gruppi che si formano nella penisola?

Fabrizio - La scena in se fa un po’ ridere, nel senso che ci sono un sacco di bands che registrano un promo cd e pensano di essere già delle rock stars; non c’è umiltà…
Ovviamente il tutto è alimentato dalla stampa assolutamente poco professionale.
Il consiglio è: siate umili e fatevi il culo perché non vi pioverà mai nulla addosso.

E.B. - Per chiudere l’intervista, vi saluto, vi ringrazio per il tempo che avete dedicato a RockLine.it e vi chiedo di concludere come preferite. Grazie ancora e a presto!

Fabrizio - Grazie a RockLine per lo spazio concesso e grazie a tutti i fans della band! Non saremmo nulla senza di voi ;)
Visitate il sito ufficiale: www.macbeth.it

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