Gotthard
(Leo Leoni)
di: 
Leonardo Cammi
31/10/2005



 

In occasione della data che gli svizzeri Gotthard hanno proposto durante il loro nuovo tour italiano a Milano, presso il Transilvania Live, abbiamo scambiato due chiacchiere con il chitarrista Leo Leoni poco prima dello show. Abbiamo iniziato discutendo proprio dei concerti eseguiti nel passato nel nostro Paese, partendo dalla data di supporto degli AC/DC di alcuni anni fa…

L.C. - Ciao Leo, sei pronto per il concerto di stasera?

Leo - Si, senz’altro, ho solo un problema con una chitarra che si è rotta ieri sera; poi me ne hanno portata una nuova e la devo sistemare prima del concerto, fra neanche un paio d’ore…”

L.C. - L’ultimo vostro concerto italiano, prima di questo recente tour, è stato quello fatto al Tradate Iron Fest, che ha riscoso per voi un bel successo.
Prima del concerto a Tradate qual è stata l’ultima vostra esibizione in Italia? Cosa ricordate di quell’evento e magari di alcuni eventi ancora antecedenti?

Leo - L’ultimo nostro concerto risale allo show di supporto che abbiamo fatto allo stadio Delle Alpi di Torino agli AC/DC, durante il tour di Stiff Upper Lip. Poi siamo stati in Italia con gli Scorpions, nel 1997 siamo stati a Milano, nel 1996 abbiamo fatto alcune date nel nord Italia… comunque di certo si tratta di pochi eventi. Scarichiamo per questo la colpa sulla nostra vecchia casa discografica, la BMG, che se lo merita, in quanto anche dopo la data di Torino, dove c’erano 30.000 persone, tutte le persone che hanno cercato il disco non l’hanno trovato. Di conseguenza scarichiamo il barile sulla BGM.

L.C. - Beh… allora è posso evitarti di fare la prossima domanda rispetto alla difficoltà di reperire in Italia i vostri vecchi titoli, soprattutto gli anni scorsi…

Leo - Penso di aver già risposto a questa domanda. Anni fa per trovare un disco dei Gotthard magari lo dovevi comprare d’importazione e dovevi spendere anche qualcosa in più. Ovviamente mi dispiace molto per questo.

L.C. - Oggi invece è tutto diverso perché Lipservice, si trova praticamente in tutti i negozi, anche quelli non specializzati. Comunque mi sembra che anche il precedente Human Zoo si potesse recupare agevolmente e che abbia venduto abbastanza… com’è andato il vostro penultimo album?

Leo - Ma… è andato bene, ma nella media… non ha raggiunto quelle vendite che ci aspettavamo ma non ci possiamo certo lamentare. Più o meno è stato nella media come tutti gli altri album che abbiamo distribuito in Italia. La differenze di cifre è veramente minima. Chiaro che adesso la Nuclear Blast sta facendo un ottimo lavoro, le persone trovano il disco. Qualcosa insomma si sta muovendo…

L.C. - Per i fan italiani?

Leo - Per i fan italiani e non solo. Anche per i fan di altri Paesi che sono sempre stati poco considerati da questo punto di vista.

L.C. - Quali sono le zone che avete raggiunto con difficoltà nel passato a livello di distribuzione e invece quali sono le zone che avete irrorato bene con le vostre uscite nel passato?

Leo - Guarda, per diversi anni l’Inghilterra è stato un paese tabù… la Spagna è stato un altro paese tabù… i paesi scandinavi, soprattutto la Finlandia.
Al contrario in Germania, Belgio, Olanda, Francia i nostri dischi sono stati diffusi bene ed hanno venduto molto bene.
La Russia è tutta un’altra storia, perchè lì i nostri dischi giravano ma ovviamente le persone hanno problemi molto più gravi da risolvere nella loro vita giornaliera e quindi il tasso di pirateria raggiunge il 90%. D’altro canto quando vai a suonare lì dal vivo la gente arriva in massa e questa è la parte che compensa il tutto.

L.C. - Fino ad oggi riesci vagamente a quantificare quanti concerti avete fatto e quanti tour?

Leo - Calcola che per ogni disco abbiamo fatto un tour se non di più… quindi nove dischi e almeno nove tour maggiori, ma poi una serie infinita di altri show non legati ai tour… non so credo che un migliaio di date le abbiamo fatte di sicuro.

L.C. - Adesso sono solo passati quattro mesi dall’uscita di ‘Lipservice’, ma qual è il bilancio che potete fare per ora come band?

