Kreator
(Mille Petrozza)
di: 
Andrea Evolti
13/12/2006



 

Tre anni dal ritorno del 'Creatore', tre anni dal ritorno a ciò che la band di Francoforte, una delle tre divinità della famosa 'trimurti teutone' del thrash degli Ottanta, sa fare meglio, dopo il break di Outcast e del contestatissimo Endorama. Questa simbologia numerica ricorrente, unita all'uscita del DVD Enemy Of God Revisited è lo spunto giusto per parlare di questa nuova fase del four-piece tedesco con un Mille Petrozza sempre disponibile e gentile, ma anche carico di energie ed aspettative per il futuro dei Kreator…



A.E. - Mille, dunque, giusto per rompere il ghiaccio, una domanda che spesso si fa all'uscita di live e DVD alle band, anche se è un quesito sempre un po' difficile da gestire per chi risponde: te la sentiresti di fare un bilancio dopo questi ultimi tre anni, vale a dire dopo l'uscita di Violent Revolution, disco che ha segnato il vostro ritorno al thrash dopo le parentesi più 'dark' e 'sperimentali' (passami i termini magari non proprio precisi) di Outcast ed Endorama, magari tracciando un quadro anche delle reazioni dei fan a questo vostro, sicuramente gradito, ritorno a casa?

Mille - Domanda articolata e complessa, hai ragione, ma stimolante come tutte le cose difficili! Premetto subito che Violent Revolution non è stato un dietro-front per riconquistare i fan che avevano poco apprezzato Outcast ed Endorama, opere che io amo ancora adesso e che ho ritenuto necessarie per la nostra crescita musicale. Si è trattato di tornare a fare ciò che sapevamo e volevamo fare, dopo due dischi in cui abbiamo sperimentato cose interessanti ma che non avrebbero potuto trovare ulteriore sviluppo nella natura dei Kreator stessi; anzi, direi che hanno permesso a noi di tornare con più convinzione a suonare thrash metal, con più freschezza, idee ed ispirazione di prima, ed anche un buon bagaglio di conoscenze compositive in più. Violent Revolution ne è la conseguenza, un disco feroce perché sentito fino in fondo, com'è stato poi anche per Enemy Of God, un ritorno che non vuole essere nostalgia ma una nuova fase della nostra carriera ed i fan, durante questi ultimi tre anni, l'hanno capito benissimo perché sia i dischi che le nostre tournee sono state un vero successo dal punto di vista della risposta di audience: questa è la più attendibile delle fonte sulla conferma del buon lavoro svolto ultimamente.

A.E. - Quindi non è successo qualcosa di preciso dopo Endorama, perché sul vostro stile ormai consolidato?

Mille - No no, nessun pentimento o scoperta che la mossa che avevamo fatto era stata controproducente ai fini commerciali delle nostre pubblicazioni! Ripeto Endorama è un disco che noi stessi amiamo moltissimo ed ascoltiamo volentieri, perché è un gran bel lavoro. Semplicemente quella fase sperimentale era, come dire, una sorta di 'addestramento' per riscoprire dentro di noi le nostre radici e tendenze musicali più genuine e creative. Si poteva certamente proseguire in quella direzione, e non è detto che io o anche altri della band non lo faranno in un futuro prossimo, ma di certo non con il nome Kreator. Non avrebbe senso, visto che i Kreator hanno una personalità ed un anima ben definita, che si evolve, ma di certo non si può stravolgere. Ripeto: sotto molti aspetti Violent Revolution ed Enemy Of God sono anche figli di Endorama, visto che questi, almeno come concezione ed idea di partenza, aveva certe affinità sperimentali con Renewall, anche se il risultato è stato completamente diverso. C'era comunque lo stesso spirito di usare complessità strutturale, tecnica, violenza ed un'atmosfera cupa, quasi post-apocalittica, che in Endorama si è trasformata in qualcosa più simile al dark. Certo qui parliamo di uno dei dischi, a mio avviso, più belli dei Kreator, mentre Endorama è uno splendido esperimento.

A.E. - Ritieni che i tre periodi, se così possiamo suddividere la carriera della band, che vi stiano caratterizzando, possano essere legati ad un preciso stato d'animo che ha influenzato le vostre composizioni?

