Giuntini Project
(Aldo Giuntini)
di: 
Leonardo Cammi
18/04/2006



 

Maestro italiano della sei corde e musicista riconosciuto all’estero dopo ben sette anni di silenzio Aldo Giuntini torna con un nuovo capitolo del proprio progetto grazie alla Frontiers Records e si presta con entusiasmo a illustrarci i segreti della sua nuova tappa creativa…preannunciando di lavorare già al successore…

L.C. - Quasi sette anni dalla precedente release al terzo capitolo del Giuntini Project sono davvero tanti. Come mai abbiamo aspettato tutto questo tempo poter ascoltare nuovo materiale?

Aldo - Mah...diciamo per una serie di motivi: dopo Project II mi sono preso un anno di pausa; tra l'altro ho un'altra importante attività oltre alla musica, nel campo del business, e questa mi occupa molto tempo. Inoltre il mio modo di comporre richiede tempo perchè si svolge molto in studio, un po' come fanno i Pink Floyd, e non in una sala prove con la band lasciando allo studio esclusivamente la registrazione di brani gà collaudati. Poi, ci vuole tempo prima che Tony sia libero da altri impegni e non sempre i miei coincidono con i suoi. E infine ho avuto un anno dove la mia mente era totalmente...distratta da una donna che mi ha fatto trascurare la realizzazione dell'album: ecco spiegati i sette anni!

L.C. - Sei soddisfatto delle nuove composizioni? Quali sono quelle in cui di cui ti senti più orgoglioso e perché?

Aldo - Sono soddisfatto anche se al termine di un lavoro che hai sentito e risentito alla nausea cominci a diventare perfezionista e a pensare: "lì si poteva fare di meglio, lì pure" e cos' via! I brani di cui sono più orgoglioso e che svettano secondo me su tutta la mia produzione fino ad oggi sono Que es la Vida e lo strumentale Memories in the Sand. La prima perchè è una ballad heavy di grande fascino e tensione emotiva rafforzata anche da un grande testo. La seconda perchè è uno strumentale struggente che rappresenta molto il mio stato d'animo al momento in cui l'ho realizzato.

L.C. - Come mai avete deciso di coverizzare Anno Mundi? Come si è sentito Tony nel reinterpretare il pezzo che aveva già cantato con i Black Sabbath?

Aldo - Come si è sentito Tony? Hahaha!!! Come si sentirà quando lo sentirà realizzato e prodotto come Dio comanda!!! Gli verrà un coccolone! La versione originale, essendo di quasi 20 anni fà era letteralmente affogata nel riverbero (come usava all'epoca), mentre nella versione attuale Tony ne esce ancor piu alla grande di allora! La decisione è stata mia perchè Anno Mundi è un pezzo chiave della mia storia di musicista. Quando lo sentii non avevo ancora registrato alcun CD e pensai: "chissà se avrò mai un cantante del genere!..." Poi una serie di circostanze fecero sì che venissi a conoscere Tony e il sogno si realizzò!

L.C. - Cosa ci puoi dire del rapporto lavorativo con Martin? Dario Mollo, che ha prodotto il tuo lavoro, mi disse tempo fa che si tratta di un perfezionista. Confermi?

Aldo - Sì, confermo e infatti se lo sopporta lui in studio quando viene a registrare i cantati! Io arrivo quando tutto è finito! Scherzi a parte, so che con Dario sono in buone mani e che Tony prodotto da lui dà il massimo perchè sono entrambi due super perfezionisti! Motivo per cui io mi defilo e arrivo a fine sessione per controllare che tutto sia ok.... Alle volte quando stai ore e ore in studio non riesci a essere più obietttivo e servono orecchie fresche per giudicare il risultato finale.

L.C. - Cosa mi puoi dire invece del resto della band? Patti e Se comandi sono una certezza immagino, visto anche l'ottimo lavoro che hanno svolto con i The Cage.

Aldo - Sì e soprattutto sono ottime persone, sono amici e abitano vicino a me. Che vuoi di più?

L.C. - A proposito di The Cage e Dario Mollo, sei soddisfatto del suo lavoro per III? A me sembra che il sound esca bello potente per quanto riguarda le chitarre.

Aldo - Sì, Dario ha seguito il mio consiglio di tenere il volume della batteria un po' più basso e il basso più alto che nei lavori di The Cage rendendo il suono più grosso e potente con le chitarre in primo piano. E' questione di gusti, ma penso che anche Dario ora la pensi così e penso che il suo prossimo lavoro avrà un sound ancor più devastante!

L.C. - Sembra che il nuovo CD sia particolarmente potente ed heavy; oltre a pezzi violenti come Not Connected o Disfunctional Kid abbiamo veri e propri capolavori come Que Es La Vida. Che mi puoi dire di questo brano meraviglioso? A cosa ti sei ispirato per scriverlo? Come mai invece hai scritto brani così diretti e potenti?

Aldo - Quando preparo un nuovo album so che voglio avere: 2-3 brani speed, una o due ballad heavy un po' alla Black-Sabbath - Dio, 2 strumentali e il resto quello che viene viene. Questa volta c'è una sola ballad, ma ne vale due! Sì, Que es la Vida è veramente un pezzo riuscito anche grazie alle bellissime lyrics di Tony. Per il resto io sono per i brani molto potenti basati sull riff e su una bella linea vocale di impatto, piuttosto che su lunghi assoli.

L.C. - Quali sono i topic principali dei testi delle nuove song? A cosa ti sei ispirato per scriverli?

Aldo - Ehi! Quello è il regno di Tony Martin! Io non ho scritto una parola, se non i titoli degli strumentali! Anzi... certi testi di Tony particolarmente ermetici e personali non sono riuscito a capirli completamente nel loro"significato intrinseco"!

L.C. - Presenterai anche dal vivo le nuove composizioni?

Aldo - Per ora non è in programma anche perchè sono già in studio per registrare Project IV, giusto per evitare altri sette anni di attesa! Però...chi può mai dire per il futuro...

L.C. - Il quadro che funge da immagine per la cover dell'album è stata una delle opere più amate da Adolf Hitler, lo sapevi? Come mai hai scelto questo soggetto?

Aldo - Sì che lo sapevo! L'ho scelto perchè mi ha sempre affascinato e creava la giusta atmosfera di mistero che volevo dare alla front cover. Il fatto che quel quadro fosse nello studio personale di Hitler rende il tutto ancora più sinistro e inquietantemente esoterico con quel po' di maledetto che nel genere non guasta! Il mio analista, a onor del vero, dice che inconsciamente la mia scelta è caduta su quel quadro perchè la scena in esso rappresentata rispecchia molto me stesso attualmente. Non sto a dilungarmi a spiegarvi il perché...

L.C. - Ok, chiudi pure con un saluto per i nostri lettori e indicaci tre motivi per i quali III merita di essere acquistato

Aldo - Un saluto a tutti e...ecco i motivi:
1) I dischi di metal classico, veramente classico non sono molti: ma Project III è uno di questi (anche Project II, il fratello più anziano della famiglia!)
2) E' un bell'album e ha una bellissima copertina
3) ....perchè l'ho fatto io!!!

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