Isis
(Jeff Caxide)
di: 
Edoardo Baldini
15/06/2006



 

Mentre i californiani Isis si trovano in studio di registrazione per preparare il nuovo album, che seguirà di due/tre anni quello splendido Panopticon, il bassista Jeff Caxide risponde alle domande di RockLine.it, parlando soprattutto dell'ultima release...


E.B. - Ciao Jeff! Benvenuto su RockLine.it! E’ un grande piacere per me poter scambiare quattro chiacchiere con te. Iniziamo l’intervista parlando del DVD della vostra ultima pubblicazione live. So che è attualmente in produzione e che quindi uscirà in agosto, giusto? Puoi brevemente descriverci i suoi contenuti?

Jeff - Ciao! Il DVD è formato per la maggior parte da materiale live. C’è il set completo che abbiamo esibito a Sidney, in Australia, come anche alcune canzoni provenienti da set differenti lungo la nostra carriera. Ci sarà anche una sezione foto, così come il nostro video per il brano In Fiction.

E.B. - Poiché stiamo parlando di concerti e date varie, possiamo introdurre il tour europeo che vi terrà impegnati il prossimo luglio. E’ composto solo da alcune date e non verrete in Italia. Quando potremo vedere una vostra esibizione nel nostro Paese?

Jeff - Se tutto va bene, dovremmo fare un tour completo dell’Europa nel 2007, ma non so ancora precisamente quando.

E.B. - Puoi descriverci come vivi un’esperienza live? Come mai avete suonato così frequentemente negli anni passati?

Jeff - Le sensazioni che provo sul palco quando suoniamo possono cambiare da canzone a canzone o da serata a serata. Solitamente è un’emozione di distaccamento da me stesso, è difficile da descrivere.
Il motivo per cui invece abbiamo organizzato così tante date lo scorso anno è perché avevamo appena registrato un album e preferivamo esibirlo in tour il più a lungo possibile.

E.B. - Due anni fa pubblicaste Panopticon e da allora è diventato un grande successo nella discografia degli Isis. Cosa ne pensi di quest’opera? E’ la tua preferita tra tutte quelle che avete composto?

Jeff - Sì, è assolutamente la mia preferita tra tutto il materiale che abbiamo mai prodotto. Sono veramente orgoglioso di quell’album.

E.B. - La vostra musica viene spesso descritta come Experimental Post Rock/Metal e venite considerati come la band più rappresentativa della scena moderna, insieme agli storici Neurosis e Godflesh o ai recenti Jesu. Qual è il vostro segreto per plasmare un sound così inusuale ed innovativo? Puoi spiegare in breve quali sono i vostri metodi di composizione?

Jeff - Non c’è in realtà un segreto per comporre canzoni: pensiamo di operare come qualsiasi altra Rock band. A qualcuno di noi viene un’idea e poi cerchiamo di svilupparla il meglio possibile. Quando tutti siamo soddisfatti possiamo dire che la canzone è conclusa.

E.B. - Attualmente siete in studio per registrare il nuovo album. Quale sarà il suo nome e di cosa parleranno i testi?

Jeff - Sì, siamo in studio e il tempo a nostra disposizione è purtroppo pochissimo. Mi spiace, ma per ora non possiamo riferire nulla riguardo l’album nuovo, finché tutte le nostre idee non si saranno unite. Poi amiamo mantenere nascosto il nostro lavoro fino a quando l’album non sarà pubblicato.

E.B. - Sai dirci quali saranno i vostri intenti sperimentali in futuro? Ogni canzone conterrà ancora quegli elementi Avant-garde, drone-oriented che caratterizzano il vostro sound attuale o pensi che cambierete stile?

Jeff - Non so che cosa ci può riservare il futuro. Posso dirti che continueremo sicuramente ad evolverci, sperimentando nuovi sounds e strutture differenti, dato che non amiamo ripeterci mai in nessun opera.

E.B. - So che avete preso ispirazione dai romanzi di Orwell e Bradbury per l’ultimo Panopticon. Come mai avete scelto queste opere letterarie, che da un certo punto di vista possono essere considerate profetiche?

Jeff - Il nostro cantante, Aaron, ci ha sottoposto queste tematiche perché pensava che si potesse sviluppare un concept per un album. Noi ne siamo stati entusiasti perché hanno una certa connessione con ciò che sta accadendo nel nostro Paese, con l’azione patriota, la guerra in Iraq e le elezioni del 2004. Non si può parlare di un album impegnato politicamente: esso è solamente ispirato a questi eventi.

E.B. - Difatti non vi siete mai definiti come band impegnata politicamente…ma quali sono le vostre concezioni politiche?