Mille - Questo è certo, visto che la nostra musica è violenta, strutturata in maniera ferrea, richiede precisione ed una buona dose tecnica, ma nasce da sentimenti come rabbia, entusiasmo, dolore, gioia; tutte cose che vengono da un preciso stato d'animo che i musicisti, per eventi che li vedono protagonisti in prima persona o semplici spettatori, vivono in maniera totale e riportano, di conseguenza, nella loro loro composizioni. Per quella che potremmo definire la prima fase della nostra carriera, c'era soprattutto entusiasmo e rabbia ed è quello che ha gettato le fondamenta della nostra identità di metal band, dove il nostro thrash si faceva crudo, veloce, diretto e violento. Eravamo più inesperti, ma sentivamo tutta quella tensione di un mondo dove le cose andavano in una maniera, ma cercavano di fartele apparire più belle di quelle che erano. Col tempo siamo cresciuti, tecnicamente e come compositori e questo si è visto anche nei testi dove abbiamo meglio mirato le nostre angoscie e la nostra creatività, specie da Terrible Certanity in avanti. La seconda fase è stata la più altalenante e ricca di variazioni, perché sono nati dischi splendidi e molto diversi fra loro come Renewall, uno dei più ambiziosi e Cause For Conflict, dove si ritornava al thrash d'impatto ma elaborato da esperienza e maturità. Poi giunsero Outcast ed Endorama, due esperimenti che chiudono questa seconda fase, dove lo stato d'animo era quello di un'incertezza positiva, una fase di metamorfosi per sondare tutte le sfaccettature che poteva avere il nostro sound: era, paradossalmente, una fase di ricerca introspettiva su come noi affrontavamo, musicalmente, il mondo là fuori. Con l'ultima fase abbiamo non un ritorno alle origini, ma un consolidamento del nostro stile classico, calibrato e rigenerato da queste esperienze, per renderlo più maturo, complesso, efficace ma, al contempo, feroce e devastante. Il nostro stato d'animo, o meglio, il mio, perché è giusto che gli altri ragazzi della band parlino per sé, è quello di una lucida consapevolezza dei propri mezzi, sogni e speranze per il futuro, associato alla lucida consapevolezza che quello che ci sta succedendo attorno richiede la totale attenzione ed anche la necessità di fare qualcosa in prima persona: siamo in una situazione mondiale delicatissima, sentiamo che potrebbe o sta per succedere qualcosa di grave (anche se molte cose gravi sono già accadute), solo che ora lo possiamo percepire in anticipo e quindi la nostra musica è mirata, curatissima proprio perché potenza ed aggressione possano esprimere al meglio quello che sentiamo nei confronti di fatti che stiamo capendo meglio. E' come ti dicevo: non siamo cambiati: siamo sempre una band thrash metal, ma ci siamo evoluti e migliorati con le nostre esperienze e la musica ha fatto lo stesso.

A.E. - Mi sorge spontanea la classicissima domanda: questo stato d'animo perdura tuttora e sta portando alla luce nuovi brani? Ci sarà un filo conduttore nei testi e nelle musiche che uniranno il prossimo album dei Kreator, senza per questo essere un concept album?

Mille - Ci sono già molte idee che sono state fissate su rough-mix, riff, abbozzi di arrangiamento ed anche qualche traccia per alcuni testi, ma siamo ancora in fase iniziale del processo e quindi non posso dirti quale sarà l'inerzia che prenderà il nuovo album né, tanto meno, i testi. Di certo non faremo un concept-album, visto che non penso proprio che ci sia quell'ispirazione per crearne uno. Di sicuro ci sarà un filo conduttore che unirà i brani e le tematiche trattata, come, d'altronde, c'è in tutti gli album. Non penso che i Kreator ed il tipo di metal che suonano, siano adatti ad un concept e poi, per dirla tuta, di solito questo stile liriche si addice molto alle tematiche fantasy, che non sono certo le mie preferite, pur amando molto band come i Blind Guardian. Pertanto posso solo dirti che si tratterà di un album aggressivo e mirato, come stiamo facendo ultimamente, ma questo è quello che emerge solo dall'attuale situazione del processo compositivo.

A.E. - Infatti i vostri testi, anche con le variazioni visionarie e futuriste di Renewall (tralasciando Endless Pain e Pleasure To Kill, incentrate su tematiche orrorifiche) sono sempre stati di chiara ispirazione sociale, se non proprio palesemente trattanti argomenti d'attualità o storici (vedasi Catholic Dictator, Progressive Proletarians, Europe After The Rain). I vostri testi sono riflessioni sullo stato delle cose oppure tendete a prendere spunto da giornali, notiziari e testi vari su fatti precisi della scena mondiale?

Mille - La vita ed il mondo sono ricchissimi di avvenimenti e problematiche che ispirano i nostri testi e la nostra stessa musica. Da sempre sono stato attratto dal metal perché riesce a dipingere, con una magniloquenza da film horror o di fantascienza spunti o anche storie che ci toccano in prima persona. La forza e l'energia che mettiamo nella nostra musica nasce dai sentimenti e dalle reazioni che noi stessi abbiamo di fronte alle ingiustizie, alle tragedie ed alle lotte, piccole o grandi che siano, che da sempre caratterizzano l'esistenza dell'essere umano. Io non sento l'esigenza o lo stimolo a trasfigurare queste tematiche con opere di fantasia, preferisco essere più diretto e parlare chiaramente della realtà dei fatti, di quello che provo e che penso, perché stare zitti o voltare la testa dall'altra parte, oltre ad essere vigliacco, è anche inutile: quando succede qualcosa nel mondo, anche se non ne siamo colpiti in maniera diretta, siamo comunque consapevoli che sta avvenendo a persone come noi, che hanno sentimenti e speranze simili ai nostri e far finta di niente, beh....alla fine rischia di essere molto grave, perché ti abitua ad una sorta di apatia, di non-reazione, e questo è quello che vogliono molte persone che cercano di manipolare la gente, l'economia e la politica. Sottolineo, però, che anche le opere di fantasia sono ispirate e parlano della realtà: si tratta solo di un diverso stile di affrontare gli argomenti.