Leo - Positivo, sicuramente positivo. Il disco si trova ed ai fan piace.

L.C. - Com’è stata la risposta della critica?

Leo - La risposta della critica è stata ottima… riceviamo 10 e lode ovunque…

L.C. - In Italia in effetti avete ricevuto recensioni notevoli…

Leo - Ma dappertutto è andata così… noi facciamo una musica che magari non è alla moda, che lo è già stata o che lo sarà ancora… comunque noi abbiamo sempre cercato di registrare tutto un album valido e non solo un pezzo che deve tirare tutto l’album. In genere la critica si accorge di questo fatto e forse il responso è così positivo perché la critica non si aspettava un disco con così tanti pezzi trainanti.

L.C. - Più che altro colpisce che tutti i pezzi o quasi dell’album potrebbero uscire come potenziali singoli.

Leo - Beh… no, questo forse è troppo; di certo però vediamo che i pezzi riescono ad accontentare tutti e questo è importante! I fan preferiscono o Anytime Anywhere, o Lift U Up, o altro ancora. Insomma ognuno viene accontentato e questo è importante... perché poi abbiamo una pirateria da combattere, ci sono stipendi bassi alla fine del mese e quindi un ragazzi vorrà investire i suoi soldini o nel disco del momento o in un album che abbia tutte le canzoni belle, altrimenti si prenderà un singolo e il resto se lo troverà con il download.

L.C. - Ritieni che sia più difficile proporre il vostro genere, l’hard rock melodico, oggi rispetto quando avete iniziato voi?

Leo - Io credo che se provi a fare una cosa e la fai bene prima o poi qualcuno ti scoprirà e se lavori pesantemente e seriamente uscirai ed avrai il tuo riscontro.
Ti dirò di più… per me era molto più difficile uscire quando abbiamo iniziato noi perchè le case discografiche non firmavano più per i gruppi.
Oggi invece ci sono un sacco di indie label che firmano l’impossibile. Quindi arrivare ad un contratto è molto più facile oggi; al contrario è difficile poi venir fuori dopo, per tante problematiche di cui abbiamo parlato e perché milioni di dischi non li vendi più. Bisogna trovare altre soluzioni come andar più spesso fuori a suonare dal vivo e suonare dal vivo beh… o sei capace o non sei capace…
In studio possono truccare in tanti… dal vivo no… è un po’ come la legge della giungla...

L.C. - Ho saputo che addirittura in Svizzere ci sono le band tributo ai Gotthard

Leo - Udite udite… la band tributo ai Gotthard che abbiamo non è svizzera ma italiana; quindi nonostante il nostro successo in Italia non sia così grande la nostra prima cover band ufficiale non è del nostro paese ma del vostro. Poi abbiamo anche una band del Canton Ticino che fa molti pezzi nostri. Il gruppo italiano che ci coverizza ha una cantante come frontman che si chiama Sherazade ed è molto brava, di Milano. La band è in gamba davvero…

L.C. - Vi fa piacere quindi il fatto di sapere che ci sono gruppi che vi emulano sul palco?

Leo - Sicuramente si tanto è vero che siamo stati noi a ufficializzarli; siamo andati a vederli una sera e gli abbiamo dato un diploma che sanciva l’ufficializzazione, un segno di riconoscimento.

L.C. - Si esibiscono solo in Svizzera?

Leo - No, fanno diverse date; suonano in Svizzera ma l’altra sera hanno suonato a Torino, vanno in Germania e un po’ ovunque.

L.C. - Ma che effetto fa vedere un vostro gruppo tributo sul palco? Vedere un'altra persona, magari bravissima, che suona con la chitarra quello che di solito fai tu?

Leo - Ma fa molto piacere… quel che importa è che fanno i tuoi pezzi nel migliore dei modi… ogni chitarrista ha il suo stile e ci mette il suo stile.
L’impatto è bello e fa molto piacere; è bello che ci sia qualcuno che fa solo e soltanto i tuoi pezzi dal vivo; è bello, vuol dire che allora nella nostra vita abbiam fatto qualcosa di bono, vuol dire che a loro è rimasto qualcosa… e a noi fa molto piacere questo.

Si conclude così l’intervista a Leo che dopo un’altra chiacchierata con un collega di un’altra testata si getterà a capofitto a sistemare la sua nuova chitarra, per sfornare poi, sul palco, una prestazione che verrà ricordata per un bel po’ da tutti gli amanti del “vero hard rock melodico”.

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