Jeff - Abbiamo diverse concezioni politiche ma posso dire che siamo tutti indirizzati a sinistra. Nonostante ciò, i nostri testi non sono per nulla influenzati dal nostro ideale. Raccontiamo solo fatti.

E.B. - Torniamo a Panopticon, riportando la definizione data da Michel Foucault del termine: “Il Panopticon è una macchina per dissociare la coppia vedere/essere visti: nell’anello periferico chiunque è visto chiaramente senza poter vedere, nella torre centrale, chiunque vede senza poter essere visto”. Puoi spiegarci meglio il titolo e il concept?

Jeff - E’ sempre legato agli eventi che sopra ho citato, eventi che interessano la storia attuale del nostro Paese, così contorta e così poco chiara.

E.B. - Secondo te, come reagirebbe una persona che ascolta il vostro primo ep e subito dopo Panopticon? Cos’è cambiato nel vostro sound dagli inizi della vostra carriera? Personalmente ritengo che le strutture delle vostre canzoni si siano fatte più complesse ed intricate…

Jeff - Sì, anch’io penso che i nostri brani siano diventati più complessi ed intricati. Abbiamo sempre avuto l’idea di diventare ciò che ora siamo: siamo riusciti a realizzarci e ad esprimerci pienamente. Siamo anche cambiati come persone da quando abbiamo iniziato il progetto e quindi la musica che creiamo sta mutando gradualmente. La chiamerei “un’evoluzione naturale”.

E.B. - Perché avete deciso di mixare ancora le canzoni di Oceanic? Come si sono svolti i lavori?

Jeff - Amiamo collaborare con altre persone e quindi abbiamo ritenuto che sarebbe stata una buona idea mixare ancora il nostro Oceanic. Così abbiamo stilato una lista di persone con cui ci sarebbe piaciuto remixare le canzoni e, con nostra grande sorpresa, molti hanno acconsentito. Abbiamo dato loro la libertà di operare sui nostri brani e posso dirmi realmente soddisfatto e felice di ciò che ognuno ha realizzato per noi.

E.B. - Cambiando discorso, quali sono le tue preferenze musicali, oltre ai vostri prodotti?

Jeff - Posso parlare solamente per me stesso, perché non so le attuali preferenze degli altri. Per quanto mi riguarda, direi che sto ascoltando principalmente Pink Floyd, The Cure, Borhen and der Club of Gore The Afghan Whigs, Mogwai, The Swans.

E.B. - Qual è il vostro rapporto con la Hydra Head, la casa discografica con cui avete pubblicato il remix di Oceanic? Sembra parecchio interessata a produrre band abbastanza simili nello stile proposto, come voi, Jesu e Pelican

Jeff - Sì, è la casa discografica del nostro chitarrista Aaron ma con questa abbiamo solamente pubblicato la ristampa di Oceanic. Invece ora siamo prodotti dalla Ipecac, che sono dei grandi. Non vorrei mai un’altra casa discografica al di fuori della Ipecac.

E.B. - Molti giovani provenienti da diverse estrazioni musicali sono attratti dalla vostra proposta: gli amanti dell’Hardcore e del Post Rock, gli appassionati di Metal o di musica elettronica, e altri ancora… Cosa ne pensi di questo fenomeno? Influenza il vostro modo di creare musica?

Jeff - Veramente non saprei che rispondere. Forse è perché anche noi abbiamo differenti background musicali e abbiamo incorporato i nostri stili in un unico sound. Abbiamo anche suonato in tour con diverse realtà musicali, ma di solito non consideriamo mai il pubblico quando scriviamo le nostre canzoni. Assembliamo solamente del materiale, sperando che gli ascoltatori provino le stesse emozioni di quando noi l’abbiamo creato.

E.B. - Per concludere, una domanda generale: perché avete scelto il moniker Isis? Potrebbe essere considerato strano se lo associamo con il nome della dea egizia Iside…

Jeff - Sono d’accordo che è un nome strano ma è proprio dalla dea egizia che proviene. Avevamo bisogno di un nome, semplice e diretto. Non credo che agli inizi della nostra carriera pensassimo di tenerlo…

E.B. - Grazie mille per averci concesso quest’intervista. Vi auguriamo un futuro di successo per i vostri progetti e lavori. Un saluto da RockLine.it. Concludi l’intervista come preferisci!

Jeff - Sono io a ringraziarti per il tuo interesse nella nostra musica e band. E’ stato molto apprezzato. Scusa per la velocità delle mie risposte, ma la fase studio non ci lascia molto tempo a disposizione. A presto!

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