A.E. - Parliamo un po' del DVD Enemy Of God Revisited. Cosa contiene questa vostra nuova release?

Mille - Il DVD contiene un concerto dell'ultimo tour, alcuni brani estratti da un nostro show in una trasmissione televisiva tedesca, ovviamente in diretta (ecco le cose che mancano alla televisione italiana e che fanno la differenza di qualità dalla tv estera, ed il discorso non è limitato solo alla musica metal N.d.R.) ed alcuni video clip, come quello di Enemy Of God, il making of del suddetto video, Impossible Brutality ed il video clip vincitore di un concorso che avevamo lanciato tra i nostri fan perché scegliessero un nostro brano e realizzassero un video per esso. Il vincitore ha realizzato il video-clip di Dying Race Apocalypse. Sono Molto contento di questo DVD perché offre molto materiale, di alta qualità ed eterogeneo nel contenuto: live, live in un programma televisivo (cosa molto particolare), video clip e making of. Insomma c'è veramente di tutto e penso che sia il modo migliore per utilizzare un supporto così versatile come il DVD, una grande invenzione per la musica, oltre che per il cinema.

A.E. - Mille, siamo in chiusura e, come ultima domanda, visto che voi Kreator siete una delle band storiche del thrash mondiale, mi viene da chiederti, non senza un pizzico di provocazione, se non ti sembra che tutto questo ritorno d'interesse nel metal per il thrash, con anche contaminazioni di band che nascono dal death metal e poi si ibridano, almeno per quelle emergenti intendo, non sia da attribuire anche a qualcos'altro oltre che all'interesse per uno dei più bei generi del metal? Effetto nostalgia e voglia di salire sul cavallo giusto al momento giusto?

Mille - Beh ti ringrazio per la 'band storica', anche se mi fai sentire un po' vecchio! Ah ah!! Comunque quello che tu dici è, purtroppo, vero in molti casi ma, allo stesso tempo, per nulla clamoroso. Sono sempre esistite le mode, anche se il metal tende a rimanerne più lontano, ma questo non toglie che il fenomeno avvenga anche al suo interno. Il punto è che chi inizia un trend, non sa mai di farlo: un gruppo suona la musica che gli piace e crea uno stile che molte volte ispira altre formazioni e fa nascere una scena. Sfortunatamente c'è anche chi vuol suonare per la fama e non per la passione o si accorge che, seguendo uno stile che comincia a diventare popolare, può anche fare molti soldi: questo si chiama moda. Succede dappertutto e non sempre si tratta di operazioni commerciali nate a tavolino; sovente (ed in particolare nella musica) i primi gruppi fanno qualcosa di grandioso e poi vengono seguiti dai cloni. Negli anni Ottanta guarda il fenomeno glam: quanti gruppi c'erano? Una miriade! Sembrava che tutti volessero o, peggio, dovessero fare glam. Sii sincero, quanti gruppi degli anni Ottanta glam conosci tu?

A.E. - Beh, ci sono state formazioni importantissime e che mi piacciono molto, anche se non sono un fanatico di glam: Motley Crue, Twisted Sister, W.A.S.P., Cindarella, Ratt, Skid Row, anche se alcuni di questi non erano per niente glam.

Mille - Appunto!!! Per Skid Row e W.A.S.P. È presto detto: loro facevano street-metal, vale a dire non facevano glam. Gli altri che hai nominato invece quanti sono: quattro! Sono i 'pezzi da novanta', i gruppi validi che sono rimasti nella memoria di tutti e di cui ancora oggi si parla, magari perché esistono tuttora. Il resto invece dov'è finito? Via, dimenticato, spazzato via dalla stessa industria che li ha cresciuti, ingrassati e spremuti, dopo pochi anni di successo. Temo che stia avvenendo la stessa cosa oggi, ma questo non si può evitare, se non scegliendo la musica di qualità, le band di qualità che hanno qualcosa da dire: il peggio che può capitare è veder svanire un gruppo di talento perchè suona un genere dove la scena è satura di cloni che non hanno nulla da dire.

A.E. - Mille grazie ancora ed in bocca al lupo per la realizzazione del nuovo album e complimenti per Enemy Of God Revisited.

Mille - Grazie a te e ci vediamo presto con un nuovo disco ed un nuovo tour!!

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